L’ex-stellina di YouTube contro i danni dei figli online: “Meglio un conto in banca vuoti che un’infanzia sbattuta su Internet”
La ventunenne americana Shari Franke, ex protagonista del canale YouTube "8 Passengers", ha scelto di denunciare pubblicamente i rischi del cosiddetto family vlogging, una pratica sempre più diffusa che porta molti genitori a condividere online ogni momento della vita dei propri figli per ottenere visualizzazioni sui social e ottenere ricavi pubblicitari.
Intervenendo di fronte alla Camera dei Rappresentanti dello Utah, Shari ha raccontato la propria drammatica esperienza, culminata con la condanna della madre per abusi su minori, mettendo in guardia sui problemi etici e finanziari che accompagnano il fenomeno, specie per i bambini esposti per anni a un pubblico mondiale."Non c'è mai una buona ragione per pubblicare i tuoi figli online per soldi o fama. Non esiste un vlogger di famiglia morale o etico" ha dichiarato Shari.
La testimonianza di Shari
Rivolgendosi ai legislatori dello Utah, Stato che sta valutando un disegno di legge per tutelare i minori sul web, Shari Franke ha spiegato come i video di famiglia non siano affatto un semplice racconto innocente della vita quotidiana, ma piuttosto una vera attività lavorativa attorno alla quale ruotano strategie di marketing, scadenze, e, soprattutto, immense pressioni per arrivare al risultato.
"La differenza tra il vlogging familiare e un'attività normale però, è che i dipendenti sono tutti bambini – ha spiegato Shari – I bambini, già da prima della loro nascita fino al giorno in cui compiono 18 anni, sono diventati le star delle attività di famiglia su YouTube, Instagram e la maggior parte delle altre piattaforme di social media".
Shari ha anche rivelato che, come molti giovani influencer, veniva pagata per comparire nei video, ma spesso il denaro assumeva la forma di "piccole tangenti" per convincerla a riprendere momenti imbarazzanti o intimi. "Alcuni dei nostri video più popolari sono quelli in cui, per esempio, mi sono state accidentalmente strappate le sopracciglia durante una ceretta. Il mondo intero ha visto un’adolescente in lacrime, che avrebbe solo voluto vivere il suo dolore in privato".
Il sacrificio dell’infanzia non ha un prezzo
Shari ha continuato la sua denuncia con una riflessione sul compenso dei bambini influencer, chiedendosi come sia possibile stabilire un prezzo per la completa privazione di serenità e privacy in un periodo delicato come quello dell'infanzia.
"Non c’è cifra che renda questa esperienza degna. Se potessi tornare indietro, preferirei avere un conto in banca vuoto e non avere la mia infanzia sbattuta ovunque su Internet".
L'appello per proteggere i bambini
Shari ha concluso il suo discorso affermando come il suo obiettivo sia sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sulla necessità di porre fine al vlogging familiare, specialmente quando i protagonisti sono bambini. Con un’esposizione così ampia e duratura sui social, i rischi di sfruttamento e abuso sono elevati, e secondo Shari è arrivata davvero l'ora di considerare seriamente i diritti e il benessere dei minori coinvolti in queste dinamiche.
"Il vlogging di famiglia ha rovinato la mia innocenza molto prima che Ruby commettesse un crimine" ha concluso la ventunenne.
La famiglia Franke e il lato oscuro dietro la telecamera
Nel corso del suo intervento, Shari ha anche ripercorso brevemente anche le vicende che hanno sconvolto la sua storia personale. La ragazza proviene infatti da una famiglia di mormoni, ossia ferventi religiosi aderenti a una confessione che si ispira al Cristianesimo (anche se da esso non viene riconosciuta) e promuove il valore della tradizione della famiglia numerosa.
La madre di Shari, Ruby, era stata colei che nel 2015 aveva aperto il canale YouTube che raccontava di momenti di vita quotidiana di casa Franke, tra faccende domestiche, istruzione casalinga e cene dove Shari e i suoi cinque fratelli venivano spesso sottoposti a vere e proprie lezioni di vita, con tanto di ramanzine e punizioni.
Sebbene Ruby e il marito non facessero nulla per nascondere il loro stile educativo decisamente autoritario, il canale "8 Passengers" continuava a macinare numeri da capogiro, spingendo Ruby ad intensificare l'attività online e aumentare il numero di momenti di vita privata da dare in pasto al pubblico.
Lo scorso agosto, però, uno dei figli di Franke venne ritrovato malnutrito e con chiari segni di maltrattamenti mentre cercava aiuto dai vicini di casa, portando alla luce gli orrori nascosti che i figli di Ruby dovevano subire ogni giorno. Al termine del processo, la madre e la sua collaboratrice Jodi Hildebrandt sono state condannate a 30 anni di carcere per abuso su minori.