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Se i tuoi figli fanno amicizia con bimbi di etnie e generi diversi saranno più gentili: la scoperta in una ricerca

Seconda una nuova ricerca americana, i bambini che stringono amicizie con coetanei appartenenti all’altro sesso o provenienti da differenti gruppi etnici svilupperebbero comportamenti più gentili e altruisti nei confronti degli altri. Per gli autori dello studio, infatti, le relazioni intergruppo – soprattutto quelle tra maschi e femmine – possono insegnare ai più piccoli a essere solidali anche con chi è diverso da loro, favorendo una crescita sociale più aperta.
A cura di Niccolò De Rosa
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Durante l’infanzia, ogni amicizia ha il potere di lasciare un segno duraturo. Ma alcune relazioni, più di altre, possono insegnare qualcosa di profondo: la gentilezza verso chi è diverso da noi. È ciò che emerge da un recente studio condotto da un team della Northern Arizona University, che ha esplorato come le amicizie tra bambini di genere o origine etnica diversa possano favorire comportamenti solidali, non solo all’interno del gruppo di appartenenza, ma anche nei confronti di altri coetanei estranei all'ambiente di riferimento. Detta in altri termini, secondo questa nuova ricerca la "diversità" di genere, etnica o culturale favorirebbe la gentilezza e la capacità di fare amicizia nei più piccoli.

Amicizie che insegnano la gentilezza

Lo studio, pubblicato sulla rivista Personality and Social Psychology Bulletin, ha coinvolto oltre 600 alunni tra i 7 e gli 11 anni provenienti da scuole pubbliche nel sud-ovest degli Stati Uniti. I ricercatori hanno osservato le dinamiche relazionali degli studenti in due momenti dell’anno scolastico, chiedendo loro di indicare i compagni considerati "migliori amici" e quelli che li avevano aiutati. Incrociando i dati, è emerso che i bambini con amici dell’altro sesso o di un’altra origine razziale tendevano a essere percepiti come più disponibili e gentili da parte di coetanei appartenenti a gruppi diversi.

Non si tratta solo di ridurre pregiudizi o conflitti – spiega la coordinatrice dello studio, Sonya Xinyue Xiao – ma di capire cosa favorisce comportamenti positivi tra bambini che non si somigliano. Un tema che Xiao sente molto suo non solo per motivi squisitamente accademici: "Mi sono sentita una diversa molte volte nella vita, a scuola e poi all’università. Queste esperienze hanno alimentato il mio interesse per l’inclusione e la gentilezza tra persone diverse".

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L’effetto domino delle amicizie tra gruppi differenti

I risultati dello studio confermano che i bambini con amici dell’altro sesso sono più inclini a offrire aiuto anche ai coetanei di origine etnica diversa. Questo fenomeno è noto come "effetto di trasferimento secondario": un’esperienza positiva con un membro di un gruppo differente dal proprio può migliorare l’atteggiamento anche verso membri di altri gruppi. In questo modo, l’amicizia può davvero diventare la chiave per aprirsi al mondo, superando barriere visibili e invisibili.

Gli studiosi hanno anche fatto notare che questo effetto appare più forte se parte da amicizie tra maschi e femmine. Quando si parte invece da relazioni tra bambini di diverse etnie, però, l’effetto positivo verso il genere opposto si indebolisce, soprattutto se il bambino ha già amici dell’altro sesso.

Un beneficio che tocca tutti

I vantaggi delle amicizie "diverse" non sembrano dipendere in modo netto dall’appartenenza razziale o di genere. Ci sono però delle eccezioni: i bambini appartenenti a minoranze etniche sembrano trarre più beneficio, in termini di apertura verso altri gruppi, dalle amicizie interculturali rispetto ai bambini bianchi. Tuttavia, quando i ricercatori hanno tenuto conto di altri fattori – come il numero di amici dell’altro sesso – queste differenze si sono attenuate, suggerendo come sia proprio l’intreccio complesso delle relazioni a fare la differenza.

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I limiti dello studio e le nuove direzioni

Nonostante il valore intrinseco della scoperta, gli stessi autori dello studio hanno subito smorzato i facili entusiasmi riconoscendone alcune limitazioni. I partecipanti appartenevano infatti a una specifica area geografica e le categorie razziali erano raggruppate in modo ampio, il che potrebbe nascondere sfumature importanti. Inoltre, misurare l’amicizia e la gentilezza attraverso le indicazioni dei compagni restituisce solo un’immagine parziale della realtà.

Nonostante ciò, la ricerca sembra proporre prospettive interessanti. L’infanzia è una fase in cui i valori sociali si stanno formando e possono essere influenzati con successo. Xiao intende continuare a esplorare i fattori che promuovono la gentilezza nei bambini, convinta che queste abilità relazionali siano fondamentali non solo per costruire comunità più inclusive, ma anche per il benessere emotivo dei giovani stessi.

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