Yara Gambirasio, il killer di Lodi riapre il suo caso (e non solo quello)
Lavinia Simona Aiolaiei, 18 anni compiuti a luglio, prostituta, è stata trovata morta con le fascette di plastica autobloccanti strette al collo e l’asciugamano sul volto. Ad ucciderla – strangolandola e stuprandola (da morta) – sarebbe stato Andrea Pizzocolo, ragioniere dalla doppia vita, di giorno padre e marito, di notte regista e killer del sesso estremo. Tuttavia Lavinia potrebbe non essere la sua unica vittima. E in qualche modo quell'omicidio riapre il caso irrisolto di Yara Gambirasio.
Come riportato da Il Giorno, gli investigatori della Squadra Mobile di Lodi hanno inviato ai colleghi della Polizia scientifica di Roma i reperti con il dna dell’uomo perché vengano confrontati con tracce lasciate su luoghi di delitti rimasti insoluti negli anni scorsi. Ci sarebbero infatti delle attinenze tra l'omicidio della ragazza rumena e quello della 13 enne di Brembate di Sopra. In primis, sia il corpo di Yara, che quello di Lavinia sono stati abbandonati in un campo. In Procura poi è arrivata una denuncia di un'altra prostituta che ha dichiarato di essere sfuggite ad un tentativo di violenza da parte del ragioniere. Ci sono poi i casi di dieci prostitute scomparse in Nord Italia negli ultimi anni, come rilanciato da Chi L'ha Visto? l'altra sera. Ora spetterà agli inquirenti chiarire se l'omicidio di Yara e quello di Lavinia siano stati compiuti dalla stessa mano.