Yara, raccolte tracce nelle auto di Bossetti: le analisi diranno se è sangue
Vanno avanti ormai da due giorni gli accertamenti dei carabinieri del Ris di Parma sui due veicoli che erano in uso a Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dal 16 giugno scorso con l’accusa di aver ucciso la 13enne di Brembate Sopra Yara Gambirasio. Gli inquirenti sono alla ricerca di elementi che possano confermare che Yara sia salita sul furgone Iveco Daily o sulla Volvo V40 grigia di Bossetti. In questi giorni i Ris hanno prelevato dai veicoli peli, capelli, fibre ed è stato repertato tutto quello che può essere utile all'inchiesta. Le attenzioni dei carabinieri si sono concentrate prima sull’auto di Bossetti e poi sul furgone. Il sospetto è che Yara Gambirasio non sia stata per Massimo Giuseppe Bossetti una vittima occasionale: la 13enne potrebbe aver avuto dei precedenti contatti col suo assassino, magari salendo sulla sua auto o sul furgone e lasciando qualche traccia. Nei due veicoli di Bossetti il Ris ha prelevato numerosi campioni: dalle analisi, da quanto trapela, sarebbero emerse alcune tracce individuate attraverso il luminol, la sostanza che al buio reagisce al contatto con elementi biologici. In particolare l’attenzione si starebbe concentrando su due tracce che verranno adesso approfondite. Serviranno infatti ulteriori analisi per capire se queste tracce possano avere a che fare con l’inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio oppure sono semplicemente “falsi positivi”.
“Su Yara Gambirasio la scienza inchioda Bossetti”
Presente durante i lavori dei carabinieri del Ris di Parma sui veicoli di Massimo Giuseppe Bossetti anche Giorgio Portera, genetista nominato dalla famiglia di Yara Gambirasio. “È ancora presto per trarre conclusioni sui rilievi effettuati – ha spiegato il genetista – nei prossimi giorni saranno analizzati con precisione i vari reperti”. Al di là delle analisi sui mezzi di Bossetti il genetista Portera sembra però avere un’idea chiara sulla possibile colpevolezza di Massimo Giuseppe Bossetti: “Non intendo sbilanciarmi, dico solo che in questo momento è la scienza che parla. Il Dna sul cadavere di Yara è acclarato che appartenga a lui”, ha spiegato. Il genetista non ha escluso neppure la possibilità dell’esistenza di un possibile complice: “Non ci sono parametri per escluderlo o confermarlo. Ma la mia idea è che Bossetti possa non aver agito da solo quella drammatica sera”.
Proseguono le indagini sul caso Yara
In merito alle analisi del Ris, il dottor Giorgio Portera ha comunque spiegato che è “prematuro” parlare di risultati sulle tracce rilevate dai carabinieri. Allo stesso modo ha detto che le indagini di tipo classico proseguono per verificare l'ipotesi della presenza di altre persone, oltre a Bossetti. “È però prematuro e non corretto – ha sottolineato il genetista – ritenere questa, che al momento è solo un'ipotesi, come qualcosa di confermato”. Infine Portera ha detto che “i Ris stanno lavorando con la consueta professionalità e col consueto impegno” e che i militari, per avere i primi risultati sulle tracce rilevate, avranno bisogno ancora di qualche tempo.