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Yara ultime notizie: colpita a morte con due armi diverse

Possibile svolta nel caso Yara: sul corpo della ginnasta bergamasca sono stati rinvenuti colpi appartenenti a due armi diverse e il DNA di un individuo di sesso maschile.
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corpo Gambirasio dna uomo

Novità sul caso Yara: alcuni telegiornali del Gruppo Mediaset hanno dato notizia dell’isolamento del DNA di un estraneo sul corpo della giovane atleta bergamasca, Yara Gambirasio scomparsa la sera del 26 novembre, il cui corpo è stato trovato in un campo di Chignolo d’Isola tre mesi dopo.

Le tracce biologiche rinvenute sembrano identificare un individuo di sesso maschile, che però non sembra appartenere alla cerchia dei familiari e dei conoscenti di Yara. Ciononostante sulla notizia non arrivano smentite né tantomeno conferme da parte della Procura di Bergamo, e soprattutto ancora non si sa se il DNA prelevato risulterà utile alle indagini. Secondo l’AGI per le caratteristiche e per il punto in cui sono state ritrovate le tracce biologiche non sarebbe implicito che esse appartengano a chi ha aggredito la ragazza. Inoltre, sarebbe probabile che tali tracce siano da ricondursi a momenti precedenti l’uccisione oppure relativi ad un inquinamento della scena in cui il cadavere di Yara è stato ritrovato. Per adesso, gli inquirenti non si sbilanciano e si limitano a confermare che per la soluzione del caso serve ancora molto lavoro.

D’altronde, come aveva affermato soltanto ieri il sostituto procuratore Letizia Ruggieri in merito all'autopsia sul corpo di Yara Gambirasio, ci vorranno alcune settimane per avere dei dati certi dalle analisi. La dilatazione dei tempi investigativi è dovuta, in particolare, allo stato in cui versava il cadavere al momento del ritrovamento. Il corpo è apparso danneggiato da uno stato avanzato di decomposizione, oltre ad essere in parte mummificato e in parte scarnificato, presumibilmente dagli animali presenti nel campo.

Ciononostante sul corpo è stato possibile isolare ferite provocate da due armi differenti: secondo gli investigatori si tratterebbe di una lama e di un altro oggetto contundente, non ancora riconducibile ad un arnese specifico. Tale notizia contribuisce ad alimentare i dubbi sul numero dei protagonisti sulla scena del delitto: le due armi potrebbero essere state utilizzate o da un'unica persona che ha usato entrambe le armi, oppure da due persone che hanno infierito a turno sul corpo della tredicenne bergamasca. In tal senso gli inquirenti non hanno ancora alcuna certezza.

Nessuna svolta invece per quanto riguarda la carta sim e l’Ipod ritrovati accanto al corpo della ragazza. Pare che nessuna impronta digitale sia stata ritrovata su questi due elementi, particolare questo che farebbe pensare a due possibilità: o l’assassino indossava un paio di guanti (visto il periodo è altamente probabile) oppure ha ordinato a Yara di staccare la batteria e la sim dal cellulare.

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