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“Tuo figlio è un bimbo orchidea o dente di leone?”: i 4 segnali per capirlo, secondo gli esperti

I bambini dente di leone e i bambini orchidea sono così definiti in base alla loro capacità di rispondere in maniera positiva o di lasciarsi abbattere dai cambiamenti del mondo che li circonda.
A cura di Sophia Crotti
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bimba dente di leone

“I bambini si distinguono in bimbi denti di leone e bambini orchidea” è questa l'intuizione di Thomas Boyce, un professore di psichiatria pediatrica dell’Università della California che ha condotto uno studio su un gruppo di bimbi, definendoli, in base alla loro risposta ai cambiamenti dell’ambiente circostante e alla loro capacità di gestire più o meno bene lo stress.

Le differenze tra bambini orchidea e bambini dente di leone

Lo psichiatra infantile Thomas Boyce individuò nei bambini studiati caratteristiche simili o al fiore del dente di leone o a quello dell’orchidea. I primi erano bimbi geneticamente in grado di rispondere a qualsiasi circostanza con resilienza, esattamente come il tarassaco cresce su qualsiasi terreno e non si fa abbattere dalle condizioni metereologiche avverse, così questi bambini , secondo Boyce, sono protetti da un corredo genetico anche dalle situazioni familiari più complesse. “Riescono ad avere successo nella vita, anche se nati in un contesto molto povero in termini sentimentali e economici” spiega il dottore nello studio.

Diversa è la situazione dei bambini orchidea, che come il fiore delicato e poco resistente alle intemperie, risultano essere molto sensibili. Per tanto questi piccoli necessitano dell’intervento e della presenza dei genitori più dei coetanei, riescono a svilupparsi come adulti forti e resistenti se la loro infanzia è cadenzata da routine e ambienti strutturati.

bimba orchidea

Il dottor Boyce spiega che questi piccoli devono essere incoraggiati ad abbracciare la loro individualità, essere riforniti continuamente da razioni di coccole e amore, e sapere che i loro genitori sono sempre dietro di loro a risollevarli in caso di tentennamento.

I 4 segnali che il tuo bimbo è un piccolo dente di leone

Lo psicologo Joseph Laino, alle pagine di Parents ha evidenziato le 5 caratteristiche dei bambini che possono essere definiti “dente di leone”, dando anche qualche consiglio ai genitori per permettere ai bambini con queste caratteristiche comportamentali, di svilupparsi al meglio.

  • Sono resilienti: i bambini tarassaco secondo il dottor Laino riescono a gestire con facilità i conflitti che si generano tra le mura di casa, così come le liti che hanno con i propri compagni di classe, lo stesso fanno con le dinamiche familiari complesse.
  • Sono estroversi: un bambino che non sta in disparte ma si butta anche in un ambiente pieno di sconosciuti, per poter conoscere qualche nuovo bambino, giocando con lui con molta probabilità, secondo Laino, è un piccolo dente di leone.
  • Sono motivati: i bambini tarassaco sanno rispondere alle avversità e per tanto non chinano la testa dinnanzi a nulla, perché nulla li spaventa. Superano le difficoltà e sono motivati al successo.
  • Sono focalizzati sui propri obiettivi: i bimbi dente di leone si concentrano molto sui propri obiettivi e sul proprio benessere, mancando forse di un po’ di empatia, che invece permette ai loro coetanei orchidea di essere più attenti alle emozioni degli altri.

Lo psicologo, evidenziate le 5 caratteristiche, suggerisce alle pagine di Parents, ai genitori di bambini dente di leone di non cambiare in alcun modo la personalità dei propri piccoli: “Se non entrate in sintonia con i vostri piccoli ricordate che l’unico atteggiamento che potete davvero mutare è il vostro.

bimba dente di leone

Secondo lo psicologo, poi, bisogna tener conto del fatto che il bimbo, così forte e risoluto, potrebbe difficilmente aprirsi con i propri genitori, confidando loro eventuali debolezze. “Uno dei motivi può essere semplicemente il fatto che un bimbo tarassaco tende a minimizzare i propri dolori e dunque a tenerli per sé”. I piccoli, secondo lo psicologo, potrebbero a fatica accettare le regole, vista la loro estrema indipendenza e faticare ad empatizzare con gli altri, anche fossero i propri genitori. “So quanto può essere faticoso fare la mamma o il papà, per tanto vi invito, se necessario, a chiedere aiuto, starete facendo del bene per voi e per i vostri figli" ha concluso l'esperto alle pagine di Parents.

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