“Siete una famiglia soggiorno o camera da letto?”: cos’è il trend e quali sono le differenze tra le due scelte
Da qualche tempo TikTok si sta diffondendo una nuova riflessione sulle dinamiche familiari quando ci si trova a casa. Se infatti i componenti di alcune famiglie tendono a passare la maggior parte del proprio tempo condividendo uno spazio comune, come il salotto o la cucina, altri preferiscono ritirarsi ciascuno nella propria stanza, riunendosi con gli altri membri del nucleo in occasioni come il pasto o un'occasione particolare.
Tale divisione tra due modi molto differenti d'intendere il tempo trascorso tra le mura domestiche, sui social ha dato vita a due categorie particolare: le "famiglie soggiorno" e le "famiglie camera da letto". Ma quali sono le caratteristiche di ciascuna, e perché entrambe le modalità possono offrire un ambiente positivo per la crescita dei figli?
Quali sono le “famiglie soggiorno”?
Le "famiglie soggiorno" si riconoscono per la tendenza a trascorrere molto tempo insieme in un’area comune della casa, come il salotto o il soggiorno, spesso intorno alla TV o a un gioco da tavolo. Qui, i membri della famiglia si incontrano e interagiscono regolarmente, creando un ambiente affollato che può sembrare disordinato, ma che molti considerano un segnale di forte legame e calore.
I genitori che favoriscono questo modo di vivere la casa (quando si tratta di una scelta consapevole) ritengono che la vicinanza tra i componenti del nucleo favorisca il senso di appartenenza al nido domestico, consentendo ai figli di sentirsi sempre accolti e al sicuro nella propria abitazione.
Certo, come dimostrano molti video caricati su TikTok con l'hashtag #livingroomfanily, la concentrazione dell'attività familiare nello spazio comune, spesso favorisce il disordine e un ambiente caotico (un modo molto semplice per riconoscere "una famiglia soggiorno" è vedere quanti giocattoli sono sparsi per la sala), tuttavia per i genitori che apprezzano questa scelta anche tali elementi contribuiscono a rendere la casa più viva e vissuta.
La prospettiva delle “famiglie camera da letto”
Per un ospite che entra nella casa di una "Bedroom family", probabilmente la prima cosa che salterà all'occhio è il grande ordine che regna sovrano nella zona giorno: niente divani sfatti, niente mattoncini per le costruzioni sul tappeto, niente briciole sul pavimento. Tutto però potrebbe cambiare una volta visitate le singole camere.
I figli delle "famiglie camera da letto" trascorrono infatti la maggior parte del tempo nelle loro stanze, magari leggendo un libro o, più spesso, guardando la TV o un dispositivo elettronico. Anche i genitori, non di rado, preferiscono schiacciare un pisolino nella propria camera, piuttosto che sul divano della sala, lasciando che ogni membro della famiglia abbia i propri spazi d'intimità.
Perché entrambe le scelte possono essere valide
Sebbene queste due visioni della famiglia possano sembrare contrastanti, entrambe le modalità offrono benefici per la crescita dei figli. Secondo lo psicologo americano Carl Pickhardt, dinamiche come quelle adottate dalle"famiglie soggiorno" rafforzano i legami attraverso il tempo trascorso insieme e permettono ai bambini di sviluppare fiducia e sicurezza, elementi fondamentali per affrontare la vita adulta.
Al tempo stesso, però, nelle “Famiglie camera da letto,” i bambini imparano a valorizzare il proprio spazio personale, sviluppando una maggiore indipendenza. Avere una stanza dove sentirsi nel proprio rifugio offre infatti la possibilità di "decomprimere" le noie della quotidianità e godere di un angolo privato dove sperimentare un’autonomia che può rivelarsi utile durante l’adolescenza.
Cercare un equilibrio tra spazio comune e personale
Molti esperti sostengono che, indipendentemente dal modello adottato, la cosa davvero importante sia cercare un equilibrio. Nelle famiglie moderne, la gestione del tempo tra lavoro, scuola e attività extra rende difficile mantenere una routine fissa, ma anche pochi momenti insieme possono fare la differenza. Per quanto riguarda le "famiglie camera da letto", ad esempio, la condivisione di pensieri ed esperienze può essere deputata al momento della cena, quando genitori e figli si ritrovano allo stesso tavolo. Certo, in simili occasioni è però importante instaurare un dialogo e non incollarsi davanti a TV o smartphone mentre si mangia.
Conciliare le esigenze di interazione e di privacy risulta benefico per tutti i membri della famiglia, aiutando a costruire un nido domestico in cui ognuno possa sentirsi parte del gruppo, ma allo stesso tempo libero di ritirarsi per ricaricare le energie quando necessario.