Smartphone, social e cibo spazzatura: tutti i divieti imposti dai genitori vip ai loro figli
Dalla gestione dei dispositivi digitali alla limitazione dell’esposizione pubblica, sono molti i genitori famosi che hanno scelto di adottare regole severe per salvaguardare il benessere e la privacy dei propri figli.
L'ultimo in ordine cronologico è stato il campione della racchetta Novak Djokovic, che nel corso di un'intervista all'emittente serba Blic TV ha dichiarato di aver proibito ai suoi bambini l'utilizzo del cellulare, almeno finché non saranno più grandi.
"Non è necessario seguire il gregge" ha affermato il tennista, sottolineando come la decisione di tenere i figli lontani dalla tecnologia risulti sempre più una sfida in controtendenza rispetto alla maggioranza delle altre famiglie.
Il fuoriclasse serbo è però in buona compagnia. Tra cantanti, attori e membri dello show business, sono infatti molti i genitori VIP che hanno raccontato di aver imposto alcuni divieti ai propri bimbi con il preciso scopo di tutelarne la crescita e la salute psicofisica.
Sono molti i Vip "no-social"
Nonostante la loro intera (e immensa) fortuna provenga dal mondo tecnologico che hanno contribuito a costruire, molti dei grandi nomi ai vertici delle aziende hi-tech hanno scelto di impedire ai propri figli un accesso precoce e incontrollato a smartphone, tablet e social media.
Il boss di Microsoft Bill Gates, ad esempio, ha più volte dichiarato di aver vietato ai figli l'utilizzo del cellulare fino ai 14 anni, stabilendo anche un rigido limite di tempo per l'utilizzo degli schermi in casa.
Un approccio molto simile a quello adottato dal papà di Facebook Mark Zuckerberg, che in una vecchia intervista alla CBS ha raccontato di aver ridotto al minimo la presenza di dispositivi tecnologici nella quotidianità delle sue tre figlie, eliminando non solo i device portatili, ma anche la televisione, che le bimbe possono guardare solo in determinati orari della giornata.
Anche l'eccentrica Paris Hilton ha recentemente affermato di voler ritardare il più possibile l'utilizzo di cellulari e social per i suoi piccoli.
"Penso che molti bambini ricevano il loro primo telefono troppo presto e ci sono troppe cose online a cui non vorrei che i miei figli fossero esposti" ha spiegato la ricca ereditiera.
Più permissiva – si fa per dire – mamma JLO. Nel 2015, la popstar Jennifer Lopez aveva infatti spiegato di concedere ai figli di giocare con il tablet, ma solo la domenica, ribattezzato per l'occasione il Funday (gioco di parole tra le parole inglesi Sunday, "domenica" e fun, "divertimento").
Occhio a ciò che si mangia
Non è però solo il rapporto con la tecnologia a preoccupare mamme e papà famosi. Anche l'alimentazione dei bambini è spesso oggetto di grande attenzione.
È il caso della diva Julia Roberts, che qualche anno fa dichiarò alla redazione britannica di OK! magazine di aver fissato paletti molto rigidi sulle buone abitudini alimentari dei tre figli, bandendo quasi del tutto ogni forma di junk food e concedendo piccoli sgarri golosi (dolci e snack, ma mai nulla di eccessivamente grasso) solamente in pochi giorni prefissati.
Divieto di seguire le proprie orme
Per alcune celebrità la fama può essere una maledizione e nonostante tutti i privilegi e i benefici che essa comporta, ci sono attrici e star internazionali che vorrebbero per i propri figli un destino un po' più low profile.
Come riportato da un recente articolo del Mirror, la cantante Janet Jackson ha ad esempio dichiarato di non voler favorire in nessun modo l'avvicinamento del figlio al mondo dello spettacolo, impedendogli di fare provini o esporsi mediaticamente fino al compimento dei 18 anni, quando avrà l'età legale per seguire la propria strada.
Lo stesso vale per i figli di Drew Barrymore. La produttrice e prolifica attrice statunitense ha infatti dichiarato in un intervista del 2018 a People di aver negato ai figli la possibilità di lavorare nell'industria cinematografica finché saranno minorenni.
"Non permetterò loro di diventare attori bambini" ha detto l'attrice che nel 1982, quando a solo sette anni divenne famosa grazie alla partecipazione al blockbuster di Steven Spielberg E.T l'Extraterrestre. "Se vorranno diventare attori più avanti nella vita, allora li sosterrò".