Sul passeggino a pancia in giù: per gli esperti il trend social non è affatto sicuro per i bambini
Una nuova tendenza nata sui social media sta iniziando a spopolare tra i genitori: è il "tummy time" in passeggino, un modo molto originale di portare a spasso il bebè posizionandolo a pancia in giù sul sedile reclinato.
Gli esperti però non condividono l'entusiasmo e avvertono dei potenziali rischi per la salute dei più piccoli.
Il trend
Tra i vari video moltiplicatisi in poco tempo su Instagram e TikTok, a inaugurare questa nuova moda è stato probabilmente il video di Liz June, una madre americana che ha mostrato la particolare prospettiva del figlioletto, intento a godersi il mondo circostante dal passeggino su cui era stato riposto con il pancino rivolto verso il basso.
"Mio figlio adorava avere una visuale diversa e non smetteva di guardarsi intorno" si legge nella didascalia del video, capace di ottenere più di 4 milioni di visualizzazioni e migliaia di commenti.
Molti genitori hanno infatti trovato l'idea davvero ingegnosa e hanno cominciato a replicare la trovata, così da combinare le uscite all'aria aperta con l'esercizio del tummy time, una pratica incoraggiata da molti pediatri per promuovere lo sviluppo fisico e sensoriale dei bebè che consiste per l'appunto nel mettere il bimbo in posizione prona durante alcuni momenti della giornata.
Gli stessi pediatri però frenano sull'utilità di un comportamento che presenta diverse criticità in materia di sicurezza.
Perché il tummy time è utile, ma non nel passeggino
I bambini molto piccoli – soprattutto quelli nella fascia d'età 0-6 mesi – passano la maggior parte del tempo in posizione supina, pertanto molti esperti consigliano di concedere ai piccoli qualche momento "a pancia in giù" per aiutarli a prendere maggiore confidenza con il proprio corpo e a rafforzare la muscolatura del collo e della schiena.
Rachel Dawkins, pediatra e direttrice medica del Johns Hopkins All Children’s Care Network, ha spiegato al sito Parents come il tummy time aiuti anche a prevenire le "testa pietta" dei neonati che può essere causata dal troppo tempo trascorso stando sdraiati sulla schiena.
L'American Academy of Pediatrics raccomanda infatti sessioni di tummy time, due o tre volte al giorno, partendo dai giorni immediatamente successivi alle dimissioni dall'ospedale dove è avvenuto il parto. Tale esercizio deve però essere limitato nel tempo – massimo tre minuti ogni volta – e, soprattutto, non deve mai essere praticato quando il bebè sta dormendo.
Come ricordato dall'Istituto Superiore di Sanità, la posizione supina è infatti l'unica raccomandata per ridurre il rischio di SIDS, la sindrome della morte in culla.
I possibili pericoli
Nonostante diversi modelli di passeggino possano reclinarsi completamente, gli "addetti ai lavori" sottolineano come non esista un modo effettivamente sicuro per fare tummy time in un passeggino.
Per Michelle Pratt, esperta di sicurezza infantile, le maggiori criticità riguardano il fatto che mettere un bambino a pancia in giù in un passeggino può compromettere la circolazione dell'aria, aumentando il rischio di soffocamento. L'assenza di una superficie stabile, inoltre, può rendere molto difficile per il bambino sollevare la testa e muoversi comodamente, senza sforzi eccessivi.
I passeggini poi possono ribaltarsi a causa del peso sbilanciato (dopotutto il dispositivo non è stato concepito per una posizione prona) o incespicare in un'irregolarità del terreno, e un bebè a pancia in giù risulta molto più a rischio in caso di caduta.
Se si vuole regalare ai bambini un po' di tummy time lontano dalle mura domestiche, molto meglio dunque portarsi dietro un tappetino o un materassino e, dopo aver raggiunto uno spazio sicuro (come un prato o un'area giochi), mettere i piccoli a terra e farli giocare col ventre rivolto verso il basso.