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Omicidio Yara Gambirasio

Yara Gambirasio, la testimonianza choc: “Massimo Bossetti è innocente. Ecco chi è stato…”

Oggi l’ultimo duello in Cassazione per il muratore di Mapello, già condannato in secondo grado all’ergastolo per l’omicidio della 13enne di Brembate. Ieri a Pomeriggio 5 l’intervista della D’urso a Carlo Infanti, autore del libro choc “In nome del popolo italiano”, in cui vengono sollevati dubbi sulle responsabilità di Bossetti…
A cura di Biagio Chiariello
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Oggi per Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, arriverà l'ultimo grado di giudizio: la Corte di Cassazione renderà definitiva la pena comminata dalla Corte d'assise di Bergamo e confermata in Appello, la annullerà senza rinvio oppure gli permetterà di sperare con un altro processo. E ieri a Pomeriggio 5 si è tornato a parlare del caso della tredicenne di Brembate con un mezzo colpo di scena. La conduttrice Barbara D'Urso, in collegamento con Chignolo d'Isola – dove fu ritrovato il corpo senza vita della giovanissima vittima – ha intervistato Carlo Infanti, autore del libro choc "In nome del popolo italiano", in cui vengono sollevati dubbi sulle responsabilità di Bossetti. “Ci sono delle persone – avrebbe detto lo scrittore alla D'Urso – che hanno 21 indizi convergenti e concordanti e Bossetti ne ha uno solo. C'è chi la sera della sparizione di Yara, il 26 febbraio 2011, già lo sapeva prima che la famiglia lo denunciasse alle autorità. Secondo me a compiere l'atto omicidiario è stata una persona vicina al mondo di Yara ed è stata aiutata da altre persone. Io mi baso sugli atti”. Quindi infante spiega: “Quel Dna ha diverse carenze. Io spero che la sentenza della Cassazione sia dignitosa al di là di ogni ragionevole dubbio. Probabilmente condanneranno Massimo Bossetti all'ergastolo. Io spero in un rinvio”.

E in un rinvio spera anche l’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni (che ha articolato in 23 punti la sua difesa): “Ho molta fiducia e speranza nella Cassazione e mi auguro, con tutto me stesso, che mi venga concessa la ripetizione sul Dna, perché se solo, per l’ennesima volta, mi venisse negata, sarebbe una disumana, ingiusta, ulteriore crudeltà, visto che da anni insistentemente, non ho mai smesso di implorare supplicando nel ripetere. È l’unica cosa che da anni chiedo e niente più. Siamo o no tutti alla ricerca della ‘Verità’? Allora che mi venga concessa, perché lo si deve a Yara e anche a tutti noi che abbiamo trepidato per la sua sorte”.

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