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“Tosse, influenza e bronchiolite nei più piccoli”: ecco i malanni dell’autunno più diffusi tra i bambini

Autunno è sinonimo di abbassamento di temperature e di influenza e virus respiratori che attaccano soprattutto i bambini in età scolare. Il pediatra Giuseppe Indolfi ha spiegato quali virus iniziano a circolare fin da ora tra i piccoli e si acuiranno con l’inverno, dando qualche dritta su come sconfiggerli.
Intervista a Dott. Giuseppe Indolfi
Pediatra e professore di Pediatria presso l'azienda ospedaliero-universitaria Meyer -IRCCS
A cura di Sophia Crotti
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bimba raffreddata

Naso che cola, tosse, mal di gola, qualche linea di febbre, allergie, saranno la prassi da qui ai prossimi mesi nelle case in cui scorrazzano i bambini in età scolare. Le malattie respiratorie su base infettiva, ci spiega il dottor Giuseppe Indolfi, pediatra presso l'azienda ospedaliero-universitaria IRCCS Meyer, aumentano con l'abbassarsi delle temperature: "Più fa freddo più i bimbi rimangono chiusi in casa o a scuola, e i virus trovano il setting ideale per diffondersi". Il pediatra suggerisce anche di non abbassare la guardia quando si parla di Covid, che ancora serpeggia tra grandi e piccini.

dott. Giuseppe Indolfi
dott. Giuseppe Indolfi (Pediatra presso l'Ospedale Meyer di Firenze)

Quali sono i malanni della stagione autunnale per i bambini che i piccoli stanno affrontando o si apprestano ad affrontare?

La chiave dei malanni autunnali e di quelli invernali, è sicuramente l’abbassamento delle temperature, il freddo porta con sé le malattie respiratorie su base infettiva, specialmente le forme virali che trovano soprattutto tra i bambini, gli ambienti adatti per proliferare. I piccoli, infatti, con il freddo, a scuola, in palestra, agli incontri di catechismo, trascorrono molto tempo negli ambienti chiusi, insieme e vicini, è chiaro che questa situazione è il setting ideale per la diffusione dei virus respiratori. Il freddo porta i virus, che trovano le condizioni ambientali favorevoli per diffondersi e i bambini sono i più esposti perché si trovano più degli adulti in quelle situazioni ambientali, perché hanno un’esperienza immunologica ancora da creare, dal momento che hanno incontrato i virus meno degli adulti.

Come si distingue una tosse passeggera da una tosse che è sintomo di un’allergia o è manifestazione di covid, bronchite o polmonite?

Va distinta la tosse, sintomo di un’infezione respiratoria, dalla tosse che non è legata a questa genesi, come quella allergica. Le infezioni, infatti, portano con loro un corteo sintomatologico, prima c’è la rinite, poi la tosse, a seconda dell’età c’è il mal di gola, la faringite, la febbre e sintomi correlati come la il malessere generale, la mancanza di appetito, la facile stancabilità. Nelle forme allergiche, invece, spesso mancano i segni di accompagnamento, la tosse è spesso secca, è raro che sia produttiva a meno che l’allergia non coesista con l’infezione e mancano i sintomi di accompagnamento tipici delle infezioni elencati prima. Nelle forme allergiche che si manifestano con sintomi respiratori dobbiamo ricercare una certa stagionalità, perché ogni stagione ha i suoi allergeni. Nel periodo primaverile estivo ci sono prevalentemente pollini, mentre nel periodo autunnale invernale ci sono acari della polvere e muffe. Il periodo in cui compare questa tosse allergica aiuta il medico a interpretare la tosse e i sintomi associati in funzione della diagnosi di una forma allergica.

E il raffreddore?

Anche il raffreddore è tipico di questo periodo autunnale-invernale, ed è spesso il primo campanello di allarme di tutte le infezioni respiratorie, trasversale a tutte le fasce d’età dei bimbi. Anche se spesso il raffreddore è il primo sintomo nella bronchiolite che è invece più tipica dei bambini sotto l’anno di età. Questo perché il naso è la via d’accesso dei patogeni respiratori che proprio nel naso iniziano a fare il loro danno.

bimba febbre

Come devono agire i genitori davanti ai sintomi influenzali dei loro bambini?

I genitori sono molto esperti dei loro figli, sanno che devono mettere in atto manovre contenitive, pulire molto spesso il naso ai loro figli, ricordando ai bambini più grandi di soffiarselo spesso e facendo dei lavaggi nasali meccanici nei bambini più piccoli, se necessario. Poi è importante anche valutare i sintomi associati all’infezione respiratoria, gestendo la tosse con antipiretici per curare la febbre se provoca discomfort al bambino. In ogni caso vanno valutate le condizioni generali del bambino, piccoli segnali che fanno la differenza tra una forma influenzale lieve e una forma che invece richiede l'attenzione del medico e del pediatra di famiglia che può essere contattato, per informarlo dello stato di salute del bambino e per far fare al piccolo una visita e l’esame obiettivo.

In base alla sua esperienza ambulatoriale attualmente quali sono i virus respiratori e le patologie che interessano i bambini in base alla stagionalità? 

Io lavoro in ospedale, ma qui si vede il corrispettivo di ciò che avviene negli ambulatori, in questo specifico momento c’è un attimo di calma in ospedale, ma non nego che con l’inizio della scuola sono aumentate le infezioni respiratorie, prevalentemente forme virali nei bambini piccoli. Abbiamo iniziato a vedere le bronchioliti. Le polmoniti invece sono trasversali, sono infezioni batteriche gravi che ci sono per tutto l’anno, aumentano nel periodo invernale in connessione con le epidemie influenzali, queste invece non abbiamo mai smesso di vederle e ci aspettiamo che aumentino con l’abbassarsi delle temperature tipico dell’arrivo dell’inverno.

E il Covid, invece, sta ancora circolando tra i bambini?

Sì, il Covid circola e non ha mai smesso di farlo, in alcuni periodi di più, in altri di meno. Raccomando i genitori di tenere sott’occhio il Covid, al pari delle altre infezioni respiratorie, gestendolo in ambiente domiciliare, nella maggior parte dei casi con una terapia antipiretica e con il riposo. L'infezione si risolve generalmente con sintomi respiratori come raffreddore e tosse e febbre che durano al massimo 2-3 giorni e tendono ad autorisolversi.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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