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Sei un genitore “crunchy” o “silky”? Significato, caratteristiche e rischi di due approcci nati sui social

Nati su TikTok come trend scherzosi, questi due approcci hanno finito per definire due filosofie parentali ben distinte: da una parte i genitori “crunchy” che vogliono crescere i propri figli prestando grande attenzione al benessere naturale e alla sostenibilità, dall’altra i “silky”, che preferiscono privilegiare le comodità e i comfort della modernità per offrire il meglio ai propri piccoli. Tra le due visioni, spesso in aperto contrasto tra loro, si sta però facendo largo anche una terza via più moderata per provare a cogliere il meglio di entrambi gli stili educativi.
A cura di Niccolò De Rosa
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Negli ultimi due anni, complice l’ascesa di TikTok come spazio di narrazione personale e condivisione di esperienze, nuovi termini sono entrati nel vocabolario comune per descrivere due diversi stili genitoriali contraddistinti da aggettivi inglesi che, almeno a prima vista, poco sembrano c'entrare con bambini e scelte educative: la genitorialità "crunchy" (traducibile come "croccante") e la genitorialità "silky" (da silk, "seta").

Nati inizialmente come etichette scherzose, queste modalità hanno però finito per rappresentare modi molto concreti e riconoscibili di vivere la genitorialità. La prima – la crunchy parenting – appartiene a tutti quei genitori che desiderano crescere i propri figli prestando grande attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell'ambiente, talvolta anche a costo di complicarsi un po' di più la quotidianità. La seconda, invece, preferisce non porsi troppe domande e far sì che i bambini dispongano di ogni comfort e possano mangiare ciò che più li fa sentire appagati.

Crunchy Parenting: natura, consapevolezza e ritorno alle origini

Il Crunchy parenting si identifica con uno stile di vita orientato alla naturalità e alla sostenibilità. Il nome deriva probabilmente dalla croccantezza delle granole di cereali utilizzate per colazioni e spuntini healthy che sono diventati il simbolo di questo modo di vivere. I genitori "crunchy" , infatti, privilegiano l’uso di pannolini lavabili, salviette riutilizzabili, giocattoli in legno e alimenti biologici fatti in casa. Spesso scelgono il parto in casa o in strutture gestite da ostetriche, riducono al minimo il tempo davanti agli schermi e prediligono le attività all’aperto. Non di rado, abbracciano pratiche come il co-sleeping, il baby-wearing e l’allattamento prolungato.

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Come raccontano molti genitori su TikTok, essere "crunchy" non significa solo fare scelte pratiche, ma adottare un'intera filosofia di vita. È un modo di vivere la genitorialità che cerca di rispettare ritmi naturali e di minimizzare l’impatto ambientale, anche a costo di richiedere un impegno quotidiano significativo.

All'interno di questo approccio non mancano però anche frange più estreme o contraddittorie dove registra anche una certa diffidenza verso la medicina convenzionale a favore di rimedi naturali olistici. È il caso delle cosiddette MAHA Moms, madri americane pro-Trump che per opporsi agli artifici del progresso – considerati come strumenti di oppressione e controllo – non solo rifuggono qualsiasi alimento che potrebbe contenere qualche additivo chimico (che di per sé sarebbe un bene), ma sostituiscono anche i più utili ritrovati della scienza moderna – dai vaccini ai comuni medicinali per combattere le malattie infantili – con metodi naturali che però in molti casi risultano inefficaci, se non addirittura nocivi, come la scelta di usare il sego di manzo (una specie di strutto bovino che, per quanto naturale, è pieno di grassi e colesterolo) come condimento principale per cuocere gli alimenti.

Silky Parenting: tecnologia, comodità e modernità

All’estremo opposto si colloca il Silky parenting, uno stile che abbraccia senza colpa tutte le comodità offerte dalla modernità. I genitori "silky" scelgono senza esitazioni pannolini usa e getta, alimenti pronti, latte artificiale (anche quando si potrebbe allattare, pratica invece raccomandata dall'OMS) e si affidano alle innovazioni tecnologiche per facilitare la gestione quotidiana: culle auto-cullanti, passeggini high-tech, app per il monitoraggio del sonno. Non solo: accettano serenamente l’uso degli schermi come strumento educativo e ricreativo, senza i sensi di colpa che spesso accompagnano questa scelta.

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Per qualcuno, l'avvento dei genitori silky non sarebbe dettato solamente da un comprensibile desiderio di facilitarsi la vita, ma rappresenterebbe la risposta ad anni e anni di narrazione che imponeva un solo modo ‘"giusto" di essere genitori. La filosofia silky rivendicherebbe pertanto il diritto di vivere l'esperienza genitoriale in modo più flessibile e imperfetto, senza andare a cercare difficoltà quando queste potrebbero essere facilmente evitate.

Scrunchy Parenting: il compromesso possibile

Tra i due estremi, però, alcuni genitori hanno fatto sapere sui social di aver intrapreso una "terza via" a metà strada tra le due filosofie: lo Scrunchy parenting. Il termine, un chiaro gioco di parole tra "silky" e "crunchy", descrive infatti quei genitori che selezionano liberamente le pratiche più adatte alla loro vita quotidiana, senza sentirsi vincolati a un unico modello.

I genitori scrunchy magari allattano e poi passano al biberon senza drammi, usano pannolini lavabili a casa ma quelli usa e getta fuori, cucinano quando possono ma si affidano ai piatti pronti quando il tempo stringe. È insomma un modo per adattare la genitorialità alla realtà senza tradire i propri valori né sacrificare la propria serenità. E scondo i fautori di questo approccio, tali scelte permettono di riconoscere come la perfezione non sia un obiettivo realistico e che ogni famiglia dovrebbe avere diritto di trovare il proprio equilibrio personale, al di là delle etichette e dei giudizi esterni.

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