video suggerito
video suggerito

Smartphone nascosti nei libri per dare il buon esempio alla figlia: il trucco di una coppia diventa virale

Per limitare l’esposizione digitale della figlia di otto mesi, una coppia di genitori americani ha iniziato a nascondere i propri dispositivi nei libri per non abituare la piccola all’uso degli schermi. Il video è subito diventato virale, ma ha anche palesato la difficoltà dei giovani adulti nel limitare a loro volta l’uso della tecnologia.
A cura di Niccolò De Rosa
0 CONDIVISIONI
Immagine

Ridurre l'esposizione digitale dei figli piccoli è una delle grandi sfide dei genitori moderni per aiutare un corretto sviluppo cognitivo dei bambini. Ma quanti adulti sono disposti a rinunciare a loro volta ai propri smartphone per offrire ai piccoli un buon modello di comportamento? A porsi questa domanda sono stati anche Aliyah e Santos Norales, una coppia di genitori americani che ha recentemente mostrato sui social la particolare strategia messa a punto per aiutare la figlia di otto mesi a maturare un rapporto più sano con la tecnologia.

I due sono infatti ben consapevoli della necessità di dare il buon esempio per abituare la bambina a non passare tutta la giornata davanti a uno schermo, ma un conto è la teoria, un altro la pratica. Come molti altri adulti della loro generazioni, sia Aliyah che Santos fanno infatti molta fatica a rinunciare allo scrolling compulsivo sui propri smartphone durante i momenti di noia. Per evitare di trasmettere il vizio alla figlia, i due hanno quindi iniziato a camuffare i loro dispositivi all'interno di libri e riviste, così da non rendere i dispositivi elettronici una presenza "troppo familiare" per la piccola.

Il trucco diventato virale

In un video che ha totalizzato in poco tempo oltre un milione di visualizzazioni su TikTok, Aliyah e Santos hanno mostrato il loro modus operandi. Nelle immagini, Santos compare per primo, intento a leggere un libricino per bambini vicino alla sua piccola. Dopo qualche istante però, l'uomo rivolge uno sguardo complice alla camera e svela uno smartphone nascosto tra le pagine. A questo punto la scena stacca su Aliyah, anch'essa apparentemente immersa nella lettura di uno dei libri della figlia. Tuttavia, non appena la bimba sembra essere a distanza di sicurezza, la madre estrae il proprio cellulare per mostrare le sue reali intenzioni.

@thealiyahnorales

She’s probably like wow my parents really love reading😭😭😭 we are not anti screen time but definitely low screen time so this is our little hack and she loves books already so it’s working @santosnorales 🤭 #foryouu #parentsoftiktok #newparents #thenorales

♬ Welp, Didn't Expect That – Yu-Peng Chen & HOYO-MiX

Il problema di un'intera generazione

Il testo sovrimpressione del video recita: "Bambini cresciuti con l'iPad che cercano di crescere un bambino senza dipendenza dallo schermo". Un'osservazione che ha trovato ampio riscontro tra gli utenti, molti dei quali si sono riconosciuti in questa contraddizione: genitori che vorrebbero che i figli non passassero molto tempo davanti agli schermi ma che a loro volta faticano a rinunciare a tablet o smartphone durante la giornata.

In realtà, come ammesso dalla stessa Aliyah, il termine "iPad kids" si riferirebbe alla Generazione Alpha, ossia quei bambini nati dal 2010 al 2024 e cresciuti in un mondo in cui i dispositivi digitali sono onnipresenti. Pur non appartenendo a questa generazione, sia Aliyah che Santos (25 anni lei, 28 lui) hanno però ammesso di essere cresciuti con una forte esposizione alla tecnologia e di avere difficoltà a ridurre l'uso dello smartphone. Una condizione che accumuna molti adulti alle soglie dei Trenta.

Strategie per un uso consapevole della tecnologia

Contattata dai cronisti di Newsweek, Aliyah Norales ha spiegato che nella loro famiglia non sono contrari all'uso degli schermi, ma cercano di limitarlo il più possibile. La loro bambina non possiede un iPad e, anche se in futuro potrebbe averne uno, l'obiettivo è posticiparne l'introduzione per favorire lo sviluppo cognitivo e la socializzazione. Per i genitori, l'uso ridotto della tecnologia significa scegliere consapevolmente di interagire con il mondo reale anziché rifugiarsi nei dispositivi digitali.

"Non siamo contrari al tempo davanti allo schermo, ma crediamo che i bambini debbano imparare a essere svegli e presenti e a non vedere i dispositivi come una soluzione automatica alla noia", ha spiegato Norales. Secondo lei, il rischio maggiore è che, fin da piccoli, i bambini si abituino a ricorrere agli schermi in ogni momento di inattività, invece di sviluppare la propria creatività e allenare la capacità di concentrazione.

L'approccio della famiglia Norales ha ricevuto anche il parere dell'esperta Ana Aznar, psicologa dello sviluppo, che sempre su Newsweek ha ricordato come i genitori siano i principali modelli di comportamento per i figli: se si vuole che i figli leggano, occorre dunque che i bambini vedano gli adulti leggere. Anche a costo di ricorrere a qualche trucchetto.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views