Troppo caldo per i bambini: in Cina i genitori protestano e chiedono condizionatori nelle scuole
In questi giorni buona parte della Cina sta boccheggiando nella morsa di un caldo torrido che ha portato le temperature a superare i 35 gradi in molte città. A rendere ancora più rovente l'atmosfera ci ha pensato però una nuova polemica montata sui social media da migliaia di genitori, i quali chiedono a gran voce l'installazione di condizionatori nelle scuole delle metropoli maggiormente colpite dall'afa per salvaguardare la salute di alunni e corpo docente.
La risposta delle autorità ha scatenato le proteste
Secondo quanto riportato dalla BBC, l'innesco della protesta è stata l'indignazione provocata dalla risposta fornita del dipartimento dell'istruzione di Changsha, una delle città più calde dell'intero Paese.
Di fronte alle richieste dei genitori per attrezzare aule e spazi scolastici con adeguati sistemi di condizionamento dell'aria, le autorità locali hanno infatti dichiarato che i condizionatori non verranno installati per permettere agli studenti di "coltivare lo spirito di sacrificio e resistenza".
Tale motivazione ha scatenato un acceso dibattito riguardo il ruolo delle istituzioni educative nella tutela del benessere dei ragazzi esposti a simili condizioni estreme.
Adattarsi al clima cambiando le scuole o il calendario
La discussione – molto attuale in verse zone del mondo – ha messo in luce opinioni contrastanti tra genitori e autorità scolastiche.
Molti genitori come Lin Yujun, padre di uno studente delle scuole medie in Guangdong, hanno sostenuto che senza l’aria condizionata sia molto difficile per i ragazzi concentrarsi sullo studio. Altri genitori, invece, temono che l’uso dei condizionatori possa aumentare il rischio di malattie, come raffreddori e influenze contagiose.
Un'altra proposta avanzata sui social è stata quella di far slittare il calendario scolastico, così da adattarlo alle nuove condizioni climatiche.
"Non è mai stato così caldo a settembre negli anni scorsi" ha dichiarato un genitore anonimo ad un sito di cronaca locale. "Forse il consiglio scolastico potrebbe estendere le vacanze scolastiche, a seconda del meteo". Una soluzione molto simile a quella suggerita qualche settimana fa in Italia da alcune associazioni di insegnanti, le quali avevano chiesto di rinviare a ottobre il ritorno in classe (anche qui sollevando un vespaio di polemiche).
La situazione è in evoluzione
Al momento però, le strutture scolastiche cinese sembrano piuttosto riluttanti a sobbarcarsi le ingenti spese necessarie a dotare gli edifici di condizionatori moderni ed efficienti.
Sempre la BBC racconta di una scuola di Xiangtan (città da due milioni di abitanti nel Sud del Paese) che ha invitato i genitori a elargire donazioni per coprire alle spese d’installazione dei condizionatori, venendo però sommersa delle critiche e dalle proteste dei genitori, al punto da obbligare i coordinatori dell'istituto a rimborsare le famiglie.
Altre scuole hanno invece cercato soluzioni alternative, come l’utilizzo di secchi pieni di ghiaccio nelle aule per abbassare la temperatura.
Il dibattito dunque resta aperto, anche se alcune scuole hanno scelto di guadagnare tempo, posticipando di qualche giorno l'inizio delle lezioni.