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Secondo uno studio l’età influenza il modo in cui i bambini ansiosi elaborano i propri errori: lo studio

Una ricerca condotta da team della Florida International University ha scoperto che l’ansia sociale e la paura del giudizio altrui possono impattare significativamente sul modo in cui i bambini elaborano i propri errori. Tale influenza sembra però cambiare con l’avanzare dell’età. Secondo gli esperti questa scoperta potrebbe aiutare a migliorare le strategie di supporto per i piccoli, personalizzando i trattamenti e rendendo più efficaci gli interventi per vincere le insicurezze e le loro difficoltà relazionali.
A cura di Niccolò De Rosa
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Quando un bambino commette un errore – a scuola, su un campo sportivo o nel rapporto con un amico – le reazioni possono essere di due tipi: rendersi conto dello sbaglio e correggersi rapidamente o restare impantanati nella svista, sopraffatti dall'ansia e dalla paura del giudizio altrui. In che modo però l'ansia sociale può influenzare la capacità dei bambini di affrontare e correggere i propri errori?  Un recente studio pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry ha provato a trovare un risposta a questa domanda, rivelando come l'età moduli questa relazione e offrendo nuove prospettive per aiutare i piccoli più insicuri a superare la paura dell'errore.

Monitoraggio degli errori e ansia: un legame complesso

L'ansia sociale, spiegano gli esperti della Florida International University, è una condizione che comporta una paura intensa e persistente di situazioni in cui si teme il giudizio negativo degli altri. Nei bambini e negli adolescenti essa può tradursi nel costante timore di essere ridicolizzati o umiliati, spingendoli a un'eccessiva timidezza e a una certa tendenza a ricercare l'isolamento sociale. Naturalmente simili comportamenti possono ripercuotersi negativamente sui rapporti familiari, le amicizie e la vita scolastica, che per un ragazzo o una ragazza rappresenta un elemento molto importante della sua quotidianità.

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Una delle aree di interesse nella ricerca sull'ansia riguarda il modo in cui gli individui monitorano e rispondono ai propri errori. Negli adulti e negli adolescenti, ad esempio, l'ansia sociale può spesso portare a elaborare in modo più approfondito i propri sbagli, favorendo così l'acquisizione di una maggiore consapevolezza dei propri limiti e degli aspetti su cui si può migliorare. Tale processo viene definito dagli addetti ai lavori come "monitoraggio degli errori".

Stando ad alcuni studi precedenti, però, la stessa cosa non accade durante l'infanzia. In altre parole, i più piccoli percepiscono l'inquietudine e il disagio conseguenti a una situazione in cui viene commesso un errore, ma non sembrano in grado di aumentare il monitoraggio degli errori e rilevare i propri sbagli. Questa discrepanza ha quindi spinto gli studiosi a esplorare un altro aspetto della cognizione legata agli errori: l'elaborazione del "post-errore".

Lo studio e l'analisi del post-errore

Per approfondire come i bambini con ansia sociale adattano la loro attenzione dopo aver commesso un errore e come questo processo cambi con l'età, i ricercatori hanno coinvolto 214 bambini e adolescenti tra i 7 e i 17 anni, tutti indirizzati a una clinica universitaria specializzata in disturbi d'ansia infantili. Di questi, 108 soddisfacevano i criteri per una diagnosi di ansia sociale.

L'ansia sociale è stata quindi valutata utilizzando il questionario Screen for Child Anxiety Related Disorders (SCARED), compilato sia dai bambini che dai loro genitori. Per esaminare le risposte agli errori, è stato invece utilizzato il cosiddetto "test Flanker", un esame computerizzato in cui viene mostrata una fila di frecce e i partecipanti devono indicare rapidamente la direzione della freccia centrale, ignorando quelle circostanti. Alcune prove sono più difficili poiché le frecce laterali puntano nella direzione opposta a quella centrale. Questo compito è comunemente impiegato per studiare l'attenzione e il controllo cognitivo.

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Invece di basarsi su misure semplici come il tempo di reazione o l'accuratezza, però i ricercatori hanno applicato un modello matematico chiamato Shrinking Spotlight Drift-Diffusion Model (SSP-DDM) che ha permesso di valutare con maggiore precisione come i bambini focalizzano l'attenzione dopo aver commesso un errore, offrendo una visione più dettagliata dell'elaborazione post-errore rispetto ai metodi tradizionali.

Risultati: l'età modifica l'influenza dell'ansia sociale

I risultati hanno evidenziato una differenza significativa nel modo in cui i bambini più giovani e quelli più grandi con ansia sociale elaborano i propri errori. Nei bambini più piccoli con livelli elevati di ansia sociale, è emersa una maggiore difficoltà nel rifocalizzare l'attenzione dopo un errore. Questo significa che, invece di correggersi rapidamente, i più piccoli tendono a rimanere bloccati sull'errore, come se la loro mente faticasse a riorientarsi.

Tuttavia, questa tendenza si attenua con l'età: tra gli 11 e i 13 anni, la relazione tra ansia sociale e difficoltà di attenzione post-errore sembra scomparire. Con l'avanzare dell'età e lo sviluppo di un maggiore controllo cognitivo, dunque, il cervello sembra diventare più capace di gestire gli errori, riducendo gli effetti dell'ansia.

Personalizzare le valutazioni e i trattamenti

Secondo gli autori della ricerca, queste differenze legate all'età nell'elaborazione post-errore sottolineano l'importanza di considerare l'età durante le valutazioni e i trattamenti per l'ansia sociale nei bambini. Approcci terapeutici specifici potrebbero dunque rivelarsi ben più efficaci se adattati alle fasi di sviluppo cognitivo dei giovani pazienti.

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