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Yara, gli inquirenti dicono di aver trovato il padre del suo assassino

Per risolvere il giallo di Yara Gambirasio gli inquirenti continuano a privilegiare la pista del dna: è proprio da questa, con le analisi su una marca da bollo, che oggi si parla di un uomo, morto nel 1999, che potrebbe essere il padre di chi ha ucciso la piccola.
A cura di Susanna Picone
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Per risolvere il giallo di Yara Gambirasio gli inquirenti continuano a privilegiare la pista del dna: è proprio da questa, con le analisi su una marca da bollo, che oggi si parla di un uomo, morto nel 1999, che potrebbe essere il padre di chi ha ucciso la piccola.

Le ultime notizie sul caso di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra uccisa nel novembre del 2010, fanno riferimento ancora una volta alle analisi del Dna, da sempre pista privilegiata per risolvere il giallo. In particolare il Dna custodito da una marca da bollo di una vecchia patente, isolato dai residui di saliva, appartiene, secondo il pm, al padre del presunto assassino di Yara. Un uomo che abitava a Gorno con moglie e due figli e che è morto nel 1999. Il suo Dna estrapolato dunque dagli oggetti che gli appartenevano (proprio perché gli inquirenti, a quattro mesi dalla scadenza delle indagini, non vogliono lasciare nulla di intentato) per molti punti è corrispondente a quello trovato sugli slip e sui leggins della ginnasta di Brembate. Questa persona morta nel 1999, dunque, non potrebbe che essere il padre di chi ha ucciso la piccola.

Riesumare la salma dell’uomo? – A lui si è giunti partendo da quei campioni di dna prelevati nella discoteca Sabbie Mobili, vicina al punto in cui è stato trovato il cadavere di Yara. Lì era stato isolato un profilo genetico simile a quello del killer che ha portato poi alla pista di Gorno, non era infatti identico a quello dell’assassino ma abbastanza significativo per far ben sperare per le successive ricerche. Dal presunto padre le indagini continuano, con i profili genetici dei figli e delle donne di Gorno (per cercare, probabilmente, anche la madre). A oggi l’esito è negativo, il presunto assassino ancora non è stato individuato. Ma se si arrivasse a scovare, partendo adesso da quest’uomo, chi ha il profilo genetico perfettamente identico a quello ritrovato sugli indumenti di Yara significherebbe avere tra le mani, secondo gli inquirenti, la prova regina per incastrarlo. E per essere sicuri che il profilo isolato sia realmente del padre del killer c’è anche, come scrive il Corriere.it, la richiesta del consulente della famiglia Gambirasio: riesumare la salma dell’uomo, per non avere più alcun dubbio.

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