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Una nuova ricerca rivela cosa accade ad una donna lavoratrice quando diventa madre

Quando le donne annunciano la gravidanza sul posto di lavoro si aprono davanti a loro scenari negativi, è quanto emerge da una ricerca condotta nel Regno Unito. Declassate, isolate o licenziate, questo è il destino di chi ha la sola “colpa” di aver portato nel grembo nove mesi il suo bambino.
A cura di Sophia Crotti
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donna licenziata incinta

Un mondo in cui le donne, una volta diventate madri non si trasformino in equilibriste, in bilico tra la cura del loro bambino e il desiderio di rimanere le professioniste di sempre sul piano lavorativo, è ancora del tutto utopico. A riconfermarlo è stato un sondaggio realizzato dalla piattaforma "Pregnant Then Screwed" in collaborazione con "Women in data".

Cosa succede alle donne lavoratrici quando diventano madri?

Sono state intervistate in tutto 41.670 mamme lavoratrici, tramite sondaggi che avevano lo scopo di comprendere se vi fossero dei cambiamenti riguardo la loro posizione lavorativa, una volta nato il pargolo o durante l'attesa del bimbo. Dalla ricerca è emerso che il 12.3% delle donne ancora teme di dire al proprio datore di lavoro che è rimasta in dolce attesa, dal momento che le si aprono dinnanzi questi scenari: licenziamento, invito a dimettersi, la cassa integrazione.

Questa percentuale di donne ha spiegato che ciò accade indistintamente quando chiedono il congedo di maternità, mentre ne stanno usufruendo o appena rientrate. Estendendo il campione di donne alla popolazione nazionale, però, i dati sono ancora più allarmanti, dal momento che sarebbero 74.000 le donne che annualmente a causa della gravidanza perdono il lavoro. Numero in aumento del 37% rispetto ai dati raccolti dalle due piattaforme nel 2016. La fondatrice dell'associazione benefica Pregnant Then Screwed, Joeli Brearley ha spiegato alle pagine dell'Huffpost che dati di questo genere, per lei certo non insaspettati, sono però devastanti. "Sapete come si traducono queste percentuali? Prendete una sveglia e puntatela ogni sette minuti, ogni volta che suona una donna nel Regno Unito viene licenziata dal suo posto di lavoro per aver portato avanti la specie umana" ha spiegato Brearley.

Il diverso trattamento sul lavoro durante e dopo la gravidanza

La ricerca ha poi voluto approfondire come le donne ritenessero di essere trattate durante e dopo la gravidanza sul lavoro, scoprendo così che quasi la metà di loro, il 49.5% in particolare, rientrate al lavoro dopo il congedo riteneva di aver vissuto un'esperienza negativa. Una su cinque ha affermato di aver avuto problemi con il proprio datore di lavoro, tanto forti da sentirsi costretta a lasciare la propria postazione. Un terzo delle donne, il 35.9% ha spiegato di essere stata messa da parte all'interno di un progetto che aveva iniziato o declassata dalla propria posizione lavorativa, una volta rientrata dopo la maternità. Seppur sia evidente che le donne subiscano un trattamento diverso rispetto agli uomini a causa della genitorialità, quasi nessuna di loro presenta ricorso per quanto accade. Dalla ricerca è emerso infatti che solo il 2% di loro denunci il datore di lavoro o lo conduca in tribunale. "È ancora più devastante ascoltare questa ultima percentuale che rende chiaro quanto nonostante sia un loro diritto, nessuno aiuti le donne, una volta diventate madri, a trovare il supporto per denunciare certe ingiustizie" ha concluso Brearley al giornale.

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