Sindrome feto alcolica, l’appello dell’esperto: “In gravidanza l’unica quantità di alcol consentita è zero”
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La sindrome feto-alcolica (FAS) è una grave condizione che si verifica nei bambini esposti all'alcol durante la gravidanza. Come ricordato dall'Istituto Superiore della Sanità, l'alcol è infatti una sostanza tossica in grado di passare la placenta e interferire con lo sviluppo del feto, causando difetti fisici, problemi cognitivi e comportamentali, e aumentando le probabilità di difficoltà di apprendimento e crescita ritardata.
Questa malattia potrebbe essere scongiurata grazie ad una maggiore consapevolezza e all'adozione di buone abitudini alimentari durante la gravidanza (anche da parte padri). Eppure, ancora oggi in tanti sono convinti che una ridotta quantità di vino o birra una volta ogni tanto non possa arrecare chissà quali danni, un'idea che però non trova alcun riscontro nell'evidenza scientifica.
Per questo ogni 9 settembre l'Italia si unisce alla celebrazione della Giornata Mondiale della lotta alla Sindrome Fetoalcolica, un appuntamento per sensibilizzare i cittadini e ricordare l'importanza di astenersi dall'alcool durante la gestazione. Per l'occasione, Fanpage.it ha intervistato Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN)
Professore, quanto è diffusa la sindrome feto alcolica in Italia?
Dagli ultimi dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) risalenti a settembre 2021, si stima che la prevalenza di Sindrome Feto-Alcolica (FAS) riguardi circa 1,2 su 1000 nati vivi, mentre l'incidenza rispetto allo Spettro dei disordini feto-alcolici (FASD) sia di 63 per 1000 nati vivi.
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Quali sono le possibili conseguenze per il feto?
Bere alcolici in gravidanza può essere molto dannoso per il bambino. Le possibili conseguenze ci sono il ritardo nello sviluppo fisico e mentale, anomalie craniofacciali, malformazioni cardiache e anomalie articolari minori. La maggior parte dei danni sono irreversibili, essendo anomalie strutturali e di sviluppo neurologico, che comportano gravi disabilità comportamentali e neuro-cognitive.
È vero che un bicchiere ogni tanto non fa poi così male?
Falso. Falsissimo. Ad oggi, non si conosce la dose minima di alcol sicura o priva di rischi, perciò è giusto ribadire che in gravidanza non è consentito bere nemmeno un bicchiere. L’unica forma di prevenzione rimane assumere zero alcol in gravidanza, perché zero alcol significa zero esposizione prenatale all’etanolo.
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È vero che le nuove generazioni sono più esposte al rischio di uso (e abuso) di alcol?
Purtroppo sì. Secondo l’indicatore PASSI dell’ISS, relativo al biennio 2022-23, il consumo a “maggior rischio” è più frequente fra i giovani e in particolar modo i giovanissimi, fra i 18-24enni, per i quali la quota sfiora il 36%. Fascia d’età maggiormente a rischio per binge drinking (letteralmente abbuffata alcolica), per esposizione all’alcol in età fertile e per scarsa consapevolezza rispetto ai danni alla salute alcol correlati.
Perché è così importante continuare a celebrare una giornata dedicata alla Sindrome Feto Alcolica?
Celebrare questa giornata è fondamentale, perchè può contribuire a sensibilizzare l’intera comunità sul problema. È di prioritaria importanza continuare a parlare di prevenzione riguardo ai rischi legati al consumo di alcol in gravidanza, per la salute materno infantile nel breve e nel lungo termine.