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Se sei un genitore pigro non devi preoccuparti, secondo l’esperta: “Aiuta a crescere figli più autonomi”

Per la psicologa Caitlin McLear, essere genitori un po’ più pigri non sarebbe affatto un male, ma anzi favorirebbe l’indipendenza e il problem-solving dei figli. L’esperta ha quindi individuato alcuni consigli per evitare di essere mamme o papà troppo invadenti e, perché no, ritagliarsi un po’ di tempo per sé stessi.
A cura di Niccolò De Rosa
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Molti genitori sentono la pressione di dover essere costantemente coinvolti nella vita dei loro figli, eppure un approccio più rilassato può giovare allo sviluppo dei bambini. Lasciare che bambini e ragazzi affrontino le piccole difficoltà quotidiane da soli, senza avere un adulto pronto a levare le castagne dal fuoco, li aiuta infatti a crescere più sicuri, più indipendenti e maggiormente preparati alla vita nel mondo dei grandi.

È questa la tesi della psicologa Caitlin McLear, esperta di età evolutiva che si autodefinisce con orgoglio "mamma pigra".  Nel suo approccio diametralmente opposto a quello dei cosiddetti "genitori elicottero"(mamme e papà invadenti, onnipresenti e decisamente opprimenti), McLear  rivendica la necessità di ogni genitore di mettere da parte un po' di ansia da prestazione e permettere ai propri figli di vivere un po' più autonomamente la loro vita, anche a costo di sbagliare e combinare qualche guaio.

Per facilitare questo compito, McLear ha quindi identificato per l'Huffpost statunitense una serie di 10 consigli da seguire alle lettera (o quasi) per esercitare una genitorialità più "pigra", ma al tempo stesso maggiormente formativa.

Insegnare l’indipendenza con piccoli gesti

Quando i bambini chiedono aiuto per compiti semplici, come prendere una forchetta a tavola, può essere un'opportunità per insegnare loro l'indipendenza. Secondo McLear, imparare a gestire il disagio è fondamentale per lo sviluppo emotivo dei piccoli. Piccole frustrazioni quotidiane, come appunto dover prendere da soli le posate, insegnano loro a cavarsela anche nelle situazioni più complesse.

Insomma, imparare a dire al pargolo "Fallo tu!" può davvero mutare la percezione delle cose tanto al genitore, che smette di essere un tuttofare, quanto al figlio, che così impara a cavarsela da solo.

Il valore delle conseguenze

Non seguire sempre da vicino i compiti scolastici, assicurandosi che i figli completino tutte le proprie assegnazioni, può sembrare controintuitivo, ma McLear sottolinea come le conseguenze – sia quelle positive che, soprattutto, quelle negative – siano un potente strumento di apprendimento. Quando i bambini devono affrontare da soli i propri errori, imparano a responsabilizzarsi.

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Se dunque alle sette di sera della domenica il bambino non ha ancora aperto un libro nonostante l'interrogazione dell'indomani, meglio non sostituirsi al piccolo facendo i compiti al suo posto: se poi il giorno dopo riceverà un brutto voto o una ramanzina dall'insegnante, imparerà che certi comportamenti corrispondono a inevitabili risultati.

La supervisione eccessiva, invece, può solo avere l'effetto di far sentire i ragazzi come immaturi soggetti da gestire e controllare, piuttosto che individui autonomi.

Scegliere le proprie battaglie

Ignorare completamente le attività e le riunioni di classe non è utile, né tantomeno educato nei confronti degli altri genitori, ma ciò non significa che per essere bravi padri e bravi madri si debba sempre partecipare a ogni attività organizzata dalla scuola.

Concentrarsi su ciò che è veramente importante permette infatti di avere più energie per i momenti di qualità. Piuttosto che accumulare impegni, l'esperta suggerisce invece di selezionare le attività a cui partecipare, in modo da mantenere un equilibrio tra vita familiare e personale.

Meno attività strutturate, più creatività

Il tempo libero è essenziale per lo sviluppo della creatività nei bambini. McLear spiega chiaramente che la noia può stimolare il problem-solving e la pianificazione.

Privare i bambini di questo spazio, impegnandoli continuamente in attività strutturate per far sì che siano sempre stimolati e produttivi, rischia invece di limitare la loro capacità di gestire il tempo libero e sviluppare competenze autonome come la semplice capacità d'inventarsi un passatempo quando non si ha nulla da fare.

Lasciare che i bimbi affrontino le dimenticanze

Se un figlio si scorda lo zaino a casa o non avvisa il genitore di un materiale da acquistare per la lezione del giorno successivo, non bisogna fiondarsi fuori di casa per rimediare all'errore o mettersi a cercare una cartoleria aperta fino a tarda sera: senza l'intervento di mamma o papà, il bambino imparerà ad affrontare le conseguenze della propria distrazione.

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Comunicazioni dirette

Insegnare ai bambini a comunicare con gli adulti è essenziale per prepararli al mondo reale. Permettere loro di inviare email o parlare direttamente con gli insegnanti senza l'intermediazione dei genitori sviluppa competenze che saranno utili in età adulta, come la necessità di utilizzare un linguaggio appropriato o la capacità di gestire il rapporto con l'autorità.

Preparare il pranzo? Compito loro

Anche preparare il proprio pranzo può diventare un’opportunità per responsabilizzare i figli. Fin da piccoli, i bambini possono essere coinvolti nella preparazione dei pasti, facendoli partecipare attivamente alla gestione della loro alimentazione. E se dimenticano il pranzo, lasciare che affrontino la situazione li aiuterà a imparare ad essere più attenti.

Fare la spesa insieme

Portare i bambini con sé a fare la spesa, piuttosto che cercare alternative, insegna loro il valore della gestione domestica, anche se le prime volte probabilmente sarà uno strazio sia per l'adulto che per il piccolo.

Attraverso attività quotidiane come queste, infatti, i bambini possono iniziare a comprendere il funzionamento della vita familiare e l’importanza della collaborazione. È un'opportunità per insegnare loro il valore dell'organizzazione e della responsabilità.

Giocare all’aperto senza controllo

Lasciare che i bambini giochino all'aperto senza la costante supervisione dei genitori è un ottimo modo per sviluppare la loro indipendenza e la capacità di affrontare i rischi, una skill troppo spesso sottovalutata nella società iper-protettiva di oggi.

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L'esperienza del gioco libero aiuta i piccoli a sviluppare competenze decisionali e a gestire situazioni nuove in sicurezza, rafforzando la loro fiducia in se stessi. Questo ovviamente non significa lasciare che i bambini giochino tranquillamente ai bordi di un dirupo o in mezzo a strade trafficate: basta permettere ai figli di gestirsi da soli in un ambiente relativamente tranquillo e non intervenire ogni volta che il piccolo rischia di sbucciarsi un ginocchio.

Il tempo per sé stessi è importante

Infine, è fondamentale che i bambini imparino a stare un po' per conto loro anche per tutelare la salute mentale e fisica dei genitori. Il fatto che mamme e papà trovino ogni tanto un po' di tempo per loro stessi non è infatti un aspetto secondario della vita in famiglia.

Secondo il recente rapporto del Chirurgo Generale degli Stati Uniti Vivek Murthy, infatti i genitori di oggi passano più tempo che mai con i propri figli, ma spesso a discapito della propria serenità (Fanpage.it ne aveva parlato qui). Coltivare i propri interessi personali, quindi non solo aiuta a mantenere l'equilibrio mentale, ma offre anche ai bambini un prezioso modello di indipendenza.

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