Yuri Gagarin: Google festeggia il cosmonauta russo con un doodle
Esattamente 50 anni fa, come ricorda il Google Doodle di oggi, partiva con successo il primo uomo per lo spazio: era il 12 aprile del '61 e Yuri Gagarin aveva appena 27 anni: un giovane di belle speranze alla sua prima missione oltre l'atmosfera. Fu la passione a guidarlo così lontano, infatti, sin da piccolo Yuri manifestò un interesse reale verso il volo e l'aviazione in generale.
A 20 anni si iscrive presso un aeroclub, ma ben presto scopre che il volo per lui non è soltanto divertimento, tutt'altro. Per questo decide di frequentare l' Accademia aeronautica sovietica nella città russa di Orenburg dove si diplomò a pieni voti. Subito dopo si trasferirà in Ucraina per frequentare una scuola specializzata in aviazione. Anche al di fuori della sua terra natia, il talento di Gagarin fu riconosciuto e apprezzato e ben presto venne scelto insieme con altri colleghi per diventare cosmonauta: per Gagarin volare nello spazio rappresentava la realizzazione di un sogno.
88 minuti di adrenalina pura: tanto durò il volo della navicella Vostok 1 attorno alla Terra. Per Gagarin fu un'esperienza straordinaria che non mancò di condividere con chi era rimasto giù: " la Terra è blu! Che meraviglia. È incredibile" disse una volta nello spazio. La missione di Gagarin ebbe una eco straordinaria e al suo atterraggio sulla terra erano in tantissimi ad attenderlo e festeggiarlo: ormai Gagrin era diventato un eroe nazionale. Di lì in poi Yuri continuò a volare nello spazio, fino ad un tragico incidente in cui morì il suo collega Vladimir Komarov.
Scioccato dall'avvenimento, Yuri Gagarin decise di smetterla con le missioni spaziali e riprese a volare sugli aerei. Ma si sa, la prudenza non è mai troppo e malauguratamente il primo uomo a volare nello spazio perse la vita soltanto 7 anni dopo la missione che lo consacrò, schiantandosi al suolo mentre era a bordo di un piccolo caccia. Ancora oggi in Russia Gagarin è uno dei personaggi più amati: a lui è dedicato il centro di addestramento per i cosmonauti e nel 1980 a Mosca è stato edificato in sua memoria un maestoso monumento in titanio.