Zika, l’allarme dell’Oms: “L’emergenza peggiorerà ancora”
L'epidemia di virus Zika nel mondo "potrebbe peggiorare ancora", prima che le misure di contrasto messe in atto possano funzionare e dare i primi risultati concreti. È quanto ha avvertito il numero uno dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità, Margaret Chan, arrivata in Brasile, uno dei Paese più colpito dal contagio, proprio per discutere del problema. Secondo l'Oms quindi "dovremo essere preparati a sorprese" perché l'emergenza da virus Zika sta rappresentando una sfida fuori dal comune e difficile da affrontare anche perché gli studi sul problema sono ancora in un fase iniziale. Il numero uno dell'Oms ha parlato di una "minaccia più grande" rispetto ad altre pandemie in termini di diffusione geografica del fenomeno, sottolineando che il virus è molto pericoloso proprio perché è ancora "misterioso" e "pieno di incertezze". Margaret Chan infine ha confermato che per il momento l'Oms ritiene ci sia un collegamento tra Zika e microcefalia in bambini nati da donne contagiate anche se si stanno ancora trovando prove certe perché questo virus "è colpevole fino a quando non sarà provata la sua innocenza".
I primi studi sul fenomeno in effetti sembrano confermare tra Zika e microcefalia. Due diversi gruppi di ricerca, uno sloveno e l’altro statunitense, infatti hanno segnalato la presenza di elevate concentrazioni di virus Zika nel tessuto cerebrale di feti con microcefalia. Per fare il punto sulla situazione l'Oms ha organizzato un summit che si terrà dal 7 al 9 marzo prossimi con gli esperti mondiali per discutere di vaccini e diagnosi rapida, mentre successivamente ci sarà un'altra conferenza sul controllo delle zanzare che veicolano il virus.
Zika e studi scientifici
Il punto chiave infatti per il momento appare proprio la prevenzione dalla zanzara Aedes, responsabile per la trasmissione di Zika, dengue e chikungunya. Nonostante gli sforzi scientifici che hanno portato anche al tracciamento della sequenza del genoma del virus Zika, infatti, al momento ottenere un vaccino appare cosa assai lontana. Gli esperti infatti ammettono che occorrono ancora diversi anni per arrivarci, quindi al momento la cosa migliore è puntare sulla limitazione del contatto con le zanzare e sui test precoci per la malattia. In questo senso un primo dato confortante è arrivato dal Texas, in Usa, dove è stato messo a punto un nuovo test veloce per individuare il contagio con il virus Zika. Il test dà risultati in poche ore contro i giorni di attesa previsti fio ad ora, ma per il momento è ancora in fase sperimentale e non ancora disponibile per tutti.