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Tre mesi senza scuola e centri estivi troppo costosi: siamo sicuri che per le famiglie estate significhi vacanze?

Estate è sinonimo di vacanze solo dalla scuola, perché i genitori continuano a lavorare e i bambini non possono rimanere certo tutte quelle ore a casa da soli. Ecco che arrivano in soccorso i nonni, se ci sono, o i centri estivi, sempre troppo costosi. Ma come può un genitore lavoratore godersi l’estate?
Intervista a Luca Frusciello
Pedagogista
A cura di Sophia Crotti
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centri estivi

La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano l’essere genitori. Se anche voi siete genitori lavoratori raccontateci la vostra estate tra lavoro e figli in vacanza cliccando qui.

Per chi pensa che terminata la scuola, i bambini trascorrano 3 mesi nel Paese dei Balocchi, senza fare i compiti, ad oziare sul divano si sbaglia di grosso. Le loro sveglie non smettono di suonare, spesso prestissimo.

I loro genitori non smettono di correre da una parte all’altra della casa, tutte le mattine, per infinite settimane, pur di prepararli e portarli da chi, in assenza di scuola e sport li tenga impegnati per ore.

Perché se la scuola si ferma, la vita complicata di mamme e papà, fatta di impegni, lavoro e routine, continua a scorrere. I figli, a questo punto, se i genitori hanno le risorse economiche possono essere iscritti al centro estivo altrimenti rimangono con i nonni o, se sono abbastanza grandi, anche a casa da soli.

Abbiamo chiesto al dottor Luca Frusciello, pedagogista che durante l’estate lavora anche nei centri estivi, di spiegarci cosa significa fare il genitore quando le scuole sono chiuse e il mondo si aspetta che le famiglie riposino dalla routine quotidiana.

Luca Frusciello, pedagogista
Luca Frusciello, pedagogista

La sveglia per le famiglie suona presto anche d'estate

La chiusura delle scuole per tanti genitori è un disagio non sottovalutabile. Essere genitore d'estate è prima di tutto uno sforzo organizzativo, poi economico”.

Se durante l’anno, infatti, la sveglia dei piccoli suona perché siano pronti in tempo per prendere il pullman o per salire in macchina ed essere accompagnati a scuola, d’estate i loro orologi invece si sintonizzano su quelli dei genitori.

famiglie d'estate

Una volta iscritti al centro estivo, o presi accordi con la babysitter o con i nonni, per i ragazzi l’estate diventa tutto fuorché un momento di ozio: “Se ci pensiamo è controintuitivo. Noi associamo all'idea di pausa dalla scuola la sveglia che suona più tardi, puro divertimento e zero impegno. Invece è proprio in estate che i bambini dipendono in toto dagli orari dei genitori per cui la sveglia, nella maggior parte dei casi, rimane uguale o viene anticipata, perché non dipende dalla scuola, ma dall’orario in cui mamme e papà devono essere al lavoro”.

Anche se, spiega Frusciello, quella sveglia pesa meno che quella scolastica, all’idea che trascorreranno una giornata a giocare con gli amici e non sui banchi.

I costi elevatissimi dei centri estivi

Oltre che logisticamente, lavorando in un centro estivo, ti assicuro che per tanti genitori la situazione è decisamente economicamente migliore nei 9 mesi in cui per i bimbi c’è la scuola”.

I bambini durante l’anno scolastico, infatti, tra sport e scuola rimangono impegnati diverse ore durante il giorno, ore che non appena tutte le attività su misura per loro chiudono, con la promessa di rivedersi a settembre, i genitori devono sforzarsi di impegnare, mentre sono in ufficio, per esempio iscrivendoli ad un centro estivo.

Credits: SECONDO RAPPORTO ADOC EURESSUI COSTI DEI CENTRI ESTIVI"Le famiglie alla prova dell’inflazione realeEstate 2024: costi dei centri estivi increscita del +10%"
Credits: SECONDO RAPPORTO ADOC EURES
SUI COSTI DEI CENTRI ESTIVI
"Le famiglie alla prova dell’inflazione reale
Estate 2024: costi dei centri estivi in
crescita del +10%"

Secondo l’ultima indagine svolta dal centro eu.r.e.s (centro di ricerche economiche e sociali) con ADOC (Associazione Difesa Orientamento  Consumatori) su 80 centri estivi, distribuiti in tutta Italia, i prezzi per l’inserimento dei propri figli in queste strutture sono in continuo aumento.

Rispetto allo scorso anno iscrivere un bambino costa il 10% in più. Il costo medio per lasciare due bambini 8 settimane, quindi giugno e luglio, al centro estivo, è di  2382 €, circa mille euro in meno se invece ai bimbi si fanno fare lì solo 5 settimane (1489 €).

I costi più alti si registrano al nord, in particolare a Milano, dove costa quasi 3500 € iscrivere due figli al centro estivo per 2 mesi e i più bassi a Bari dove invece costa poco più di 1500€.

Credits: SECONDO RAPPORTO ADOC EURESSUI COSTI DEI CENTRI ESTIVI"Le famiglie alla prova dell’inflazione realeEstate 2024: costi dei centri estivi increscita del +10%"
Credits: SECONDO RAPPORTO ADOC EURES
SUI COSTI DEI CENTRI ESTIVI
"Le famiglie alla prova dell’inflazione reale
Estate 2024: costi dei centri estivi in
crescita del +10%"

Se la famiglia è “fortunata” potrebbe vivere in un Comune che prevede dei fondi per aiutare economicamente chi iscrive i propri figli al centro estivo, altrimenti la spesa è tutta a carico suo”.

Cosa bisognerebbe cambiare?

Bisognerebbe cambiare tutto – ci dice il dottor Luca Frusciello – Per esempio la scuola dura da settembre a giugno, come se  ci fosse bisogno di 3 mesi di riposo dopo 9 di scuola. E come se fossero davvero 3 mesi di riposo per genitori e figli”.

Non tutti i genitori possono portare i loro figli dai nonni, alcuni nonni lavorano ancora, altri non ci sono o sono fisicamente lontani. Non tutte le famiglie possono permettersi 8 settimane di centro estivo, così alcuni genitori sono obbligati a lasciare i figli a casa da soli, per tantissime ore durante la giornata.

Lasciare un figlio al centro estivo molte ore o a casa da sola se ha l'età per farlo, non è detto che generi un senso di colpa nel genitore, se lo fa bisogna indagarlo perché magari nasconde altro. Ciò che è certo però è che è sicuramente stressante e per nulla facile gestire i figli in estate, e che servirebbero dei grossi cambiamenti, che ad oggi siamo ancora lontani anche solo da intravedere” conclude Frusciello.

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