Yara Gambirasio Ansa: si indaga su complici italiani del marocchino

Nelle ultime ore,  molti quotidiani riportano la notizia secondo la quale, oltre il marocchino, responsabili della scomparsa di Yara Gambirasio sarebbero anche due complici italiani, quindi si sospetterebbe di tre uomini sui quali pare si siano concentrate le indagini degli inquirenti.

La svolta si è avuta sabato pomeriggio, quando Mohammed Fikri, operaio marocchino presso una ditta di Padova e residente a Montebelluna, è stato condotto nella Caserma di Bergamo e ivi trattenuto. Ieri è scatto il fermo: l'uomo è accusato di sequestro di persona, omicidio colposo e occultamento di cadavere. La frase "Che Allah mi perdoni, ma non l’ho uccisa io" sarebbe stata da lui pronunciata poco prima che il traghetto salpasse dal porto di Genova, in direzione Tangeri. Queste e anche altre parole avrebbero insospettito i Carabinieri: pare che Mohammed Fikri, nel corso di altre telefonate, abbia fatto riferimento alla tredicenne scomparsa, ma soprattutto a due uomini, di cui però non è stato pronunciato mai nome e cognome. Le indiscrezioni parlano di complici nella scomparsa di Yara: Mohammed Fikri avrebbe aiutato a sequestrare la tredicenne, mentre gli altri due l'avrebbero violentata, occultandone il cadavere chissà dove.

Nel carcere di Bergamo, a via Gleno, il marocchino ha però negato ogni coinvolgimento: non sa che fine abbia fatto Yara, si è dichiarato estraneo a tutta la vicenda, fornendo le sue giustificazioni in merito a quanto detto e fatto.

Le ultime notizie su Yara Gambirasio riguardano il marocchino e due italiani, per i quali si sarebbero già formulate delle ipotesi.