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Yara Gambirasio, 3 anni dal ritrovamento del corpo e nessun colpevole

Domani 26 febbraio saranno tre anni esatti dal ritrovamento del cadavere della 13enne di Brembate Sopra in un capo di Chignolo d’Isola, a una decina di chilometri dal luogo della scomparsa. Quel giorno è iniziata una lunga caccia all’assassino e ora le indagini sono a un punto morto.
A cura di Susanna Picone
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Il 26 febbraio del 2011 un appassionato di aeroplani ritrovava in un campo di Chignolo d’Isola il corpo senza vita di una ragazzina. Si trattava di Yara Gambirasio, giovane di Brembate Sopra (Bergamo) con la passione della ginnastica artistica scomparsa esattamente tre mesi prima – il 26 novembre del 2010 – mentre percorreva la strada che dalla palestra del paese l’avrebbe riportata a casa. Domani saranno esattamente tre anni dal ritrovamento del cadavere di Yara, il cui assassino però rimane ancora senza volto. Nonostante lo sforzo dei carabinieri e della polizia coordinati dalla Procura di Bergamo, nessuno sta pagando per l’omicidio della giovane di Brembate Sopra. E ora, tre anni dopo il ritrovamento del corpo, l’indagine sembra a un punto morto. L’unico a essere finito nel registro degli indagati – subito dopo il delitto di Yara Gambirasio – è stato un operaio, Mohamed Fikri, che però in seguito è stato totalmente scagionato dall’inchiesta. La posizione del giovane marocchino, indagato prima per omicidio e poi per favoreggiamento, è stata archiviata lo scorso agosto, dopo quasi tre anni dal fatto.

La pista del Dna e la caccia al figlio di Giuseppe Guerinoni – Gli inquirenti hanno tentato di dare una identità all’assassino di Yara soprattutto attraverso il Dna, raccogliendo e confrontando 18mila campioni con “Ignoto 1”, il profilo genetico della persona che ha lasciato le sue tracce sugli slip e i leggins della ragazzina di Brembate Sopra. Un profilo somigliante a quello dell’assassino venne fuori nella discoteca Sabbie Mobili Evolution, che si trova a pochi metri dal luogo del ritrovamento. Apparteneva a un trentenne che, parente dopo parente, ha portato a individuare il Dna di un autista di pullman di Gorno morto nel 1999, Giuseppe Guerinoni. Il profilo genetico di quest’ultimo è stato estratto da una marca da bollo: secondo la scienza è lui il padre dell’assassino di Yara. Padre di un figlio avuto fuori dal matrimonio, in quanto i profili genetici dei figli naturali dell’uomo non corrispondono a quello di “Ignoto 1”. Ma nonostante gli sforzi, questa persona non è stata ancora individuata. Oltre a quella del Dna, gli inquirenti hanno seguito anche altre piste nella speranza di risolvere il giallo dell’omicidio di Yara Gambirasio. Ma dalle celle telefoniche alle telecamere e al cantiere di Mapello, dove inizialmente portò il fiuto dei cani molecolari, tutto è risultato vano. E ora, a tre anni dal ritrovamento della giovane di Brembate Sopra, resta da capire se senza ulteriori spunti sulla scrivania del pubblico ministero Letizia Ruggeri il caso sarà archiviato.

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