Yemen, ennesimo bagno di sangue. Continua la repressione del regime
Resta drammatica la situazione nello Yemen, dove è oramai in corso quella che ha preso sempre più i connotati di una vera e propria guerra civile. Dopo gli scontri che hanno provocato la morte di più di 50 persone, le forze leali al presidente dello Yemen, Alì Abdulà Saleh, hanno aperto nuovamente il fuoco contro i manifestanti nella città di Taiz, nel sudest del paese arabo. Secondo fonti ospedaliere, almeno 15 persone sono morte e più di 120 sono rimaste ferite. Gli organizzatori delle proteste, tuttavia, hanno informato che i morti sarebbero più di 20. Un fotografo dell'agenzia Reuters, che si trovava in città, ha affermato che la polizia ha sparato proiettili, gas lacrimogeno ed ha usato cannoni di acqua per disperdere i manifestanti che protestavano nei dintorni di un edificio municipale chiedendo che un manifestante arrestato sabato venisse rilasciato.
Gli scontri hanno avuto luogo nei pressi de Freedom Square dove migliaia di oppositori restano accampati da gennaio per chiedere a Saleh di lasciare il potere. Nel frattempo, diverse esplosioni si sono sentite ieri notte nel nord della capitale yemenita, Sana'a, dove da diversi giorni si scontrano le forze del presidente e quelle del leader della federazione tribale Hashid, guidata da Sadeq al Ahmar.
Molti testimoni hanno raccontato che i soldati hanno incendiato le tende dei manifestanti e arrestato altre centinaia di persone che cercavano di fuggire ed anche 37 feriti che si trovavano nell'ospedale da campo che i manifestanti hanno organizzato sulla piazza sono stati tratti in arresto. Dall'inizio delle proteste in Yemen a gennaio e della conseguente durissima repressione del regime, sono morte più di 300 persone.
Intanto, come ha annunciato l'agenzia Reuters, le forze aeree yemenite hanno bombardato le posizioni di al Qaeda e dei militanti islamici che hanno preso il controllo di una città meridionale dello Yemen, Zinjibar. A riferirlo sono stati alcuni residenti, i quali hanno anche precisato che l'esercito sta bombardando la città con l'artiglieria. Alcune centinaia di militanti islamici e di al Qaeda sono riusciti a prendere il controllo della città, situata nel golfo di Aden, alcuni giorni fa e stanno combattendo contro i soldati locali e governativi che stanno cercando di riprendere possesso della città.