video suggerito
video suggerito

“Volevamo passare più tempo assieme”: una mamma racconta la scelta della scuola a casa

Una mamma ha raccontato la sua esperienza con la scuola parentale, una delle possibilità che anche in Italia sono previste dal Ministero dell’Istruzione per l’educazione dei figli, sotto la supervisione del preside e del sindaco della città di appartenenza.
A cura di Sophia Crotti
25 CONDIVISIONI
mamma homeschooling

Sapevate dell'esistenza dell'istruzione parentale? ”, così la signora Richardson, mamma inglese di 3 bambini, di 5, 4 e 2 anni ha raccontato divertita ai suoi followers su TikTok lo sgomento che ha causato in tutte le clienti del salone di bellezza in cui si trovava, ascoltare le sue decisioni in merito all’educazione dei figli.

“Ho scelto per i miei figli la scuola a casa”

La famiglia Richardson viaggia per il mondo, ritorna a casa, negli UK poche volte all’anno, ma come spiega la mamma, in quelle occasioni tutti si straniscono quando sentono raccontare il loro stile di vita.

Quando ho detto che miei figli erano ancora piccoli per la scuola, le altre clienti del salone mi sono sembrate sollevate, e mi hanno suggerito di godermi ora che sono così piccoli i momenti con loro”, spiega la signora Richardson nel video.

@therichardsons04

You wont get arrested for not sending your kids to school 😅 Once you de register your kids you can do as you wish. You are “allowed” You do have a choice 🫶🏻 #traveltiktok #travelfamily #fulltimetravelfamily #therichardsons #worldschooling #homeschooling

♬ original sound – The Richardsons

A questo punto lei ha ribattuto che si sarebbe goduta per sempre i suoi bambini, dal momento che non li avrebbe mai portati a scuola, scatenando l’indignazione e lo stupore delle clienti. La mamma continua nel video: “Non tutti i genitori lo sanno ma si può scegliere per l'educazione dei propri figli la scuola parentale”.

Secondo la donna, infatti, la maggior parte dei genitori non decide di mandare i propri figli a scuola, semplicemente li iscrive perché non sa che esistono altre opzioni. “Non verrete denunciati se non mandate i vostri figli a scuola, ma vi occupate della loro educazione a casa, ve lo assicuro”. 

Con queste parole conclude il video sotto al quale si è scatenato un dibattito tra chi vede nella scuola un’opportunità formativa ed educativa, anche e proprio perché gli insegnamenti vengono impartiti fuori dalle mura di casa, e chi la ringrazia per aver parlato di un tema di cui si sente poco: l’istruzione parentale.

Cos’è l’istruzione parentale e come funziona in Italia

Il diritto dei bambini di frequentare la scuola per almeno 8 anni, dalla prima elementare alle scuole superiori, è stabilito dall’articolo 34 della Costituzione, decidere dunque di non mandare i propri figli a scuola , senza provvedere in alcun modo alla loro istruzione, si traduce con il compiere un reato, punito anche con 2 anni di reclusione.

La mamma nel video, però, oltre a specificare che i suoi figli non andranno a scuola, spiega che i bimbi sostituiranno la scuola con l’educazione parentale. Come si legge dal sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, si tratta di genitori che decidono di provvedere autonomamente all'istruzione dei propri figli e direttamente da casa, sia in prima persona che con l'ausilio di docenti privati.

bimbi studiano a casa

Secondo l’articolo 26 della dichiarazione universale dei diritti umani, i genitori hanno la priorità nella scelta del tipo di istruzione da garantire ai loro figli, dunque sono liberi di scegliere per un tipo di educazione che avvenga tra le mura di casa.

Per farlo devono rilasciare al preside della scuola che i bimbi dovrebbero frequentare una dichiarazione, in cui si definiscono in grado di occuparsi dell’educazione scolastica dei propri figli. La dichiarazione deve essere rinnovata ogni anno e valutata dal dirigente scolastico.

Una volta appurato che i genitori del bimbo sono davvero in grado di insegnare lui il programma scolastico, il bimbo può iniziare il suo anno di educazione parentale che culminerà con delle prove che dovrà fare in una scuola statale o paritaria per valutare se effettivamente ha raggiunto gli obiettivi previsti per la sua età, fino alla fine dell’obbligo d’istruzione.

Anche il sindaco ha il dovere di curarsi che il bimbo riceva effettivamente gli insegnamenti previsti per il suo anno scolastico, a casa.

Esistono anche bambini che ricevono invece l’istruzione a domicilio, lezioni che degli insegnanti vengono a fare direttamente a casa loro o in ospedale, nel caso in cui i piccoli per conclamati motivi di salute non possano recarsi a scuola.

25 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views