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Un bambino su dieci soffre d’asma: come si scopre e cosa bisogna fare dopo la diagnosi

Il 7 maggio è la giornata mondiale dell’asma. Per l’occasione l’ospedale Meyer offre visite gratuite ai bambini dai 6 anni in su. Ne abbiamo parlato con la Pneumologa dell’Ospedale Grazia Fenu, che ci ha ricordato quanto educare fin dall’infanzia a una patologia e alla sua cura, dia potere.
Intervista a Dott.ssa Grazia Fenu
Dirigente Medico Pediatra Pneumologa, AOU Meyer IRCCS, Coordinatrice della sezione regionale Toscana e San Martino per SIMRI (Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili)
A cura di Sophia Crotti
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Asma nei bambini

Il secondo martedì di maggio è la giornata mondiale dell’asma. La ricorrenza è stata introdotta nel 1998 dalla Global Initiative for Asthma, (GINA), organizzazione che collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per sensibilizzare grandi e piccini su una patologia che causa annualmente 450.000 decessi, che spesso si potrebbero prevenire.

Il tema della giornata di quest’anno sarà “l’educazione all’asma dà potere”. Parlando di educazione è inevitabile pensare ai bambini. Proprio per questo, il 7 maggio l'ospedale Meyer di Firenze attiverà screening gratuiti per i bambini di età superiore ai 6 anni. I pazienti pediatrici potranno sottoporsi gratuitamente a una spirometria, un esame non invasivo e indolore, presso il reparto di Broncopneumologia. Le richieste sono state raccolte via mail dall'ospedale.

Questo è il primo passo per individuare e arginare precocemente una malattia cronica, che necessita i giusti interventi. Ne abbiamo parlato con la pneumologa Grazia Fenu, dirigente medico pediatra dell'Ospedale Meyer di Firenze e Coordinatrice della sezione regionale Toscana e San Marino per SIMRI (Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili).

Dottoressa Grazia Fenu
Grazia Fenu (pneumologa)

Cos’è l’asma nei bambini e come si manifesta?

L'asma è una patologia cronica, caratterizzata da un'infiammazione delle vie aeree, le quali sono particolarmente sensibili e tendono ad ostruirsi in risposta a stimoli di varia natura. Durante la crisi asmatica le vie respiratorie tendono a chiudersi perché i muscoli della parete bronchiale si contraggono e riducono il diametro della via aerea, la parete bronchiale si inspessisce e aumenta il muco nei bronchi, avendo come effetto finale l'aria che esce con maggior fatica dai polmoni causando tosse, fischio, respiro affannato, difficoltà respiratoria.

L’asma può dipendere dall’allergia?

L'allergia è uno dei tanti attivatori dell'asma ma nei pazienti in età pediatrica il primo grande attivatore sono le infezioni respiratorie soprattutto di origine virale, poi contribuiscono anche i fattori inquinanti, l'esposizione al fumo, l'esercizio fisico e l'aria fredda.

Da che età si diagnostica l'asma nei bambini?

Escludendo tutte le patologie transitorie nel prescolare che mimano l'asma nei bambini piccoli e che si concludono prima dell'inizio della scuola elementare, l'asma vera e propria si inizia a diagnosticare a partire dai tra i 6-7 anni.

Come avviene una visita in cui si indaga l’asma nei bambini?

La visita si basa sulla raccolta della storia clinica del bambino, sono fondamentali i dati sulla familiarità, perché è un fattore di rischio importante per l'asma.

asma bambini

Dopo di che si analizza la storia clinica del paziente a partire dai dati prenatali o neonatali, e la storia che i genitori raccontano sui sintomi respiratori del proprio figlio, ossia tutti quei sintomi che già loro hanno individuato come possibili sintomi asmatici. Poi siamo noi medici a completare il puzzle tra la storia clinica ed i risultati delle prove di funzionalità respiratoria, ovvero la spirometria, completata con il test di broncodilatazione con il quale si può documentare la risposta delle vie aeree al broncodilatatore.

Perché avete deciso con il vostro ospedale di fornire visite gratuite e aperte a tutti?

L'evento ha obiettivo educazionale, perché siamo convinti che educare a una patologia dia potere, così che si riconosca anche il momento in cui rivolgersi a un professionista. Nella giornata mondiale dell'asma che quest'anno cade il 7 maggio, noi pneumologi del Meyer, in accordo con la nostra società scientifica, la SIMRI e supportati dal nostro ospedale pediatrico, abbiamo deciso di aderire all'evento offrendo gratuitamente un breve inquadramento pneumologico a qualsiasi bambino interessato sopra i 6 anni, fino ad esaurimento posti con prenotazione via email.

Con questa prima visita possiamo segnalare alla famiglia se il bimbo ha bisogno di essere seguito dopo il primo inquadramento. Ci è sembrata un'occasione giusta per fare prevenzione e promuovere la conoscenza sulla patologia. Senza contare che i tempi di attesa per una prima visita nel negli ospedali possono essere lunghe, questa è un'occasione per agire prima, nonostante il pediatra di famiglia possa apporre la sua priorità su una ricetta di un bambino se lo ritiene necessario.

Quanti sono i bimbi affetti d'asma?

Si stima che nei paesi occidentali 1 bimbo su 10 soffra d'asma, attorno al 10% e questa è l'entità del problema.

L'asma dei bambini dipende anche dalla qualità dell'aria del luogo in cui vivono?

Certo, ci sono fattori protettivi come gli ambienti rurali e puri e dei fattori antagonisti, come l'inquinamento e il particolato. In generale lo smog è un fattore negativo per le tutte le patologie respiratorie.

Come deve agire il genitore dopo una diagnosi di asma a suo figlio?

L'asma è una patologia che va controllata perché ad oggi non c'è una cura definitiva, ma è una patologia cronica che merita un trattamento di fondo continuativo, perché l'importante è che il bimbo non arrivi alla crisi. Se il pneumologo ha indicato la terapia corretta e il paziente la fa con aderenza, si riduce la riacutizzazione, il bimbo sta bene e conduce una vita normale, comprensiva di attività sportiva.

Asma bambini

Poi al genitore vengono anche mostrate le terapie al bisogno, da utilizzare nel momento dell'attacco d'asma, generalmente sono il broncodilatatore a breve durata, che apre le vie aeree quasi immediatamente ed il cortisone per bocca nei casi più gravi. Viene inoltre raccomandato di
continuare la terapia di fondo che non va dismessa, nemmeno durante l'episodio.

Gli insegnanti devono essere formati per poter intervenire?

Noi tutti i giorni compiliamo moduli in cui mettiamo nero su bianco quali farmaci i bimbi devono avere con loro e utilizzare in caso di sintomi. Poi va distinto il bimbo che può auto-somministrarselo e quello che ha bisogno dell'intervento di un operatore, che può essere formato in breve tempo, le manovre sono molto semplici. Anche perché nei momenti acuti la terapia è proprio salva-vita.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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