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Spasmi affettivi: la pediatra spiega cosa sono e perché non devono spaventare i genitori

Gli spasmi affettivi sono brevi episodi di apnea scatenati da una reazione emotiva nei bambini molto piccoli. I sintomi possono facilmente destare preoccupazione nei genitori ma, come spiegato dalla pediatra Sandra Trapani a Fanpage.it, simili crisi sono innocue e non comportano conseguenze per la salute dei bimbi.
Intervista a Sandra Trapani
Pediatra AOU Meyer
A cura di Niccolò De Rosa
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Spasmi affettivi

Durante un momento di particolare stress emotivo può capitare che un bimbo, preso da un'inconsolabile crisi di pianto, inizi a cambiare colorito, smetta di respirare e, dopo qualche secondo, finisca addirittura per perdere brevemente i sensi. Simili eventi sono chiamati spasmi affettivi e nonostante la paura e lo sgomento che possono destare (soprattutto le prime volte), non si tratta di una condizione particolarmente pericolosa.

"Gli spasmi affettivi sono episodi involontari che colpiscono bambini tra i 6 e i 18 mesi, ma possono manifestarsi anche fino ai 4-5 anni" spiega a Fanpage.it Sandra Trapani, pediatra responsabile di reparto all'ospedale Meyer di Firenze.

"Questi eventi non sono poi così rari, poiché coinvolgono circa il 5% della popolazione pediatrica e sono scatenati da un intenso stress emotivo, come un forte spavento o un momento di frustrazione dato da un rimprovero".

Come si manifestano gli spasmi affettivi

Queste manifestazioni, di solito associate a una carenza di ferro, seguono uno schema ben definito.

La sequenza tipica di uno spasmo affettivo inizia infatti con un evento scatenante che provoca un pianto profondo. Questa piccola crisi finisce per alterare la respirazione del bambino, il quale può trattenere il respiro fino a sviluppare apnea.

"Quest'apnea finisce per cambiare il colorito della pelle del bimbo, che di solito diventa violacea, cianotica, tuttavia in casi più rari può assumere anche tonalità più pallide".

A questo punto il bimbo manifesta una breve perdita di coscienza – di solito dura pochi secondi, un minuto al massimo – e quando si riprende, tutto finisce senza grosse conseguenze.

Sandra Trapani, pediatra.
Sandra Trapani, pediatra.

Tipologie di spasmi affettivi

Come spiegato dalla pediatra, esistono due tipi di eventi di questo genere:

  • Spasmi affettivi cianotici: Rappresentano l'85% dei casi. "Sono caratterizzati dalla colorazione violacea del volto a causa dell'apnea che segue una crisi di pianto. Questi spasmi spesso derivano da una crisi di rabbia o una risposta emotiva a un rimprovero".
  • Spasmi affettivi pallidi: Molto più rari, sono caratterizzati da un pianto meno intenso, seguito da pallore e immediata perdita di coscienza. "In alcuni casi possono comparire convulsioni e incontinenza, con un rallentamento temporaneo della frequenza cardiaca". Se gli spasmi cianotici sono fini a sé stessi, quelli pallidi di solito meritano qualche accertamento in più da parte del pediatra, che prescriverà esami specifici per approfondire la situazione.

Gli spasmi affettivi sono pericolosi?

Vedere il proprio bimbo perdere i sensi può far preoccupare molto un genitore, tuttavia li spasimi affettivi sono manifestazioni innocue che non lasciano strascichi una volta conclusa la sequenza.

Come riconoscere uno spasmo affettivo?

Talvolta questi episodi possono essere confusi con delle crisi epilettiche. In effetti alcuni sintomi (tremori, perdita di conoscenza) risultano molto simili, eppure vi è una grande differenza che può aiutare i genitori a distinguere i vari casi.

"Lo spasmo affettivo viene sempre scatenato da un trigger emotivo, una specie di innesco che di fronte a uno spavento o un momento di forte stress dà il via alla reazione. Lo spasmo epilettico, invece, può avvenire in qualsiasi momento, anche nel sonno, senza che vi sia qualche condizione esterna a provocare l'episodio" sottolinea Trapani.

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Come gestire uno spasmo affettivo

Quando il bimbo subisce un episodio di apnea per la prima volta è sempre bene adottare la precauzione di recarsi dal pediatra e informarlo sull'accaduto.

"Le auto-diagnosi non sono mai consigliate. Poi, se si è trattato davvero di uno spasmo affettivo, il medico saprà valutare la situazione e fornire le dovute rassicurazioni" afferma l'esperta.

Proprio per la sua natura estemporanea e imprevedibile però, non esistono modi per prevenire la crisi. Tutt'al più, se si tratta di spasmi cianotici, è possibile provare a ridurre la durata episodio applicando una pezza fredda sulla fronte del bambino o soffiando leggermente sul suo viso. Una volta terminata la crisi, è poi consigliabile prendere in braccio il bambino e consolarlo.

"Piuttosto è bene sapere cosa non fare durante uno spasmo affettivo" conclude Trapani. "Mai dare da bere al bambino o mettere oggetti nella sua bocca. Mai scuoterlo o massaggiarlo".

Molto meglio mantenere la calma e posizionarlo supino o tenerlo in braccio per prevenire cadute e rassicurarlo.

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