Vanessa rinuncia agli studi per crescere suo figlio, ma lui la invita a riprenderli insieme
Diventare madri, ancora troppo spesso, implica delle rinunce, come quelle che Vanessa Landegger, studentessa iscritta alla facoltà di medicina presso l’Università del Colorado nel 2000, dovette fare per crescere il suo bimbo di appena 8 mesi.
24 anni dopo, però, grazie all'incoraggiamento di quel bambino per il quale lei aveva detto no alla carriera dei suoi sogni, e che ora è iscritto insieme a lei alla facoltà di infermieristica, sta coronando il suo desiderio di diventare un'ostetrica.
La difficoltà di conciliare maternità e studio
Il desiderio di Vanessa Landegger era sempre stato quello di diventare un’ostetrica o una ginecologa, ma quando rimase incinta del suo bambino, Dylan, si accorse di quanto fosse difficile gestire la sua passione per la medicina e la cura di cui lui necessitava. Al Washington Post, la donna ha spiegato che in università allora non c’erano delle aule adibite all’allattamento o dei servizi, come il nido universitario, che permettessero a lei di concentrarsi nello studio e al suo bambino di ricevere le cure per la prima infanzia.
Nonostante ciò Vanessa non rinunciò immediatamente ai suoi sogni, con l'aiuto del marito che cdercò di sostenerla, curando il bimbo mentre lei studiava, riuscì a superare gli esami intermedi del primo anno, classificandosi come terza migliore studentessa.
Davanti ai tabelloni, però, capì che la scelta migliore era abbandonare quel corso di studi così impegnativo e presentò la lettera di rinuncia agli studi, che il direttore dell’Istituto cercò di farle ritirare, senza successo. Lei aveva deciso, quella vita era inconciliabile con le poche ore di sonno, l’equilibrio tra l’essere madre e l’essere studentessa e le attenzioni che desiderava dare al suo bambino. “Non l’ho fatto a malincuore, volevo davvero mettere da parte me stessa per prendermi cura dei bisogni di un'altra persona” ha spiegato al Washington Post.
L’amore per la scienza, di madre in figlio
Vanessa Landegger non trascurò però del tutto il suo amore per la scienza, scegliendo un percorso di studi che le avrebbe permesso di conciliare studio e famiglia. Conseguì quindi un master in sanità pubblica e uno in educazione, diventando una maestra di scienze in una scuola del Connecticut.
Nel frattempo il suo piccolo Dylan per il quale aveva rinunciato agli studi di medicina, si appassionò a sua volta al campo e divenne a 17 anni un tecnico medico d’urgenza (EMT). Terminati gli studi, disse a sua madre che quel corso sarebbe stato adatto a lei, perché era meno impegnativo di una laurea in medicina ma le avrebbe comunque permesso di prendersi cura delle persone, come desiderava. “Mio figlio mi ha detto: sarebbe fantastico se ti iscrivessi al corso, ti ho molto pensata durante gli studi, so che ti piacerebbe” ha spiegato la donna in un comunicato stampa della Yale University.
Inizialmente Vanessa Landegger, pensò che quel corso per diventare paramedico le sarebbe servito a scuola per fornire la prima assistenza ai suoi alunni, poi con lo scoppio del Covid si trovò a lavorare in prima linea per aiutare diversi pazienti. A questo punto, spiega al Washington Post, non se l’è più sentita di ignorare quella chiamata all’assistenza medica del prossimo, che ardeva dentro di lei. La donna seguì dei corsi online e superò il test di ingresso alla Yale nel 2021, iniziando così il percorso triennale in infermieristica.
Nel frattempo il figlio si iscrisse a psicologia, ma lei non lo vedeva convinto della scelta fatta e così questa volta fu lei a invitarlo a lezione. Bastò una sola ora di infermieristica a convincere Dylan che l'università che stava frequentando la madre faceva al caso suo. I due fecero qualche lezione insieme, concedendosi abbracci e saluti lungo i corridoi.
Qualche giorno fa Vanessa ha concluso il suo percorso di studi e ora sta per iniziare proprio la specialistica in ostetricia alla quale quasi 25 anni fa aveva rinunciato “Invidio un po’Dylan che diventerà infermiere a vent'anni, mentre io non proprio giovanissima, a cinquanta. Ma spero che ripensando alla nostra storia si ricordi che c’è sempre tempo per capire quale direzione sta prendendo la nostra vita” ha dichiarato la donna, come si legge nel comunicato stampa della Yale.
