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“Se sei triste premi 1 e ricordati che vai bene così”: la rete telefonica di supporto dei bimbi delle elementari

Una maestra californiana ha dato vita ad un servizio di supporto telefonico in cui sono proprio gli alunni delle elementari a rispondere alle difficoltà dei grandi con messaggi motivazionali. L’attività ha accresciuto l’autostima di grandi e piccini.
A cura di Sophia Crotti
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cartelli di supporto bambini

Quale miglior modo per insegnare ai piccoli studenti di una scuola elementare della California l’empatia se non mettendoli in prima linea per aiutare chi è in difficoltà?

I piccoli della West Side Elementary di Healdsburg hanno ideato, grazie alle loro maestre, una linea telefonica di supporto, per chiunque sia giù di morale o stia trascorrendo una giornata no, a cui si può accedere digitando l’apposito contatto telefonico.

Dall’altro capo della cornetta si troverà la registrazione di uno dei piccoli alunni, pronto a dare il suo consiglio su come affrontare la giornata no o le proprie emozioni negative

“Se sei triste premi 1”: la hotline dei bambini delle elementari

Il progetto si chiama Peptoc e una delle sue fondatrici, Jessica Martin, maestra di arte, lo ha pensato due anni fa, spinta dalle abilità socio-emotive che i bambini mostravano continuamente in classe: “Mi stupiscono sempre le loro capacità di adattamento, il sostegno che mettono in mostra gli uni con gli altri e nei confronti degli adulti e la loro saggezza, sono tutte doti fondamentali per la creazione di questa rete” ha spiegato a Today.com la donna.

A questo punto l’insegnante ha proposto ad una collega Asherah Weiss l’attività, la quale l’accolta aiutandola nella realizzazione.

Le due maestre hanno spiegato ai piccoli alunni l’iniziativa, chiedendo loro cosa avrebbero detto ad una persona in difficoltà per aiutarla a stare meglio. Mentre la maestra Jessica si occupava di registrare, senza tagli, le risposte dei bambini ai possibili malesseri degli adulti, inserendoli nella hotline, la maestra Asherah ha fatto realizzare loro dei manifesti con le stesse frasi da appendere per la città.

“I bambini non hanno seguito alcun copione, per loro è stato naturale dare quei suggerimenti agli adulti” hanno spiegato le insegnanti a Today.com.

Per accedere al servizio basta digitare dal proprio telefono l’apposito numero telefonico della scuola e poi premere il tasto relativo al consiglio di cui si ha bisogno.

  • “Se vuoi sapere quanto sei fantastica premi 6
  • Se sei nervoso o frustrato premi 1
  • “Se hai bisogno di incoraggiamento o consigli di vita premi 2

Una volta premuto il tasto gli adulti ascolteranno i consigli che i piccoli scolari hanno registrato per tirare su il loro morale.

  • “Se sei arrabbiato, prendi tutti i soldi che hai nel portafoglio e comprati succhi di frutta e gelati”
  • “Stai andando alla grande!”
  • “Sei più bella di una stella nel cielo!”
  • “Se sei triste mangia un biscotto o un frullato e un gelato”.

Quello che doveva essere un progetto scolastico, è stato condiviso da un utente su Twitter e oggi, dopo 2 anni di funzionamento e coinvolgimento dei bambini, è diventato un servizio attivo a cui nel giro di appena 12 ore accedono più di un milione di persone.

Hanno iniziato a replicare il progetto diverse scuole elementari del mondo, inviando i divertenti messaggi dei bambini alla maestra Martin, che ha deciso di pubblicare il materiale raccolto in un libro dal titolo “Sei fantastico come una navicella spaziale”, prendendo proprio spunto da uno degli incoraggiamenti dei bambini.

La maestra ha elencato i benefici evidenti dell’attività di supporto telefonico registrati tra gli alunni e gli adulti. I bambini hanno sviluppato un forte senso di autostima, perché hanno capito che potevano davvero essere in grado di aiutare gli altri. A Today.com la docente ha spiegato che i piccoli hanno compreso quanto una loro azione, seppur piccola, sia in grado di cambiare la giornata degli altri.

Agli adulti è servito a ricollegarsi con il proprio bambino interiore, la docente ha spiegato infatti: “A volte da adulti, quando affrontiamo momenti no o problemi insormontabili, ci serve ascoltare le parole di un bimbo, per ricordare che anche noi siamo stati bambini e che quell’incoraggiamento risiede ancora dentro di noi”.

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