Se odi la matematica probabilmente lo faranno anche i tuoi figli, lo rivela uno studio
Tra le materie ostiche che uno studente può affrontare durante il proprio percorso scolastico, la matematica è probabilmente la disciplina con la fama peggiore di tutte. Con la sua celebre strofa "La matematica non sarà mai il mio mestiere", Antonello Venditti ha dato voce a una diffusa sensazione di disagio che tantissimi bambini e ragazzi provano di fronte ai numeri. Quando però gli studenti crescono e diventano genitori, tale ostilità nei confronti di frazioni, radicali ed equazioni potrebbe influenzare negativamente le competenze numeriche dei figli già dall'infanzia, con effetti potenzialmente duraturi nel tempo.
A dirlo è un recente studio pubblicato sul Journal of Experimental Child Psychology e condotto da un team internazionale di ricercatori provenienti dalla Loughborough University di Cambridge e dalle università di Bologna, Trieste e Macerata. Secondo i risultati ottenuti, infatti, il rapporto "conflittuale" maturato da mamme e papà verso la matematica rischia di compromettere l'approccio dei bambini verso la materia indipendentemente dalle inclinazioni dei piccoli.
Un legame tra ansia e prestazioni
I ricercatori hanno seguito quasi 130 bambini italiani per cinque anni, analizzando lo sviluppo delle loro abilità matematiche dai tre agli otto anni. I livelli di ansia matematica dei genitori sono stati valutati quando i figli avevano tre anni, per poi monitorare nel tempo il loro apprendimento numerico. L'obiettivo era comprendere se l'ansia per la matematica potesse essere trasmessa da una generazione all'altra e in che modo influisse sulle performance scolastiche dei bambini.
Al termine dell'indagine, i risultati dello studio non hanno evidenziato una trasmissione diretta dell'ansia, ma hanno mostrato un chiaro legame tra l'ansia matematica dei genitori e le competenze numeriche dei figli. I bambini con genitori che dichiaravano di associare emozioni negative rispetto alla matematica (ansia, timore, inquietudine ecc…) mostravano infatti prestazioni mediamente inferiori rispetto ai coetanei i cui genitori avevano un rapporto più sereno con la materia. Questo divario si è mantenuto anche negli anni successivi, fino agli otto anni, nonostante l'influenza dell'istruzione scolastica.
Conseguenze sul futuro
Come sottolineato dagli stessi autori della ricerca, le competenze matematiche acquisite nei primi anni di vita sono considerate un indicatore importante del successo scolastico e professionale. Difficoltà precoci in matematica possono dunque influenzare la carriera accademica, le opportunità lavorative e persino il benessere mentale e fisico a lungo termine.
Sentirsi vulnerabili in un campo della conoscenza con così tante aderenze con la quotidianità (quanti faticano a far di conto a mente o non saprebbero calcolare una percentuale di fronte a un'offerta del supermercato?) può infatti minare le sicurezze e favorire lo sviluppo di comportamenti ansiosi.
Come aiutare i bambini a superare la paura della matematica
Secondo gli studiosi, è fondamentale che i genitori siano consapevoli di questo fenomeno e adottino strategie per favorire un atteggiamento positivo nei confronti della matematica. Evitare (troppi) commenti negativi sulla materia di fronte ai piccoli, incoraggiare la curiosità e la perseveranza, e dimostrare interesse per l'apprendimento numerico nonostante le personali idiosincrasie sono tutti atteggiamenti che, secondo gli esperti, possono ridurre il rischio che i bambini comincino con il piede sbagliato il loro rapporto con il mondo dei numeri.
Inoltre, i genitori che si sentono insicuri con i numeri possono beneficiare di corsi di alfabetizzazione numerica o risorse online per rafforzare la propria sicurezza. Ora il prossimo passo annunciato dai ricercatori sarà approfondire il ruolo dei genitori nello sviluppo matematico infantile, esplorando l'origine dell'ansia matematica e valutandone la stabilità in diversi contesti culturali.