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“Se rimanessi incinta, lo saprei da altri”, una donna cieca spiega che i test di gravidanza non sono adatti a tutti

Una donna cieca ha denunciato su TikTok la poca inclusività dei test di gravidanza, che non le consentono di leggere autonomamente il risultato, e la obbligano a venire a conoscenza del suo stato di salute da altri.
A cura di Sophia Crotti
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donna incinta

Joe Rose è una donna cieca che condivide su TikTok le sue abitudini di vita, dalla make up routine alle semplici passeggiate per la città, guidata dal suo cane guida, per sensibilizzare gli utenti sulle difficoltà che le persone non vedenti, si trovano a vivere tutti i giorni.

Qualche tempo fa ha condiviso un video diventato virale in cui si faceva un test di gravidanza, dimostrando agli utenti che ad oggi, per una donna non vedente, scoprire di essere incinta nell'intimità del proprio bagno è impossibile.

Il video virale del test di gravidanza 

“Prendo la pillola tutti i giorni alla stessa ora, quindi se fossi incinta me la farei letteralmente addosso”, inizia così il video di Joe Rose, donna non vedente, che ha denunciato la poca inclusività dei test di gravidanza. 

Innanzitutto nel video la donna spiega che si è dovuta ingegnare per riuscire a leggere il risultato del proprio test, senza dover per forza raccontare a qualcuno, in grado di leggere, dei suoi dubbi su un’eventuale gestazione.

Non può acquistare quelli che, con due lineette verticali, dichiarano lo stato di gravidanza per il semplice fatto che non potrebbe leggerli in alcun modo, dunque è costretta ad acquistare i test digitali, che mediamente costano di più.

Dopo di che esegue il test, attende 3 minuti e grazie ad un'app che ha sul cellulare, inquadrando il piccolo display, sente ciò che la fotocamera è stata in grado di leggere, ossia il risultato del test.

@jo_rose29

I NEED YOUR HELP! Please, help me on my mission to ensuring pregnancy tests become truly accessible for women… no reliance on others and technology, just one fully accessible pregnancy test! Like, comment, favourite, share This is possible 💙 #pregnancytest #accessibility#equalaccess #women #female #pregnancy #baby #motherhood #pregnancyreveal #mumsoftiktok #blind #partiallysighted #visuallyimpaired #guidedog #guidedogs #guidedogsuk #foryou #foryoupage #fy #fyp #tiktok #viral #trending #jorose

♬ original sound – Jo Rose

“Se non esistesse il test digitale che traspone il risultato in lettere e parole, e nemmeno l’applicazione in grado di leggere e ripetere ad alta voce quanto scritto, io sarei obbligata a fare il test di gravidanza con qualcuno che mi dica il risultato. E direi che ovviamente questa per me non è nemmeno un’opzione”. 

La donna ha spiegato che annunciare la gravidanza è una novità enorme ma che ognuno ha il diritto di scoprire, metabolizzare, decidere senza influenze esterne se portare avanti oppure no, e non esistendo in commercio una alternativa per persone cieche, lei non può proprio farlo. “Vi rendete conto che una donna cieca scopre solo per seconda di essere incinta?”.

I commenti sotto al video sono piovuti in favore della donna, nella speranza che grazie all’evoluzione che l’Intelligenza artificiale è stata in grado di apportare in molti settori, si dia anche vita a dei test di gravidanza per persone non vedenti.

Nel 2020 il Royal National Institute for the Blind (RNIB) ha creato un prototipo di test di gravidanza inclusivo, che grazie ai suoi colori accesi e delle parti in rilievo è in grado di essere utilizzato anche dalle persone cieche o ipovedenti che riuscirebbero così a scoprire in autonomia la propria gravidanza. L’associazione ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione alla quale hanno preso parte giovani mamme cieche che hanno potuto scoprire della loro gravidanza solo grazie ad altri. La responsabile del brand si è così espressa alle pagine dell’Huffpost:

“Non sono solo i test di gravidanza a non essere adatti alle persone con problemi di vista, ma anche le cartelle cliniche, le confezioni dei farmaci, le informazioni private e finanziarie, che dovrebbero rimanere segrete per tutelare privacy e dignità di ognuno, ma per loro non lo sono mai”.  

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