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“Yara è stata uccisa con coltello da sub”

Lo afferma Claudio Salvagni, legale del 44enne muratore in carcere con l’accusa di aver ucciso la 13enne di Brembate. L’arma del delitto sarebbe “una lama particolare, con uno spessore significativo, non un cutter”.
A cura di Biagio Chiariello
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L’arma del delitto di Yara Gambirasio sarebbe verosimilmente compatibile con un coltello da sub. La 13enne di Brembate di Sopra “è stata uccisa una lama particolare, con uno spessore significativo, e non un cutter", ha rivelato a Quarto Grado Claudio Salvagni, il difensore di Massimo Bossetti, in carcere dallo scorso 16 giugno per l’omicidio della ragazzina. Lo stesso legale del muratore di Mapello ha provato a dare una spiegazione alla notizia trapelata secondo cui sui leggings di Yara sarebbero stati ritrovati fili del sedile del camioncino del suo presunto assassino. Innanzitutto Salvagni ha affermato che la ditta produttrice dei tessuti di rivestimento avrebbe fornito più di 100 mila veicoli in tutto il mondo, tanto da non poter dire, contro ogni ragionevole dubbio, che quelle fibre sui vestiti della giovane vittima siano proprio del furgone di Bossetti. Sempre nel programma Quarto Grado, il legale ha affermato che su quei leggins non c’erano solo fibre colorate compatibili col tessuto di rivestimento dei sedili del furgone di Bossetti, ma anche piccole particelle di ferro compatibili con quelle ritrovate sempre sullo stesso mezzo di lavoro del presunto assassino. Secondo il legale di Bossetti, questi elementi aumenterebbero solo la suggestione di colpevolezza contro il suo assistito.

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