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Sindrome feto alcolica, l’appello dell’esperto: “In gravidanza l’unica quantità di alcol consentita è zero”

In occasione della Giornata Mondiale della lotta alla Sindrome Fetoalcolica, Fanpage.it ha intervistato il Presidente della Società Italiana di Neonatologia per ricordare gli effetti potenzialmente devastanti che l’alcol assunto in gravidanza potrebbe causare sul bambino nel pancione.
Intervista a Luigi Orfeo
Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN)
A cura di Niccolò De Rosa
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Sindrome feto alcolica

La sindrome feto-alcolica (FAS) è una grave condizione che si verifica nei bambini esposti all'alcol durante la gravidanza.  Come ricordato dall'Istituto Superiore della Sanità, l'alcol è infatti una sostanza tossica in grado di passare la placenta e interferire con lo sviluppo del feto, causando difetti fisici, problemi cognitivi e comportamentali, e aumentando le probabilità di difficoltà di apprendimento e crescita ritardata.

Questa malattia potrebbe essere scongiurata grazie ad una maggiore consapevolezza e all'adozione di buone abitudini alimentari durante la gravidanza (anche da parte padri). Eppure, ancora oggi in tanti sono convinti che una ridotta quantità di vino o birra una volta ogni tanto non possa arrecare chissà quali danni, un'idea che però non trova alcun riscontro nell'evidenza scientifica.

Per questo ogni 9 settembre l'Italia si unisce alla celebrazione della Giornata Mondiale della lotta alla Sindrome Fetoalcolica, un appuntamento per sensibilizzare i cittadini e ricordare l'importanza di astenersi dall'alcool durante la gestazione. Per l'occasione, Fanpage.it ha intervistato Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN)

Professore, quanto è diffusa la sindrome feto alcolica in Italia?

Dagli ultimi dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) risalenti a settembre 2021, si stima che la prevalenza di Sindrome Feto-Alcolica (FAS) riguardi circa 1,2 su 1000 nati vivi, mentre l'incidenza rispetto allo Spettro dei disordini feto-alcolici (FASD) sia di 63 per 1000 nati vivi.

Il professor Luigi Orfeo

Quali sono le possibili conseguenze per il feto? 

Bere alcolici in gravidanza può essere molto dannoso per il bambino. Le possibili conseguenze ci sono il ritardo nello sviluppo fisico e mentale, anomalie craniofacciali, malformazioni cardiache e  anomalie articolari minori. La maggior parte dei danni sono irreversibili, essendo anomalie strutturali e di sviluppo neurologico, che comportano gravi disabilità comportamentali e neuro-cognitive.

È vero che un bicchiere ogni tanto non fa poi così male?

Falso. Falsissimo. Ad oggi, non si conosce la dose minima di alcol sicura o priva di rischi, perciò è giusto ribadire che in gravidanza non è consentito bere nemmeno un bicchiere. L’unica forma di prevenzione rimane assumere zero alcol in gravidanza, perché zero alcol significa zero esposizione prenatale all’etanolo.

sindrome feto-alcolica

È vero che le nuove generazioni sono più esposte al rischio di uso (e abuso) di alcol?

Purtroppo sì. Secondo l’indicatore PASSI dell’ISS, relativo al biennio 2022-23, il consumo a “maggior rischio” è più frequente fra i giovani e in particolar modo i giovanissimi, fra i 18-24enni, per i quali la quota sfiora il 36%. Fascia d’età maggiormente a rischio per binge drinking (letteralmente abbuffata alcolica), per esposizione all’alcol in età fertile e per scarsa consapevolezza rispetto ai danni alla salute alcol correlati.

Perché è così importante continuare a celebrare una giornata dedicata alla Sindrome Feto Alcolica?

Celebrare questa giornata è fondamentale, perchè può contribuire a sensibilizzare l’intera comunità sul problema. È di prioritaria importanza continuare a parlare di prevenzione riguardo ai rischi legati al consumo di alcol in gravidanza, per la salute materno infantile nel breve e nel lungo termine.

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