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“Un robot giocattolo può convincere i bambini di 3 anni ad esplorare e fare attività fisica”: lo studio

Un gruppo di ricercatori dell’Oregon ha ideato un robot giocattolo in grado di vincere la sedentarietà dei bambini: “È un aiuto in una fase importante dello sviluppo, non un sostituto a mamma e papà”
A cura di Sophia Crotti
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bimbo e robot

Qualche giorno fa, il professore emerito Alberto Mantovani ha spiegato durante il congresso Healthy Lifespan che i bambini italiani sono i meno attivi a livello europeo, come riporta l'Ansa. Rinunciando dunque, i piccoli, a sport e attività fisica, ottengono un'altra medaglia, questa volta d’argento, posizionandosi al secondo posto, subito dietro la Spagna, per il numero di minori in sovrappeso.

E se a risolvere questa situazione fosse un robot, o meglio un giocattolo robotico? È l’interrogativo che si è posto un gruppo di ricercatori dell’università dello Stato dell’Oregon, quando ha ideato un robot personalizzato che per due mesi interi, durante sessioni di gioco settimanali, è stato il miglior amico di 8 bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni, che hanno interagito con lui in maniera sorprendente.

“Mentre il mercato dei giocattoli è pieno di strumenti che aiutano i bambini a camminare o li stimolano a gattonare sono pochi quelli in grado di motivarli a fare attività fisica e ad esplorare l’ambiente una volta che hanno iniziato a muovere i primi passi, abbiamo provato ad idearne uno” si legge dallo studio americano.

Le interazioni tra robot e bambini

I ricercatori della facoltà di medicina e ingegneria dell’Università dell’Oregon hanno dunque realizzato una struttura robotica personalizzata per i bimbi in età prescolare, con tanto di ruote che permettessero al robot di spostarsi e rivestimento in schiuma morbida per evitare spiacevoli impatti contro i più piccoli.

A questo punto i ricercatori hanno lasciato i 5 bambini e le 3 bambine, soli con il robot, inattivo in alcuni momenti, ma che grazie alle ruote i bambini potevano spostare, altre volte comandato da uno di loro nei movimenti di allontanamento dai bambini, altre volte ancora libero di muoversi in maniera autonoma.

I piccoli hanno giocato con i loro amici fatti di ingranaggi e rotelle tutte le settimane per 2 mesi, 8 volte a settimana, sperimentando le tre modalità sopra descritte. Quando il robot era inattivo potevano giocarci per 10 minuti di fila, altrimenti per 5, per il resto del tempo avevano nella stanza a disposizione anche molti altri giocattoli.

Credits: "Toddlers show increased physical activity with a robot playmate moving around the room" - Oregon State University
Credits: "Toddlers show increased physical activity with a robot playmate moving around the room" – Oregon State University

I risultati dello studio sono stati sorprendenti, i piccoli sono risultati essere molto più attivi nei movimenti quando il robot era comandato dall’esterno o attivo e autonomo. “Questi robot sono una soluzione potenzialmente rivoluzionaria per affrontare l'epidemia di comportamento sedentario motivando il movimento e l'esplorazione dei bambini” hanno spiegato gli studiosi al termine dell’indagine.

I benefici del robot per le famiglie

Gli studiosi hanno quindi affermato che un robot economico e in grado di spostarsi avanti indietro potrebbe essere la soluzione alla sedentarietà dei bambini. “Il robot è stato un grado durante le sessione di convincere i bambini ad alzarsi ed esplorare l’ambiente circostante, facendo attività fisica necessaria al loro sviluppo cognitivo, sociale e motorio”.

Secondo gli studiosi i bimbi percepirebbero i robot come “simili ad un loro pari” e quindi nel vederli muoversi sarebbero indotti a fare lo stesso, molto più di quando passivamente guardano un video alla tv o al tablet che li invita a danzare.

Credits: "Toddlers show increased physical activity with a robot playmate moving around the room" - Oregon State University
Credits: "Toddlers show increased physical activity with a robot playmate moving around the room" – Oregon State University

“Ci teniamo a dire alle famiglie che non intendiamo sostituire gli esseri umani che si prendono cura dei bambini, ma accompagnarle, fornendo loro un supporto in grado di aiutare i piccoli anche mentre loro sono al lavoro, in una fase importantissima dello sviluppo”.

Un robot dal cuore di latta dunque non sostituirà mai le interazioni con mamma e papà, ma permetterà ai piccoli di interfacciarsi con un giocattolo studiato per aiutarli a muoversi e a svilupparsi al meglio.

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