Una ricerca mette in luce l’atteggiamento pericoloso per i figli, tipico delle separazioni conflittuali tra genitori
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L'Università di Londra ha svolto uno studio approfondito su una tendenza, tipica di alcuni genitori separati, in grado però di ferire profondamente i figli e di impattare negativamente sul rapporto che questi hanno con i loro genitori. Si tratta degli atteggiamenti genitoriali alienanti, che portano, anche involontariamente, un genitore a convincere il proprio bambino che l'ex partner sia una figura negativa.
Lo studio sui genitori separati
I ricercatori della University of West London hanno voluto indagare un fenomeno diffuso soprattutto tra le coppie di ex coniugi che hanno affrontato o stanno affrontando un divorzio o una separazione molto conflittuale. Si tratta di comportamenti alienanti genitoriali (PBS), ossia della tendenza di parlare male dell'altro genitore in presenza dei bambini, o di mettere in atto ricatti emotivi e fare domande su qual è il genitore a cui si vuole più bene, così che la rabbia che intercorre tra i due membri della coppia si sposti su di loro e li porti anche a non voler improvvisamente più recarsi dall'altro genitore (PA).
Per comprendere l'entità del fenomeno gli studiosi hanno reclutato 1005 persone maggiorenni che, nella propria vita relazionale, avessero collezionato un divorzio, a seguito della nascita di almeno un figlio. Il 44.2% degli intervistati attualmente era risposato o unito civilmente al nuovo partner, il 17.2% era nuovamente divorziato, il 12.4% single e l'11.3% convivente. A ognuno dei partecipanti allo studio è stato consegnato un questionario con le seguenti 3 domande:
- Credi che l'altro genitore dei tuoi figli, dopo il divorzio, abbia adottato comportamenti alienanti danneggiando il tuo rapporto con i vostri figli?
- Su una scala da 1 a 3 come valuteresti i comportamenti alienanti dell'ex partner che stai affrontando o hai affrontato?
- Ti è parso che gli atteggiamenti alienanti dell'altro genitore siano riusciti nell'intento di allontanare i tuoi figli da te?
I risultati dell'indagine
Analizzando le risposte è emerso che 394 genitori divorziati (il 39.2% dei partecipanti alla ricerca) era convinto di aver subito atteggiamenti alienanti da parte del partner che erano stati in grado di danneggiare la loro relazione con i bambini, 98 di loro in maniera blanda, 227 in maniera moderata e 69 in maniera severa.
Più di un quarto degli intervistati che avevano subito questi atteggiamenti di alienazione parentale, 269 per l'esattezza, avevano visto profondamente danneggiata la loro relazione con i propri figli. In ultimo, più della metà degli intervistati, 594 (59.1%), era convinto di ricevere questi atteggiamenti dal partner, seppur non fossero ancora evidenti nel rapporto che intercorreva tra loro e i bambini. I ricercatori hanno anche analizzato, tramite il metodo dei 5 fattori, quali fossero gli atteggiamenti notati dai genitori nei loro bambini, derivanti dall'alienazione genitoriale dell'ex-partner. Dall'indagine è emerso che 228 bambini si rifiutavano di entrare in contatto con i propri genitori, e 164 di loro, prima della separazione avevano un ottimo rapporto con i genitori.
Cosa provocano questi atteggiamenti nella famiglia
Mettere in atto atteggiamenti alienanti, convincendo dunque i propri figli che l'ex partner sia una persona da evitare, perché si sta vivendo una separazione dolorosa e fatta di rabbia provoca spesso un immediato allontanamento dei figli dal genitore in questione.
Nel genitore che sta vivendo la separazione e in più vede i suoi figli allontanarsi si instillano dunque disturbi psichici come il disturbo post traumatico da stress, la depressione e i pensieri suicidari. Talvolta, come è emerso dallo studio, i genitori che subiscono l'alienazione da parte del partner, sono anche vittime, durante la relazione di violenza domestica. Dunque i ricercatori hanno concluso specificando che il loro intento è stato quello di sensibilizzare su uno dei risvolti possibili delle dinamiche di coppia nelle separazioni, invitando i genitori a chiedere aiuto e le istituzioni ad attivarsi per non farli sentire soli.