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“Vostro figlio è troppo vivace”: asilo espelle un bambino e viene accusato di discriminazione

Nel 2021 e nel 2023 altri due bambini considerati problematici erano stati oggetto di provvedimenti simili. L’Ufficio scolastico regionale indaga.
A cura di Niccolò De Rosa
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Asilo di Olbia espelle bambini

Aumentano le segnalazioni di presunte discriminazioni in un asilo paritario per l'infanzia di Olbia, dove tre bambini sono stati vittime di presunte discriminazioni nel giro di pochi anni.

L'episodio più recente – che è stato anche quello che ha fatto scoppiare il caso – è avvenuto lo scorso maggio e ha riguardato l'allontanamento di un bambino di quattro anni che le educatrici avevano considerato troppo vivace e quindi di difficile gestione. I genitori, infuriati per la decisione, hanno così dato mandato legale all'avvocata Oriana Erittu di fare luce sulla vicenda.

Dopo la prima segnalazione, altre due famiglie hanno fatto sapere di aver vissuto in passato una situazione analoga sempre con lo stesso asilo e si sono uniti alla richiesta di chiarire nelle opportune sedi la condotta della scuola privata, la quale è ora al centro di un'indagine avviata dall'Ufficio scolastico regionale.

I precedenti

Il primo episodio risale al novembre del 2021, quando un bimbo è stato lasciato a casa dopo soli tre giorni d'inserimento (e dopo che i genitori avevano già versato la quota per la retta). Il motivo? Secondo le educatrici il bambino sarebbe stato autistico, e dunque bisognoso di attenzioni particolari che la struttura non avrebbe garantito.

L'altro precedente, invece, si era verficato nel 2023. In questa circostanza la protagonista era stata una bambina – anch'essa considerata ingestibile – cui l'asilo aveva imposto un educatore aggiuntivo previo pagamento extra da parte della famiglia.

Come riportato dall'ANSA, per la legale Erittu, un simile e reiterato comportamento rappresenta una discriminazione nei confronti dei minori, nonché una violazione della legge 62/2000 che regolamenta l'attività delle scuole paritarie.

La stessa avvocata ha tenuto a precisare come al momento le famiglie non siano intenzionate a fare causa o cercare risarcimenti nei confronti dell'asilo: l'unico intento dei genitori è infatti segnalare all'opinione pubblica e, soprattutto, alle autorità competenti il modus operandi della struttura, in modo che non possa più ricevere i finanziamenti pubblici previsti dalle norme vigenti.

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