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Vuoi evitare di diventare un genitore elicottero? Fai vestire da soli i tuoi figli: a dirlo è un nuovo studio

Secondo una recente ricerca, considerare i piccoli compiti quotidiani come opportunità di apprendimento può spingere i genitori a ridurre le loro interferenze, permettendo ai bambini di affrontare le difficoltà da soli e diventare più autonomi.
A cura di Niccolò De Rosa
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Figli autonomi

Per evitare di diventare genitori invadenti e che si trovano a risolvere ogni tipo di problema al posto dei figli, il trucco potrebbe essere quello di vedere anche le piccole sfide della quotidianità come un'occasione di apprendimento. Un recente studio americano ha infatti evidenziato come i genitori siano meno inclini a intervenire quando i loro figli piccoli svolgono compiti semplici, come vestirsi o rimettere in ordine la stanza, se tali attività vengono presentate come opportunità di apprendimento.

La ricerca, condotta da un team dell'Università di Yale, ha dimostrato che inquadrare i compiti quotidiani in termini educativi potrebbe spingere mamme e papà a ridurre la propria tendenza a "sostituirsi" ai figli, favorendo invece la loro indipendenza e la capacità di affrontare sfide. In altre parole, se un genitore impara a concepire le piccole azioni del quotidiano come un pretesto per acquisire una certa abilità, potrebbe essere meno tentato di "mettersi in mezzo" per completare il compito al posto del bimbo o della bimba.

Meno interventi se i compiti sono "opportunità di apprendimento"

Negli ultimi anni, i media e la letteratura accademica hanno posto l'accento sul fenomeno dell'overparenting (la cosiddetta iper-genitorialità), una forma di educazione in cui i genitori tendono a prendere il controllo su compiti e problemi che i bambini potrebbero affrontare autonomamente. Questo atteggiamento, secondo varie ricerche, compromette la motivazione dei più piccoli a completare le attività da soli, limitando lo sviluppo di competenze fondamentali come l'autonomia e la resilienza.

Il recente studio pubblicato su Child Development ha invece rilevato che far sì che il bimbo percepisca un compito assegnatogli come un'opportunità di apprendimento, e non come un semplice dovere, sembra ridurre del 50% la possibilità che mamme o papà si trasformino in genitori elicottero, sempre pronti a sorvegliare i bimbi e ad attivarsi per levare loro le castagne dal fuoco.

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Secondo Reut Shachnai, primo autore dello studio e ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia di Yale, "quando un adulto interviene e completa un'attività per un bambino piccolo, gli toglie la possibilità di imparare come svolgerla da solo, ostacolando lo sviluppo dell'autoefficacia e altre abilità importanti per la vita".

La ricerca si è sviluppata in tre fasi distinte. Nella prima parte, 77 genitori di bambini di 4-5 anni sono stati intervistati per comprendere le loro percezioni sull'apprendimento e sul comportamento di iper-genitorialità. I risultati hanno mostrato che i genitori tendevano a interferire meno quando consideravano il compito come un'opportunità di apprendimento, con una differenza marcata tra attività "accademiche" (come risolvere puzzle o tracciare lettere) e compiti non accademici, come vestirsi da soli o allacciarsi le scarpe.

L'esperimento al museo: vestirsi diventa una sfida educativa

La seconda fase della ricerca è stata condotta in un museo per bambini a Philadelphia, dove i ricercatori hanno testato come i genitori reagissero se il compito di vestirsi venisse presentato come un momento educativo. Ai bambini di 4-5 anni è stato chiesto di indossare un completo da hockey, compreso di parastinchi e protezione per il petto. I genitori sono stati quindi divisi in due gruppi: il primo ha ricevuto istruzioni che presentavano il compito come un'importante opportunità di apprendimento per i bambini, mentre al secondo è stato detto che il travestimento avrebbe semplicemente aiutato i piccoli a interagire con il museo.

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I risultati sono stati sorprendenti: quando il compito veniva illustrato come un modo per far imparare qualcosa ai bambini, il numero di azioni svolte dai genitori per aiutare i figli è sceso in media da 8,6 a 4,4. Inoltre, i genitori del primo gruppo hanno offerto più incoraggiamento e feedback positivo ai bambini, sottolineando l'importanza del contesto educativo per ridurre l'iper-genitorialità.

Sfide grandi o piccole: ciò che conta è l'opportunità di apprendimento

Nella terza fase dello studio, 80 coppie genitore-figlio sono state divise in due gruppi per verificare se la percezione dell'importanza del compito influenzasse l'intervento genitoriale. In un gruppo, i genitori sono stati informati che il vestirsi era un'occasione per imparare competenze di vita importanti; nell'altro, è stato detto che si trattava di apprendere informazioni sui materiali da hockey. I risultati hanno mostrato che la differenza nella percezione dell'importanza del compito non influenzava significativamente l'intervento dei genitori: ciò che contava era che essi lo considerassero un'opportunità di apprendimento, indipendentemente dalla rilevanza attribuita.

"È normale che i genitori, spesso pressati dal tempo, completino attività quotidiane per i loro figli", ha affermato Julia Leonard, coautrice dello studio. "Tuttavia, ci sono prove che questo comportamento possa scoraggiare i bambini dal fare le cose per conto proprio". Gli autori dello studio hanno dunque invitato i genitori, gli insegnanti e gli educatori a riflettere prima di intervenire: lasciando che i bambini affrontino da soli piccole sfide quotidiane, si favorisce lo sviluppo della loro autonomia e fiducia in se stessi, competenze essenziali per il futuro.

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