Wikileaks sulle torture in India: 6 tipi di sevizie diverse su oltre 850 prigionieri
Nel mezzo della tempesta abbattutasi su Julian Assange, il quotidiano The Guardian continua a pubblicare i documenti segreti raccolti da WikiLeaks. Al centro dell'attenzione, quest'oggi, l'uso sistematico della tortura da parte dell'India. Quelli che erano sospetti nati da denunce di associazioni e civili troverebbe dunque conferma nel cablogramma pubblicato dall'organizzazione fondata da Assange.
All'attenzione del Telegraph, così come negli altri casi, sarebbe una comunicazione tra l'ambasciata Usa in India e il governo americano. Un documento della Croce Rossa Internazionale, infatti, avrebbe messo in luce il ricorso alla tortura da parte del governo di Nuova Delhi contro gli insorti della provincia del Kashmir. Per quanto l'India abbia sempre negato tali voci, quella delle torture è sempre stata un'ipotesi che ha seriamente messo in imbarazzo il governo centrale.
Il documento della Croce Rossa Internazionale di cui parla il rapporto top secret è uno studio del 2005 che non era finalizzato ad alcuna pubblicazione, proprio perché si potesse garantire da un lato la neutralità dell'organizzazione e dall'altro l'azione diplomatica di chi aveva accesso a quei documenti. La diplomazia americana, nello specifico, si era detta "frustrata" dal reiterato "maltrattamento dei detenuti" da parte delle autorità indiane.
Il rapporto della Croce Rossa riferisce di una pratica adoperata soprattutto contro i civili mussulmani del Kashmir, dal momento che i guerriglieri "di norma erano uccisi". Entrando nel dettaglio delle proprie indagini, il documento precisa che 171 prigionieri sono stati picchiati, mentre ben 681 sono stati torturati in "in sei modi diversi, tra cui con l’elettricità, violenze sessuali e altri crudeli sofferenze fisiche. Gli abusi di solito avvengono alla presenza di ufficiali".
L'indagine dell'organizzazione è stata condotta sulla base di 177 visite nelle carceri di diversi stati – tra cui il Kashmir – nel periodo compreso tra il 2002 ed il 2004. Va perlatro precisato, come fa il The Guardian, che dagli esami della Croce Rossa è escluso il carcere "Cargo Building" di Sinagar, entro la quale l'organizzazione non ha potuto avere accesso e in cui, probabilmente, si sarebbe registrato un numero e tipologie di torture ancora maggiore.