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Uno studio ha scoperto come e quando i bambini imparano a fingere

Secondo una nuova ricerca i bambini imparano a riconoscere la finzione già intorno al primo anno di vita e iniziano ad imitare il mondo che li circonda dopo 24 mesi.
A cura di Niccolò De Rosa
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 Uno studio ha scoperto come e quando i bambini imparano a fingere

L'arte della finzione rappresenta una parte cruciale all'interno del processo di apprendimento di un bambino. Saper imitare un'azione o riuscire ad immaginare elementi di fantasia apre infatti le porte della creatività, aiuta a fare amicizia con altre persone e facilita la comprensione di ciò che ci circonda.

Ma quand'è che un bimbo inizia effettivamente a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è? E quando impara a usare abilità d'astrazione per arricchire le proprie esperienze quotidiane?

A indagare simili aspetti è stato un nuovo studio condotto dall'Università di Bristol che ha svelato sorprendenti scoperte riguardo lo sviluppo della capacità dei bambini di comprendere e utilizzare la finzione già entro i primi 12 mesi di vita.

Una mappa delle origini dell'immaginazione

Recentemente pubblicato su Cognitive Development, la ricerca ha tracciato un quadro dettagliato dell'evoluzione della capacità dei bambini di riconoscere e mettere in pratica forme di finzione, un aspetto fondamentale per lo sviluppo delle loro abilità cognitive e sociali.

Lo studio, coordinato dalla professoressa Elena Hoicka, docente di Psicologia nell'Educazione presso la University’s School of Education, è infatti il primo del suo genere a mappare in maniera sistematica come e quando i bambini iniziano a comprendere il concetto finzione e cominciano sviluppare tale abilità.

Bambini imparano giocando

Esistono tante forme di finzione

Il cuore del lavoro è stato costruito operando un ampio sondaggio che ha coinvolto 900 genitori di bambini di età compresa tra zero e tre anni provenienti da Regno Unito, Stati Uniti, Australia e Canada. Attraverso il resoconto di madri e padri, i ricercatori hanno così potuto identificare ben 18 tipi di finzione che si manifestano progressivamente nei primi anni di vita.

Secondo i dati raccolti, la capacità di comprendere la finzione è già presente in alcuni bambini a partire dai quattro mesi, mentre circa la metà dei bambini di 13 mesi sarebbe in grado di riconoscere elementi fittizi negli altri e nelle situazioni. Inoltre, intorno ai 12 mesi, la metà dei bambini coinvolti nello studio avrebbe mostrato di padroneggiare la capacità di fingere e imitare situazioni reali.

Dall'imitazione alle trame fantasy

Lo studio ha evidenziato come simile abilità nei bambini più piccoli inizi principalmente attraverso l'utilizzo del proprio corpo (per esempio fingendo di dormire), o tramite gesti che imitano oggetti o azioni, come spazzolarsi i denti con un dito o giocare bevendo da una tazza vuota.

Queste prime forme di finzione evolvono poi in giochi più complessi, come fingere che un oggetto sia qualcos'altro, ad esempio usare una banana come telefono, aprendo la strada a forme di gioco sempre più creative e astratte.

Bambini, finzione e immaginazione

Man mano che i bambini crescono, infatti, la loro capacità di fingere diventa sempre molto più complessa. Verso i due anni, i bambini iniziano a simulare situazioni che non fanno parte della loro esperienza quotidiana, come volare su un'astronave. A questa età, inoltre, i piccoli sono in grado d'impersonare altre persone, animali o oggetti, utilizzando tutto il corpo e iniziando a creare storie elaborate grazie anche allo sviluppo delle loro capacità linguistiche.

Infine, intorno ai tre anni, molti piccoli dimostrano già una creatività avanzata, inventando scenari fantasiosi che attraverso il gioco diventano vere e proprie trame (le classiche storie popolate da mostri, cavalieri e guerriere) e interagendo con amici immaginari.

Uno strumento in più per comprendere la mente dei più piccoli

La professoressa Hoicka ha sottolineato che, sebbene ci possa essere una leggera sovrastima da parte dei genitori nel riconoscimento precoce della finzione nei bambini più piccoli, i risultati del sondaggio sono in linea con precedenti studi osservazionali.

La ricerca rappresenta però un importante passo avanti nella comprensione dello sviluppo infantile, offrendo agli educatori e ai genitori uno strumento utile per supportare il gioco e l'apprendimento dei bambini nelle diverse fasi della crescita.

Gli esperti coinvolti nello studio sperano infatti che questi risultati possano, in futuro, essere utilizzati come strumento diagnostico per identificare eventuali differenze nello sviluppo precoce dei bambini, aiutando genitori, educatori e professionisti della salute a interagire meglio con i più piccoli in base al loro stadio di crescita cognitiva.

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