Yara Gambirasio: la Procura di Bergamo risponde alle polemiche della Santanchè
Dopo le assurde polemiche sulle ricerche dei volontari che hanno richiesto l’intervento del sindaco di Brembate di Sopra e del Capo della Protezione Civile, la scomparsa e la morte di Yara Gambirasio continua ad essere sotto i riflettori. Nessuna nuova notizia sul fronte dell’autopsia, niente svolte rilevanti per le indagini: a parlare del caso Yara stavolta è l’onorevole Daniela Santanché, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
La Santanché, commentando le difficoltà riscontrate dagli inquirenti nella soluzione del caso Yara, ha detto: “Dopo la vicenda della piccola Yara i magistrati dovrebbero dimettersi” perché “se avessero impiegato per le ricerche le stesse risorse e tecnologie che hanno speso per indagare sulle ragazze dell'Olgettina forse Yara sarebbe ancora viva”. Infine, sulla riforma della giustizia ha aggiunto “è necessaria e urgente”. Dichiarazioni sconcertanti che non passano inosservate agli occhi dell’opinione pubblica nazionale, profondamente commossa e sconvolta dalla vicenda della giovane ginnasta di Brembate di Sopra, il cui corpo è stato ritrovato in a Chignolo il 26 febbraio scorso.
Le dichiarazioni della Santanché risultano del tutto decontestualizzate e prive di razionale fondamento: il caso Ruby e quello della giovane di Brembate sono vicende completamente distinte e imparagonabili. Per questi motivi la frase della Santanché appare piuttosto un’inopportuna difesa a spada tratta del Presidente del Consiglio e della sua posizione giudiziaria, in un terreno però che meno di altri si presta a diventare l’arena nel quale combattere il proprio avversario politico/giudiziario.
L’onorevole Santanché ha polemizzato su uno dei temi più cari all’opinione pubblica nazionale: inoltre, il confronto improprio con il caso Ruby, se considerato tout court, potrebbe scatenare odio e sfiducia nelle istituzioni, sentimenti che nessun rappresentante del Governo dovrebbe fomentare. Inoltre, il paragone lascia intendere che per le indagini in questione siano stati utilizzati due pesi e due misure: illazioni che seminano pesanti dubbi sull’operato degli inquirenti impiegati nel caso Yara oltre a sottendere un uso politicizzato della giustizia, da decenni bandiera dei berlusconiani.
Non è tardata ad arrivare la reazione della Procura di Bergamo, che indaga sulla vicenda di Yara Gambirasio sin dai primi giorni della scomparsa. Attraverso un comunicato stampa la Procura di Bergamo rende nota la sua posizione sulle affermazioni della Santanché: “L'assurdità e il livore che connotano tale dichiarazione sono tali che la stessa non meriterebbe alcun commento da parte della Procura di Bergamo", ciononostante il comunicato prosegue rinsaldando l’impegno di quanti hanno collaborato alle indagini. Infine, il procuratore capo Massimo Meroni, ha concluso la nota affermando:"Credo che l'onorevole Santanché, di fronte a questo tragico evento, abbia perso una buona occasione per restare in silenzio, come ha fatto questo ufficio dal 26 novembre 2010."