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Scuola olandese “oscura” il registro elettronico ai genitori: “Necessario per ridurre lo stress dei ragazzi”

Un istituto montessoriano di Utrecht ha deciso di escludere i genitori dall’app si condivisione dei voti per 10 settimane. L’iniziativa è stata presa a causa dall’esagerata pressione che l’immediata notifica dei voti alle famiglie esercitava sugli studenti. Il preside: “I ragazzi hanno diritto di sbagliare”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Una scuola secondaria nei Paesi Bassi, il Jordan – Montessori Lyceum di Utrect, ha deciso di limitare l’accesso dei genitori ai voti dei figli per un periodo di dieci settimane, nella speranza di ridurre la pressione sugli studenti. L’iniziativa è stata presa dalla Direzione dell'istituto in seguito al crescente utilizzo di un’app molto simile al "nostro" registro elettronico che permette ai genitori di visualizzare ogni singolo voto ottenuto dai propri figli: una pratica che, secondo i docenti, stava aumentando a dismisura il livello di stress tra gli alunni.

Il legame tra controllo genitoriale e stress scolastico

Stijn Uittenbogaard, docente di economia presso il Jordan, ha condotto un'indagine su 500 studenti – pari a circa la metà dell’intero corpo scolastico – scoprendo che i ragazzi con genitori che controllavano costantemente l’app riportavano un livello di stress medio di 2.7 su 5. Al contrario, gli studenti i cui genitori non monitoravano frequentemente le valutazioni segnalavano un livello di stress più basso, pari a 2.

In una dichiarazione riportata dal quotidiano The Guardian, Uittenbogaard ha spiegato il proprio punto di vista sulla situazione:"Ai miei tempi si ricevevano i voti quattro volte l’anno, ma nel frattempo potevi decidere tu quando informare i tuoi genitori", ha dichiarato l'insegnante, sottolineando come oggigiorno basti una semplice notifica per mettere in allarme i genitori e spingerli chiedere spiegazioni non appena il figlio torna a casa.

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Insomma, dice Uittenbogaard, anche prima dell'avvento dell'era digitale esistevano le pressioni scolastiche e le famiglie preoccupate per i voti bassi, tuttavia i ragazzi non sentivano un costante controllo e potevano esercitare una certa autonomia nella gestione della propria attività scolastica.

La decisione di limitare le notifiche per dieci settimane

In seguito alla discussione dei risultati con il rettore Geert Looyschelder, la direzione scolastica ha dunque deciso di proporre una pausa di un mese nell’accesso alle valutazioni. Questa sospensione, che ha a dir la verità ha incontrato un sostegno quasi unanime da parte delle famiglie, è stata addirittura estesa a dieci settimane su richiesta del consiglio dei genitori.

Looyschelder, con 40 anni di esperienza nel settore dell’educazione, ha evidenziato come l’eccessiva attenzione sui voti rischi di prevalere sull’acquisizione di competenze fondamentali come empatia e flessibilità. Secondo il preside promotore del metodo Montessori, una buona parte della crescita gli studenti passa dalla necessità d'imparare a gestire le proprie responsabilità e scelte, senza il costante controllo di mamma e papà."Nel nostro sistema educativo diciamo sempre: ‘Hai il diritto di sbagliare. È così che impari" ha aggiunto.

Pareri positivi e l’importanza della privacy

L’esperimento ha ricevuto l’approvazione di Lobke Vlaming, direttrice dell’associazione dei genitori olandesi Ouders en Onderwijs, che ha evidenziato come ormai molti genitori stiano iniziando a rendersi conto della pressione a cui sono sottoposti i ragazzi, ormai ridotti a non avere più privacy in un mondo, quello della scuola, che teoricamente dovrebbe riguardare solo loro.

Vlaming ha anche sottolineato che non tutto dovrebbe essere condiviso in automatico con i genitori, anche se il dialogo tra scuola e famiglia rimane un elemento essenziale per la crescita dei ragazzi, specialmente quando emergono difficoltà.

Meno pressione e più attenzione al benessere

Nei Paesi Bassi Jordan – Montessori Lyceum non è però il solo a richiedere un approccio meno pressante e un allentamento della competizione scolastica. In un contesto di risultati scolastici in calo nelle materie scientifiche e letterarie, mancanza di insegnanti e un tasso crescente di abbandono scolastico, sempre più voci si levano contro la pressione sui ragazzi. Studi come quello redatto nel 2021 dal Consiglio dell’Educazione dei Paesi Bassi, hanno ad esempio suggeritola necessità di posticipare i test e le selezioni per migliorare il benessere e l’uguaglianza tra gli studenti.

Secondo molti esperti (non solo olandesi) infatti, una scuola ossessionata dai voti e dalla performance rende difficile accettare anche un insuccesso temporaneo, promuovendo l’idea che ogni risultato sia definitivo e che ogni errore sia una sconfitta. E se da un lato ciò provoca ansie e preoccupazioni (spesso eccessive) nelle famiglie, dall'altro non aiuta gli studenti a migliorarsi, troppo depressi e terrorizzati dal marchio del fallimento per riuscire a coltivare la propria crescita individuale.

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