Yemen, coalizione saudita fa strage di civili al mercato: 68 morti, 8 sono bambini
E' di 68 civili uccisi, tra i quali otto bambini, e decine di feriti il bilancio di due attacchi aerei effettuati dalla coalizione guidata dall'Arabia Saudita in Yemen. La carneficina risale al 26 dicembre e a confermare i numeri della strage è stato oggi Jamie McGoldrick, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite in Yemen. In un tweet il diplomatico ha spiegato che i raid sono stati condotti su un affollato mercato nel quartiere popolare di Al Hayma, nel distretto di Attazziah. Qui sono morte 54 persone, tra cui otto bambini, e i feriti sono stati 32, sei dei quali bambini. Poche ore più tardi altre 14 persone sono state uccise nel bombardamento di una fattoria da parte della coalizione a guida saudita nel distretto di Attohayta. "Questi incidenti – spiega McGoldrick – dimostrano il totale disprezzo per la vita umana di tutte le parti in conflitto, inclusa la Coalizione guidata dai sauditi".
Quella in Yemen è una guerra che, a differenza di quella siriana, ha catturato molto poco l'attenzione dell'opinione pubblica nonostante stia avendo conseguenze umanitarie devastanti. "Sono passati più di 1.000 giorni dall'inizio della crisi in Yemen e l'unico motivo per cui possiamo ancora continuare ad offrire assistenza a milioni di yemeniti è la generosità di una manciata di Paesi impegnati", ha affermato David Beasley, Direttore Esecutivo del World Food Programme (Wfp) dell'Onu. "Le popolazioni di questi Paesi e i loro governi stanno salvando vite in Yemen, ogni giorno, e noi li ringraziamo di cuore per il loro sostegno. La situazione, però, continua ad essere disperata, e abbiamo bisogno che altri governi donino subito in modo da poter mantenere le persone in vita. E, cosa più importante, chiediamo che si ponga fine al conflitto che sta causando questa catastrofe", ha aggiunto.
La sopravvivenza di più di 8milioni di cittadini yemeniti dipende dagli aiuti alimentari internazionali. Quasi l'80 percento dei finanziamenti al Wfp è stato garantito quest'anno dagli Stati Uniti, dalla Germania, dall'Unione Europea e dal Regno Unito. Gli Stati Uniti hanno fornito il maggior contributo singolo (386 milioni di dollari). L'Italia, in questo quadro, si è segnalata negli ultimi anni come uno dei paesi esportatori di bombe e missili all'Arabia Saudita: armi che, come ha rivelato un'inchiesta di Avvenire, sono state con certezza utilizzate anche in Yemen.