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Settimana mondiale della vaccinazione, l’appello dei pediatri per tornare a proteggersi: “Più informazione e fiducia”

In occasione della Settimana Mondiale ed Europea dell’Immunizzazione, la Società Italiana di Pediatria (SIP) richiama l’attenzione sul drastico calo delle coperture vaccinali e sul pericoloso ritorno di malattie, come il morbillo che, ogni anno minacciano la salute di milioni di bambini. Il presidente Rino Agostinani: “Vaccinazioni insufficienti negli adolescenti e nelle donne in gravidanza”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Sei vite salvate ogni minuto, per cinquant’anni. È il risultato straordinario dell’immunizzazione globale secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che in occasione della Settimana Mondiale della Vaccinazione ( che si celebra ogni anno dal 24 al 30 aprile) e di quella Europea (27 aprile – 3 maggio), ricorda come le vaccinazioni abbiano evitato oltre 154 milioni di morti negli ultimi cinque decenni. Un traguardo reso possibile da campagne di prevenzione che hanno ridotto del 40% la mortalità infantile. In Italia, la Società Italiana di Pediatria (SIP) ha pertanto colto l’occasione per lanciare un messaggio chiaro: la protezione offerta dai vaccini deve accompagnare ogni fase della vita, dall’infanzia all’adolescenza fino alla gravidanza.

L’appello dei pediatri italiani: proteggere in ogni fase della vita

Attraverso un comunicato diramato nella giornata del 17 aprile, la SIP ha rinnovato la propria preoccupazione per il calo della copertura vaccinale nella popolazione, un fenomeno sempre più legato alla diffusione di campagne di disinformazione e fake news che negli ultimi anni hanno contribuito ad alimentare paure e incertezze che però non appaiono supportate da alcuna evidenza scientifica. Anzi, come ricordano i pediatri italiani, i vaccini rimangono la difesa più efficace contro le malattie infantili. Solo il vaccino contro il morbillo ha ad esempio contribuito da solo a salvare milioni e milioni di bambini nel mondo.

Morbillo

Il presidente Rino Agostiniani ha pertanto sottolineato come la Settimana Mondiale ed Europea della Vaccinazione non siano solo una ricorrenza da celebrare, ma anche un momento di riflessione sulle sfide ancora aperte: "Le coperture insufficienti tra adolescenti e donne in gravidanza, insieme al ritorno del morbillo, impongono un deciso cambio di passo. L’Italia ha gli strumenti per migliorare, ma serve più informazione e più fiducia".

Morbillo in risalita: Italia tra i Paesi più colpiti in Europa

I dati parlano chiaro. Le coperture vaccinali nel nostro Paese sono leggermente sotto la soglia raccomandata del 95%: il 94,76% per la poliomielite e il 94,64% per il morbillo (coorte 2021). Un dato preoccupante, se si considera che il morbillo è tornato a circolare con forza: oltre 1.000 casi nel 2024 e già 227 nei primi tre mesi del 2025, secondo l’Istituto Superiore di Sanità. L’Italia è oggi il secondo Paese più colpito in Europa, subito dopo la Romania. E il 90% dei contagiati non era vaccinato.

Adolescenti poco protetti: l’allarme per HPV e meningococco

Il vero punto debole resta però la vaccinazione in adolescenza. La copertura per la dose di richiamo contro il meningococco ACWY – patogeno responsabile di meningiti e sepsi gravi – si ferma al 56,98% tra i 16enni, ben lontana dal traguardo del 95% fissato dal Piano Nazionale Vaccini. Ancora più bassa è la copertura contro l’HPV, il papilloma virus che può causare diversi tumori, non solo nelle donne ma anche negli uomini. Nel 2023, solo il 45,39% delle ragazze nate nel 2011 ha completato il ciclo, e tra i coetanei maschi si scende al 39,35%. "È ancora troppo diffusa l’idea che l’HPV sia un problema solo femminile", denuncia Agostiniani. "Ma vaccinare anche i ragazzi è fondamentale, sia per proteggerli direttamente, sia per bloccare la diffusione del virus".

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Vaccinazioni in gravidanza: protezione per due

Anche la gravidanza rappresenta un momento chiave per la prevenzione. Vaccinazioni come la dTpa (contro la pertosse), l’antinfluenzale, l’anti-Covid e quella contro il virus respiratorio sinciziale offrono al neonato una protezione cruciale nei primi mesi di vita. Anche qui però le coperture restano basse. "Paure infondate e informazioni poco chiare scoraggiano molte donne", spiega nel comunicato stampa Rocco Russo, responsabile del Tavolo tecnico vaccinazioni della SIP."Serve un’alleanza tra ginecologi, ostetriche, pediatri e medici di base per superare queste resistenze".

Ma la prevenzione può partire anche prima della gravidanza. Secondo i medici, le donne in età fertile dovrebbero essere infatti immunizzate contro morbillo, parotite, rosolia e varicella, malattie che possono avere gravi conseguenze sul feto se contratte durante la gestazione. "Vaccinarsi prima del concepimento – sottolinea Russo – è essenziale: i vaccini MPR e contro la varicella sono controindicati in gravidanza, quindi vanno somministrati con anticipo".

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