World GO day: conosciamo i tumori ginecologici per diagnosticarli in tempo

L’apparato riproduttivo femminile è complesso e spesso poco conosciuto dalle donne stesse: sapere quali sono le neoplasie che lo colpiscono, quali controlli effettuare e a quale figura specialistica rivolgersi è indispensabile per prendersi cura di sé. Il 20 settembre si celebra La Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologici e l’acronimo “GO” è anche un invito a informarsi subito.
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Il cancro al seno è di gran lunga il tumore più frequente nelle donne, con circa 55.900 nuove casi registrati nel 2022. È una neoplasia che rappresenta circa il 30% di tutti i tumori nelle donne, seguito poi da quello al colon-retto (12%), dal tumore al polmone (7,4%) e all’endometrio (5,5%).

Anche i tumori ginecologici sono molto diffusi, eppure più spesso sottovalutati: possono interessare l'utero (endometrio e cervice), le ovaie ma anche vulva e vagina.

Sono neoplasie che colpiscono una sfera intima e delicata, intorno a cui ruota stigma e imbarazzo. Molte donne fanno fatica a riconoscere i sintomi di un tumore ginecologico o a riferire i fastidi intimi al proprio specialista di fiducia: una reticenza che va però superata, perché una diagnosi precoce può fare la differenza nel percorso di cura e nell'esito della malattia stessa.

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Uno dei tumori ginecologici più complessi è il tumore ovarico, chiamato anche “killer silenzioso” poichè i suoi sintomi sono vaghi e difficili da individuare soprattutto nelle prime fasi. Nel 2022 in Italia sono stati stimati 6mila nuovi casi e oltre il 70% delle pazienti presenta, al momento della diagnosi, una malattia in fase avanzata. Parliamo di una neoplasia che occupa il decimo posto tra tutti i tumori femminili.

Inoltre, è importante sapere che 1 caso su 4 deriva da una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2.

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Parliamo di mutazioni che possono essere ereditate dai propri genitori, per questo definite “ereditarie”. Attenzione quindi: non si eredita il tumore in sè, ma il rischio di svilupparlo. In caso di segnali specifici e se ritenuto necessario dagli specialisti, può essere effettuato un test genetico BRCA1 e BRCA2 che consiste in un semplice prelievo del sangue.

Grazie a questo test, si può individuare per tempo il proprio grado di rischio, ed essere indirizzati dall’equipe medica verso il percorso personalizzato più adatto alle necessità del paziente.

Le donne che ereditano la mutazione BRCA1 hanno una probabilità del 40% di sviluppare un tumore ovarico nel corso della vita. Le percentuali sono inferiori per il gene BRCA2, pari al 18%.

Il World GO Day, la giornata dedicata alla sensibilizzazione verso i tumori ginecologici che si celebra ogni 20 settembre, è un ottima occasione per parlarne senza tabù.

La sigla GO, che sta per “Ginecologia Oncologica” è un invito ad agire subito. Informarsi, condividere la propria storia familiare e sottoporsi a regolari visite ginecologiche può aiutare a individuare in modo precoce tutti i segnali e intraprendere il percorso personalizzato più adeguato.

AstraZeneca e MSD sono in prima linea per aumentare la consapevolezza sul tema. Grazie al portale www.tumoriereditari.it ci si può informare autonomamente sul tumore ovarico e su tutti gli altri tumori ereditari.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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