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Sei una mamma mandorla? L’ossessione per la dieta potrebbe danneggiare i tuoi figli

Nel 2023 il fenomeno delle “mamme mandorle” è diventato un vero e proprio trend social, con migliaia di video che mostravano famiglie intente a mangiare poco e solo alimenti sani. L’eccessiva attenzione alla forma fisica dei bambini però potrebbe comportare più danni che benfici.
A cura di Niccolò De Rosa
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mamma mandorla

Curare l'alimentazione dei figli e fare in modo che non mangino in modo eccessivo sono sicuramente approcci consigliabili per qualsiasi genitore. Se però l'attenzione alla linea diventa un'ossessione allora la situazione potrebbe riservare alcune insidie, sia per la salute fisica che per quella mentale dei piccoli.

È questo il caso delle cosiddette "mamme mandorla" (almond mom), figure genitoriali che a dispetto del nome simpatico e rassicurante, impongono ai figli una dieta ferrea e poco varia, rischiando così di causare non pochi problemi per la crescita dei loro ragazzi.

Chi sono le "mamme mandorla"?

La figura dell'almond mom è diventata nota grazie a un episodio del 2013 dello show americano Real Housewives of Beverly Hills, dove l'elegantissima Yolanda Hadid, parlando con la figlia adolescente Gigi Hadid, le consiglia di mangiare "un paio di mandorle e masticarle bene" per sentirsi meglio e placare i morsi della fame.

Yolanda Hadid e la figlia Gigi.
Yolanda Hadid e la figlia Gigi.

Questa frase negli anni è stata più volte ripresa da social e contenuti ironici, ma è con l'avvento di TikTok che il riferimento alla frutta secca come unico cibo accettabile per sfamarsi senza ingrassare è diventata dapprima una tendenza, per poi trasformarsi in un vero e proprio stile genitoriale in cui tante mamme hanno iniziato a riconoscersi.

Il boom nel 2023 dell'hashtag #almondmum non ha fatto altro che concedere a simili madri (i padri sembrano molto meno attratti da questo stile di vita) il palcoscenico ideale dove condividere le proprie idee educative e, soprattutto, alimentari. Gli esperti non sembrano però condividere tanto entusiasmo.

Il lato negativo del fenomeno

Per i pediatri e gli esperti di nutrizione, il fenomeno delle "mamme mandorla" potrebbe rappresentare un problema ben più profondo di un bambino condannato a fare merenda con le noccioline invece che con un pezzo di cioccolato.

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I contenuti online delle mamme infatti mostrano spesso piatti con porzioni ridotte, frigoriferi semivuoti e bimbi intenti a consumare pasti sani, ma senz'altro insufficienti a soddisfare il fabbisogno nutrizionale di un bambino che studia, gioca e si muove tutto il giorno. Non solo: dietro a queste scelte che potrebbero sembrare dettate dal desiderio di escludere cibi troppo grassi e calorici dall'alimentazione dei piccoli, spesso si annida nel genitore un difficile rapporto con il cibo e il peso corporeo che inevitabilmente finisce per essere trasmesso ai figli.

Qualche tempo fa la dottoressa Karla Lester, pediatra e influencer, ha spiegato sul sito americano Parents come alcune "mamme mandorla" siano effettivamente mosse da disturbi alimentari non superati e da una convinzione personale che vede nella magrezza il sinonimo di successo, condividendo questa pressione anche con i bambini.

L'impatto su fisico e autostima dei bambini

I genitori svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione dell’autostima e del rapporto con il corpo nei figli. La promozione di standard alimentari estremi da parte di genitori o nonne può dunque condurre a maturare relazioni negative con il cibo, causando a lungo termine disturbi come disordini alimentari e depressione.

Studi recenti dimostrano poi come la vergogna verso il proprio corpo sia strettamente connessa a un peggioramento del benessere generale, alla riduzione dell’autostima e perfino al rapporto con gli altri. Non va dimenticato infatti che il cibo non è solo un veicolo per portare nutrimento all'organismo, ma spesso e volentieri rappresenta un'occasione di condivisione e scoperta di nuovi sapori e nuove percezioni. Vietare ai figli di mangiare ogni tanto qualcosa che non sia 100% healthy significa privarli anche di questa esperienza.

Come promuovere abitudini alimentari sane senza esagerare

Esperti di nutrizione suggeriscono che per educare i bambini a una dieta equilibrata è importante stabilire una relazione positiva con il cibo, fin dalla prima infanzia. Alcuni consigli per aiutare i genitori includono evitare di etichettare i cibi come "buoni" o "cattivi" (potrebbe portare i bambini ad associare il proprio valore personale a ciò che mangiano) e, ovviamente, dare il buon esempio sforzandosi di seguire un regime alimentare vario e nutriente.

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Per i genitori può essere utile anche evitare le imposizioni ("mangia le tue verdure!"), favorendo piuttosto un racconto su ciò che si mangia, spiegando ad esempio che anche se un ingrediente potrebbe non avere un gran sapore in realtà porta molti benefici per la salute.

Fondamentale poi ridurre l'enfasi sul peso: i bambini non devono temere la bilancia e durante l'infanzia è bene che i piccoli si mantengano in forma giocando e facendo attività fisica, piuttosto che alimentandosi solo con noci, mandorle e pinoli. Anche far partecipare i bambini alla preparazione dei pasti può rivelarsi un metodo efficace per stimolare la loro curiosità verso cibi diversi e salutari: conoscere gli ingredienti li spingerà a essere più aperti a provare nuovi alimenti, inclusi frutta e verdura.

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