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Wikileaks: “Gli Usa spiavano Berlusconi, la Merkel e Ban Ki Moon”

Le trascrizioni sono state pubblicate da L’Espresso e in buona parte risalgono all’ottobre 2011, alla vigilia della caduta dell’esecutivo. Registrate anche le conversazioni dell’entourage dell’ex premier italiano. LA NSA spiava anche il capo del governo israelano Netanyahu. Ira di Forza Italia: “Il governo chiarisca”.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE: “Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali, sulla vicenda di Berlusconi”. Con queste parole Matteo Renzi ha risposto alle sollecitazioni di Forza Italia, che ha chiesto una presa di posizione netta del Governo rispetto alle rivelazioni de L’Espresso. Anche la Farnesina ha fatto sapere di voler andare a fondo nella vicenda e l’ambasciatore USA in Italia è stato convocato per un colloquio informale e per fornire “chiarimenti circa le indiscrezioni comparse su alcuni organi di stampa”.

La National Security Agency (Nsa), l’agenzia statunitense dedita al controllo della sicurezza nazionale, il cui nome ha acquisito popolarità in tutto il resto del mondo anche e soprattutto a seguito dello scandalo rivelato dalla talpa Edward Snowden, avrebbe spiato anche l’ex premier Silvio Berlusconi e il suo entourage. A rivelarlo è L’Espresso, che pubblica anche le intercettazioni che, oltre al leader di Forza Italia, vedono altri due illustri protagonisti: il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Il quotidiano cita a sua volta WikiLeaks, l'organizzazione di Julian Assange, che riferisce di una serie di ascolti che la NSA avrebbe condotto durante un incontro tra Ban e il cancelliere tedesco Angela Merkel, così come una telefonata tra Netanyahu e Berlusconi, e, ancora, un incontro tra i funzionari commerciali di alto livello dell'Unione europea e il Giappone, quindi un incontro privato tra Berlusconi, Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy.

L'incontro tra Berlusconi, Merkel e Sarkozy

"Un incontro tenutosi il 22 ottobre tra la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi è stato definito nei giorni seguenti come teso ed estremamente duro verso il governo di Roma dal consigliere personale per le relazioni internazionali del primo ministro italiano, Valentino Valentini. Merkel e Sarkozy, che evidentemente non tolleravano scuse sull'attuale situazione difficile dell'Italia, hanno fatto pressioni sul primo ministro affinché annunciasse forti e concrete misure e affinché le applicassero in modo da dimostrare che il suo governo è serio sul problema del debito", si legge in uno dei report statunitensi pubblicati da Wikileaks. Si tratta di un’intercettazione risalente all’ottobre 2011 di Valentino Valentini, consigliere personale per le relazioni internazionali del primo ministro italiano, nella quale viene evidenziato chiaramente come, oltre a Germania e Giappone, anche il governo italiano era tra gli osservati speciali dell’agenzia USA e “riapre il caso del complotto ai danni dell'allora presidente del consiglio che aveva spinto i fedelissimi di Berlusconi a chiedere una commissione d'inchiesta” scrive L’Espresso.

Le altre intercettazioni degli USA

Altri cablo riportano dettagliate conversazioni tra Silvio Berlusconi e gli altri premier europei di allora: "Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi che, mentre le affermazioni di quest'ultimo sulla solidità del sistema bancario italiano, in teoria, potevano anche essere vere, le istituzioni finanziarie italiane potrebbero presto ‘saltare in aria’ come il tappo di una bottiglia di champagne e che ‘le parole non bastano più’ e che Berlusconi ‘ora deve prendere delle decisioni’”. In un'altra occasione, sempre attraverso le intercettazioni di Valentini, la NSA viene a sapere "che il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha sollecitato l'Italia ad adottare misure finalizzate a ridurre l'impressione all'interno dell'Unione Europea che l'Italia sia oppressa da un enorme debito, in un momento in cui sta lottando anche con una bassa produttività e la sua economia sta mostrando poco dinamismo".

L'ex premier intercettato dalla NSA con Netanyahu

E’ il 2010 invece l’anno in cui l’ex Cav. viene intercettato al telefono con Benjamin Netanyahu. I rapporti diplomatici tra Israele e Stati Uniti sono tesi dopo l'annuncio della costruzione di 1.600 nuove case nei territori contesi a Gerusalemme Est. Il capo del governo israeliano all'epoca puntava sul sostegno dai leader di diversi Paesi europei. Berlusconi, stando alle rivelazioni degli 007 americani, gli promette "di mettere l'Italia a disposizione di Israele, nell'aiutare a rimettere a posto le relazioni di quest'ultima con Washington".

L'ira di Forza Italia: "Il governo chiarisca"

Come era facile prevedere, l'indiscrezione de L'Espresso ha innescato una dura reazione negli ambienti politici, ed in particolari quelli vicini al partito di Berlusconi. Il presidente dei senatori forzisti, Paolo Romani, commenta così: "Mi sembra un fatto gravissimo quello che è accaduto. E' grave che Nsa si sia presa la libertà di intercettare sul territorio italiano la massimo livello e di questo non ha minimamente informato il governo italiano che, a fronte di alcune nostre interrogazioni, ha sempre detto che si trattava di fatti non veri (fu il premier Enrico Letta a riferire di sicurezza nazionale e privacy dei cittadini italiani non violate, ndr). Ora mi sembra obbligatorio che l'esecutivo dia una risposta chiara". "D'altra parte – prosegue Romani – quello che è accaduto in Germania (dove è stato accertato che lo stesso trattamento è stato riservato alla cancelliera Angela Merkel, ndr) non fa che avvalorare ciò che aveva anticipato Assange. C'è anche da tener conto che spesso nel passato, per i teatri di guerra, i cosiddetti five eyes (cioè America, Gran Bretagna, Canada, Nuova Zelanda e Australia, e cioè i Paesi di lingua anglosassone) avevano una condivisione di informazioni nella lotta al terrorismo mai condivisa con gli alleati, anche con Paesi come l'Italia che comunque partecipava ad azioni di guerra. Avevano un sistema di intelligence mondiale in cui alcuni Paesi avevano un ruolo molto più avanzato e legale rispetto anche a Paesi amici. Ora quindi vale la pena di fare chiarezza. Noi non ci aspettiamo una rispostina del tipo: sì, sapevamo ma non è così grave. Perché un sistema così complesso merita una risposta molto chiara".

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