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Secondo uno studio mangiare pesce in gravidanza può ridurre del 20% il rischio di autismo

Stando a una recente ricerca americana, il consumo di pesce durante la gestazione è associato ad una minore probabilità che il bambino riceva una diagnosi di autismo. Il merito? È dei grassi omega 3.
A cura di Niccolò De Rosa
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Mangiare pesce in gravidanza

Curare l'alimentazione in gravidanza è fondamentale per garantire il corretto sviluppo del feto e il benessere della madre. Una dieta equilibrata fornisce nutrienti essenziali, prevenendo malformazioni, carenze e complicazioni durante la gestazione. Secondo un recente studio finanziato dal programma ECHO (Environmental influences on Child Health Outcomes) dei National Institutes of Health statunitensi però, le scelte alimentari durante la dolce attesa potrebbero giocare un ruolo anche nella riduzione del rischio di autismo per il bimbo.

Stando ai risultati raccolti dalla ricerca pubblicata sull'American Journal of Clinical Nutrition infatti, mangiare pesce in gravidanza potrebbe ridurre fino al 20% la probabilità che il bambino riceva una diagnosi di disturbo dello spettro autistico.

Un alimento dai molti benefici

Il pesce è universalmente riconosciuto come una fonte essenziale di acidi grassi omega-3, nutrienti fondamentali per la salute di qualsiasi essere umano, ma che durante una gravidanza ricopre un ruolo importante per lo sviluppo neurocognitivo del feto.

I ricercatori dell'AJ Drexel Autism Institute di Philadelphia hanno pertanto analizzato i dati relativi a circa 4.000 partecipanti, cercando di comprendere la relazione tra il consumo di pesce (ovviamente cotto, quello curo non è sicuro per le persone incinte), l’uso di integratori e gli eventuali esiti legati all’autismo.

Il consumo di pesce e l’utilizzo di integratori sono stati valutati attraverso le informazioni sulla propria dieta riportate dalle donne coinvolte nel sondaggio. In base alle risposte, il campione è stato poi suddiviso tra chi mangiava una porzione di pesce meno di una volta al mese, chi lo mangiava più di una volta al mese ma meno di una volta a settimana, chi una volta alla settimana e chi invece consumava due o più porzioni a settimana.

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Circa il 20% delle donne partecipanti ha quindi dichiarato di non consumare pesce durante la gravidanza, e la maggior parte (tra il 65 % e l'85%) ha riferito di non utilizzare integratori a base di omega-3 o olio di pesce. I ricercatori hanno quindi esaminato la relazione tra il consumo materno di pesce e l'uso di integratori e l’incidenza di diagnosi cliniche di autismo e i tratti legati all’autismo riportati dai genitori.

Questi ultimi sono stati misurati attraverso la Social Responsiveness Scale (SRS), un questionario compilato dai genitori o dai caregiver dei bimbi che valutava i comportamenti associati all’autismo: punteggi elevati nella scala SRS indicano una maggiore presenza di comportamenti correlati all'autismo.

I risultati

I risultati hanno mostrato che mangiare pesce durante la gravidanza era effettivamente associato a una minore probabilità che i figli ricevessero una diagnosi di autismo e a una leggera diminuzione dei punteggi totali sulla scala SRS, rispetto a chi non consumava pesce.

Questo effetto è  però stato osservato indipendentemente dalla quantità di pesce consumata, che fosse meno di una volta a settimana o più di due volte a settimana. Chi invece aveva riportato il consumo di integratori di omega-3, non mostrava riduzioni significative del rischio di autismo. Insomma, solo mangiare "vero" pesce sembra portare dei benefici in tal senso

Questo studio fornisce ancora più prove della sicurezza e dei benefici del consumo regolare di pesce durante la gravidanza", ha affermato Emily Oken, coautrice dello studio e docente presso la Harvard Medical School e l'Harvard Pilgrim Health Care Institute.

"Altri vantaggo ampiamente dimostrati includono un rischio inferiore di parto pretermine e un migliore sviluppo cognitivo per il feto" ha affermato, sottolineando la necessità di migliorare la comunicazione pubblica riguardo le linee guida sul consumo di pesce in gravidanza, soprattutto considerando il fatto che fino a poco tempo fa una falsa credenza (più volte smentita dalla scienza) portava a credere che consumare pesce durante la gestazione potesse comportare un pericolo per lo sviluppo di autismo, e non una misura preventiva.

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