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Secondo uno studio nel 2050 un bambino su tre sarà miope: i consigli dell’esperto per ridurre i rischi

Il professor Paolo Nucci, Presidente della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo, ha commentato per Fanpage.it i risultati della ricerca, fornendo alcuni suggerimenti per salvaguardare la vista dei piccoli: “tanta attività all’aria aperta e niente device prima dei sei anni”
Intervista a Paolo Nucci
Professore ordinario di oftalmologia dell'Università Statale di Milano e presidente della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo
A cura di Niccolò De Rosa
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Bambini e miopia

Secondo uno studio recentemente pubblicato su Ophthalmology da un team di ricerca cinese, nel 2050 più di un bambino su tre sarà miope, con oltre 750 milioni di casi nel mondo per la fascia d'età che va dall'infanzia all'adolescenza.

Tale conclusione è stata definita analizzando i dati relativi a 276 studi che hanno coinvolto 5.410.945 bambini e adolescenti e 1.969.090 provenienti da ogni parte del pianeta. I risultati hanno infatti mostrato una crescita della miopia più che triplicata tra il 1990 e il 2023, soprattutto tra gli abitanti dell'Asia Orientale (35%), i cittadini che vivono in aree urbane (29%), la popolazione femminile (34%), gli adolescenti (47%) e coloro che raggiungono un alto livello di istruzione (46%).

"Il nuovo articolo ha dimostrato come il fenomeno della miopia interessi maggiormente le regioni dove si legge di più e con un più alto tasso di scolarizzazione" ha spiegato Paolo Nucci, Professore ordinario di oftalmologia dell'Università Statale di Milano e presidente della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo, che a Fanpage.it ha spiegato i punti salienti dello studio.

Professore, come mai questa nuova ricerca ha destato tanto scalpore? 

La storia in realtà parte già dal 2016, quando un articolo sul Journal of Ophthalmology  lanciò la funesta previsione secondo la quale, nel 2050, il 50% della popolazione mondiale sarebbe stata miope.  Si trattava di una mera previsione, che però mise in allerta la comunità scientifica. Io stesso qualche tempo dopo ho coniato un termine che ebbe un certo successo: “Miopedemia”. Oggi invece, lo studio cinese non ha più dato previsioni, ma ha portato dati reali, dimostrando la costante crescita della miopia nel mondo.

Paolo Nucci
Paolo Nucci, Professore ordinario di Oculistica all’Università Statale di Milano.

Perché le nuove generazioni tendono ad essere più miopi?

Stando alle ultime ricerche, la causa risiede soprattutto nell'attività degli occhi troppo ravvicinata. Riporto un esempio relativo a un altro studio compiuto qualche anno fa in Israele. In quell'occasione i ricercatori vollero confrontare il grado di miopia tra gli studenti delle scuole secolari – quelle non religiose – e gli allievi delle scuole ortodosse, dove la lettura rituale della Torah (il testo sacro dell'ebraismo ndr) prevede una distanza molto ravvicinata tra gli occhi e il testo, il quale è per di più scritto con caratteri molto piccoli. Ovviamente, gli allievi delle scuole ortodosse erano tutti miopi e con occhiali.

Quindi chi legge di più è più esposto al rischio miopia?

Sì. Se tracciamo una linea immaginaria sul meridiano che unisce Taiwan e le Filippine, ci accorgiamo che nel primo Paese ci sono molti più miopi. Il motivo? Laggiù si studia dieci volte di più che nelle Filippine.

Quali sono i consigli per salvaguardare gli occhi?

Ovviamente la soluzione non è smettere di leggere o studiare, ma fornire una tregua agli occhi dopo l'attività intellettuale. Tradotto: quando si finiscono i compiti, i bambini devono fare tanta attività all'aria aperta, che sia sport o gioco libero. Gli occhi si riposano guardando in lontananza.

Quali sono invece le attività dannose?

Dopo lo studio o la lettura, un bambino o un ragazzo non può piazzarsi davanti ad uno schermo. Non perché lo smartphone o il tablet facciano male di per sé, ma perché usarli come unico passatempo non permette all’occhio di riposare. La Società Italiana di Oculistica Pediatrica ha infatti lanciato un avvertimento: prima dei sei anni, nessun bambino dovrebbe usare, men che mai possedere, alcun tipo di device dotato di schermo.

Bambini e miopia

Perché?

I bambini sono compulsivi e se vengono gratificati con qualcosa di così appassionante come un video o un gioco virtuale, non solo cercheranno sempre di più quella gratificazione, ma poi sarà impossibile richiamare la loro attenzione e staccarli dall’apparecchio.

Anche la modalità di lettura o fruizione dello schermo può fare la differenza?

Tenere libri e schermi a debita distanza dagli occhi è un ottimo modo per abbassare il rischio di miopia. La visione ravvicinata danneggia l’occhio perché porta il fuoco molto posteriore rispetto alla retina e dato che l’occhio cerca di raggiungere il fuoco, è come se stimolassimo l’occhio ad “allungarsi”.  E l’occhio "allungato" porta la miopia.

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