“Ripetere questa frase peggiora solo i capricci”: il consiglio dell’esperta smonta un falso mito educativo
I capricci e le crisi di rabbia dei bambini rappresentano una delle sfide quotidiane più impegnative per molti genitori, i quali tendono a informarsi sempre di più sui giusti approcci per fermare sul nascere simili episodi.
Eppure, secondo una terapista occupazionale australiana, di fronte al pianto dei bambini ancora troppi genitori continuano ad affidarsi a una frase che però non solo non aiuta a placare il capriccio, ma anzi rischia di peggiorarlo.
Un "falso amico" dell'educazione
Secondo Emma Hubbard, esperta di genitorialità e divulgatrice molto seguita sui social media, molti genitori sono "vittime" di un piccolo equivoco. In un video su YouTube, l’esperta ha infatti spiegato come molte mamme influencer e alcuni libri di genitorialità suggeriscano di riconoscere i sentimenti del bambino agitato pronunciando frasi come "vedo che sei arrabbiato", nella convinzione che questo possa calmare il piccolo.
Tuttavia, benché la validazione degli stati emotivi dei piccoli sia un punto cardine dei più moderni approcci pedagogici, Hubbard sottolinea come questa strategia, da sola, non sia affatto efficace e possa addirittura aumentare la frustrazione percepita dai bimbi.
Durante un capriccio, ha chiarito la terapista, il cervello del bambino non è in grado di elaborare razionalmente ciò che gli viene detto: "È come cercare di ascoltare qualcuno in mezzo a una folla rumorosa: diventa difficile prestare attenzione".
Ripetere continuamente frasi di conforto come "vedo che sei arrabbiato" dunque, spesso risulta del tutto inutile se non viene accompagnato da un altro tipo di intervento, più pratico e incisivo. Hubbard consiglia ad esempio di pronunciare la frase una sola volta e poi di rimanere accanto al bambino mentre elabora le proprie emozioni, senza insistere troppo con discorsi preconfezionati.
Come gestire in modo efficace un capriccio
Tra i consigli dell’esperta, c’è poi quello di offrire al bambino un abbraccio o semplicemente restare in silenzio al suo fianco. Questo tipo di presenza silenziosa e confortante può essere molto utile nel calmare il piccolo.
Nel caso in cui il bambino inizi a lanciare oggetti o diventare fisicamente aggressivo, invece, Hubbard consiglia di mantenere una certa distanza per sicurezza e di assicurarsi che il piccolo non si faccia male, rimanendo comunque nei pressi del bambino per continuare a far sentire la loro vicinanza emotiva. Allontanarsi completamente potrebbe infatti inviare il messaggio sbagliato, facendo credere al bambino che i suoi sentimenti non siano importanti o che non si vuole essere presenti nei momenti di difficoltà.
Insomma, quando un bambino pianta un capriccio è inutile sperare di spegnere il disagio con un mantra di parole confortanti: molto meglio armarsi di pazienza e far sì che il bimbo capisca piano piano di trovarsi un ambiente sicuro dove sentirsi a proprio agio ed esprimere liberamente le proprie emozioni.