Sovrappeso e obesità in aumento tra i più piccoli. La dietista: “A Natale offriamo ai bimbi il cibo nelle giuste quantità”
Lasagne ricolme di ragù, pasticcini pieni di crema, pandori e panettoni imbevuti nella crema al mascarpone, Natale, soprattutto per noi italiani, è culturalmente sinonimo di cibo, spesso molto grasso e zuccherato con tanto di bibite gasate e zuccherine concesse anche ai più piccoli. In Italia, però, si registrano sempre più casi di bambini molto piccoli in sovrappeso, si parla di un bambino su 3 di età compresa tra i 3 e i 17 anni, di 3 bambini su 10 di età compresa tra gli 8 e i 9 anni sovrappeso e del 10% di loro obeso, come riporta l'Italian Obesity Barometer Report 2022. Così la patria della dieta mediterranea, che dovrebbe essere una delle migliori alimentazioni per gli esseri umani, diventa invece un luogo in cui, con un particolare picco che ha seguito la pandemia, ai bambini è garantita un'alimentazione poco equilibrata che li porta a sviluppare un aumento di peso pericoloso per la loro salute ma che secondo il 40% dei loro genitori, invece, non è nulla di preoccupante. Abbiamo chiesto alla dottoressa Chiara Roma, Dietista presso l’Ospedale Meyer IRCCS, di spiegarci come si può arginare questo fenomeno e se per le feste si può concedere ai bambini qualche sgarro.
Alla base della dieta mediterranea ci sono le 4 P, pane, pasta, patate e pizza, ma esagerare con queste pietanze può comunque fare male ai bambini?
Si tratta di tutte fonti di carboidrati che dovrebbero dare ai bambini il 50% dell'apporto calorico giornaliero, secondo il modello della dieta mediterranea. Parliamo di alimenti che se ben bilanciati nelle porzioni adeguate non hanno effetti nocivi sulla salute, a differenza di tutti i prodotti ultraprocessati che contengono sale, grassi aggiunto e zuccheri. Il segreto è saper ben bilanciare gli alimenti, variandoli e sapendo sempre comporre dei piatti in base all'età dei piccoli.
In che modo si può offrire ai bambini la dieta mediterranea in maniera equilibrata?
In età evolutiva è importante fornire gli alimenti strutturando la giornata alimentare con 5 pasti principali e due spuntini spezza fame. A pranzo e a cena, ai bambini, è essenziale offrire sia una fonte di carboidrati, non per forza un piatto di pasta ma anche del pane o delle patate come contorno, da associare ad una piccola porzione che varia in base all'età di proteine che a loro volta devono variare nell'arco della settimana, il tutto da abbinare a verdure e frutta. La cosa importante è che il pasto completo sia servito sia a pranzo che a cena, a discapito della tanto osannata dieta dissociata in cui si propone una porzione di primo piatto a romanzo e di secondo a cena, rischiando di fornire porzioni eccessive rispetto a quel nutriente, dunque sbilanciate, senza garantire l'adeguata sazietà del bambino che molto prima del successivo pasto chiederà alimenti ulteriori.
Sulle tavole imbandite per le feste ci saranno sicuramente anche delle bibite gasate e zuccherine per i più piccoli, quanto sono nocive per la loro salute?
Fanno molto male, sono tra gli alimenti più dannosi per il rischio di sviluppare obesità e sovrappeso e tutti i problemi correlati come la sindrome metabolica o il diabete di tipo 2. Nel contesto delle festività e della socialità qualche assunzione aumentata rispetto alle abitudini quotidiane può essere concessa ai piccoli. Non devono infatti essere demonizzate e completamente bandite queste bibite ai bambini se no si rischia che al contrario i piccoli vedano questi alimenti come la possibilità di trasgredire alle regole dei genitori. Una piccola quantità nelle occasioni particolari non è poi così nociva.
Pandori, panettoni, carne rossa e pasticcini si possono concedere durante queste festività ai bambini? Anche se sono già sovrappeso?
Il menù della famiglia può essere in toto proposto ai bambini, con porzioni ridotte e senza proporre dei bis. Il cibo ha un valore sociale e conviviale per questo sarebbe sbagliato vietare "il cibo dei grandi" ai piccoli, meglio offrire loro anche i piatti tipici della festività. Dopo il pasto sarebbe importante, però, concedersi una passeggiata insieme ai bimbi, per fare in modo che anche nei giorni di festa si possano fare attività per compensare l'assunzione eccessiva di calorie.
Durante la pandemia si è verificata un'impennata di casi di obesità e sovrappeso tra i bambini, quanto la sedentarietà e i cambiamenti improvvisi incidono sul peso dei più piccoli?
La pandemia è stato un momento complesso per tutti e non solo la sedentarietà ha fatto sì che si registrassero sovrappeso e obesità ma anche l'emotional eating, ossia il desiderio di mangiare per noia, infatti molti decidevano di cucinare dal momento che non c'erano altre distrazioni. È stato un momento rischioso per gli adolescenti e un importante fattore per l'attivarsi dei disturbi alimentari, in ogni caso per combattere il problema del sovrappeso e dell'obesità non basta una dieta intesa come prescrizione di alimenti ma come stile di vita che deve essere attivo, in cui giornalmente siano previste attività come camminate, giochi all'aperto, anche in famiglia, andare sui pattini, tutte attività che permettano un adeguato bilancio energetico fra introiti e uscite.
Si parla in Italia di un aumento di bambini sovrappeso e obesi prima ancora di aver compiuto 10 anni. Che implicazioni ha questo sulla loro vita?
Questo comporta un elevato rischio di sviluppare la sindrome metabolica, diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa e problemi cardio-vascolari, bisogna agire immediatamente sui piccoli pazienti, per ripristinare uno stile di vita salutare e recuperare un peso che sia nella fascia salutare il prima possibile.
L'Istituto Superiore di Sanità con il progetto Okkio alla salute ha parlato di uno squilibrio che vede il sud Italia come il luogo in cui sovrappeso e obesità hanno picchi più alti tra i bambini, come mai accade?
Purtroppo è noto che obesità e sovrappeso nei bambini siano collegati all'ambiente circostante familiare e sociale: nel sud Italia le tradizioni e le offerte sul cibo sono legate particolarmente alle grandi quantità di porzioni. Il cibo tradizionale andrebbe anche bene, perché si tratta di prodotti genuini che rientrano nella dieta mediterranea, il problema è l'eccesso nelle quantità proposte ai piccoli. Bisogna poi anche tener presente la condizione economica delle famiglie, per alcune l'accesso agli alimenti è obbligato verso quelli più economici he spesso sono piatti semi-pronti, junk food e cibi elaborati.
Con quali attività si possono sensibilizzare i bambini sull'importanza di ciò che mangiano?
In questo la famiglia ha un ruolo fondamentale, bisogna essere d'esempio preparando un menù per tutti con porzioni diverse a seconda delle età, proponendo ai più piccoli pasti completi e tanti alimenti. Anche la scuola è fondamentale, la mensa scolastica non è solo un luogo in cui il bimbo si nutre ma in cui riceve anche una forma di educazione alimentare.